Tanacetum balsamita: Erba di San Pietro, digestiva e balsamica
Pubblicato il Luglio 2, 2018 - Benessere

Il Tanacetum balsamita L. (Balsamita major = Balsamita vulgaris = Chrysanthemum balsamita = Pyrethrum balsamita) è una pianta erbacea, appartenente alla famiglia delle Asteraceae (ex Compositae), genere Balsamita; conosciuta anche con il nome comune italiano di erba amara balsamica e con gli altri nomi dialettali di erba buona, erba di San Pietro, erba Maria, erba della Madonna, foglia da Bibbia, erba caciola, menta greca.
L’etimologia di Tanacetum deriva dal greco ἀθανασία athanasía = immortalità, attraverso il tardo latino tanazita: riferimento alla lunga vita dei suoi fiori; Balsamita invece dal greco βάλσαμον bálsamon = balsamo (derivato dall’ebraico basam “profumo”, “spezia”, collegato all’aramaico busma e all’arabo basham): in riferimento al forte odore aromatico.
Un tempo faceva parte del genere Chrysanthemum, insieme con le altre erbe chiamate tutte con termine italiano di “erba amara”. Queste, in epoca successiva, sono state riclassificate in due generi diversi: Tanacetum e Balsamita, sempre conservando il nome di “erba amara”.
L’erba di S. Pietro è una pianta rizomatosa con fusti eretti e ramificati, alti fino a 120 cm. Presenta foglie semplici, alterne e coriacee, ovato-oblunghe, dentate ai margini e di colore verde pallido; le superiori sono sessili, le inferiori picciolate. Le foglie se strofinate emanano un odore come di Menta (grazie all’olio essenziale che contengono).
I fiori di colore giallo oro sono riuniti in capolini, che presentano solamente fiori tubulosi interni, con un’ampia tonalità di giallo, ma per lo più pallido. I capolini possono presentare dei fiori ligulati esterni di color bianco, se la pianta cresce in pieno sole; visibilmente simili alle più famose margherite.
È una pianta che cresce soprattutto in terreni umidi, freschi e tra le boscaglie. La fioritura solitamente avviene nella stagione estiva; la tradizione vuole che fiorisca il 29 giugno, giorno dedicato a S. Pietro.
La riproduzione per seme è difficile, perché spesso sono sterili o con scarsa capacità germinativa.
Decisamente più facile è la moltiplicazione mediante divisione dei cespi, in autunno o primavera. Si può coltivare in terra piena o in grandi vasi.
Le foglie, che rappresentano la droga, vengono raccolte preferibilmente prima della fioritura e utilizzate fresche.
I suoi principi attivi, contenuti in prevalenza nelle foglie e nelle sommità fiorite sono: un olio essenziale volatile, principi amari, sostanze tanniche e lattoni sesquiterpenici.
Come succedaneo del tè, avrebbe proprietà stimolanti ed emmenagoghe.
Già nel Medioevo l’erba di San Pietro era usata per curare alcune patologie quali: bronchiti, coliche, disturbi gastrointestinali.
Questa pianta ha molteplici peculiarità terapeutiche: è un buonissimo digestivo, può contrastare sintomi di aerofagia e meteorismo, vomito, dolori all’intestino, bronchiti, raffreddori. Qualora ci si accorga della poca secrezione della bile, l’erba di San Pietro riesce a riattivare le normali funzioni del fegato e della cistifellea. Ha la capacità di medicare e disinfettare piccole ustioni, scottature, ferite, sfregature, punture di insetti. Può fungere anche da cicatrizzante naturale contro ulcere, giradito, ascessi dentali e dermatiti. Inoltre contribuisce alla fuoriuscita dalla cute di corpi estranei (schegge, filamenti, ecc…) grazie alla presenza di molti oli essenziali.
Curiosità: questa pianta è divenuta la protagonista di un brano del cantante Giorgio Conte, scritto nel 1987:
“Fammi la frittata con l’erba di S. Pietro
Sarà una cannonata, un bel tuffo all’indietro
Fammi quei cestini di pasta frolla intorno
A quelle belle mele caramellate in forno
Cerca la ricetta su quel quaderno viola
Seguila fedele, parola per parola
Impasta con amore, con l’acqua e con il vino
E come per magia fammi tornar bambino
Prendimi per la gola, prendimi per il cuor
Prendimi per la mano
Accompagnami nel sogno
Accompagnami in cucina
Senti che profumo che ha l’erba di S. Pietro
Quanti bei ricordi che si trascina dietro
Quante facce tutte insieme, che fotografia
È un fatto portentoso, un sogno ad occhi aperti
La lanterna magica e le ombre cinesi
Fedeli cameriere ignare di cosmesi
Tu mi guardi e non mi guardi, sai capire al volo
Ancora un pezzettino, un pezzettino solo
Prendimi per la gola, prendimi per il cuor
Prendimi per la mano
Accompagnami nel sogno
Accompagnami in cucina…”
ANJA LATINI
Erborista iscritta al RNEP n. GLT0018S
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