Estrazione ad ultrasuoni

È un processo che permette l’estrazione dei principi attivi contenuti nella pianta sfruttando l’azione meccanica degli ultrasuoni sulle pareti vegetali.

Estrazione ad ultrasuoni delle piante officinali

Che cosa sono gli ultrasuoni?

Per ultrasuoni si intendono quelle onde meccaniche sonore, le cui frequenze sono superiori ai 20 kHz e inferiori ai 10MHz.
L’estrazione a ultrasuoni generalmente utilizza una gamma di frequenze più ridotta (16 KHz – 100 KHz) in quanto frequenze più elevate risulterebbero troppo energetiche e potrebbero andare a degradare i principi attivi delle matrici vegetali.

In che cosa consiste l’estrazione ad ultrasuoni

Per questo tipo di estrazione è necessario che vi sia un mezzo liquido che permetta all’onda ultrasonora di propagarsi fino al prodotto vegetale.
La tecnologia a ultrasuoni consente l’estrazione completa del materiale vegetale, conservando l’integrità di tutte le molecole contenute nella pianta, siano esse termolabili (proteine, aminoacidi, vitamine, enzimi ecc..), termostabili, idrosolubili o liposolubili.
Questo è reso possibile grazie all’onda d’urto prodotta dagli ultrasuoni che provoca la rottura meccanica delle pareti cellulari.
Si ottiene così una miscela stabile del totum delle molecole contenute nella cellula vegetale, in un lasso di tempo di alcuni minuti.

Molto spesso per rendere l’estrazione più efficace si procede con una macinazione preventiva del materiale vegetale: le piante vengono sminuzzate attraverso dei comuni mulini e successivamente pre-miscelate con il solvente.
In questo modo il liquido utilizzato inizia già ad impregnarsi nella matrice vegetale, aumentandone il volume.
Questa operazione diventa molto importante quando si è in presenza di materiale vegetale molto duro (cortecce, radici, semi, ecc..).

Per tutto il tempo di estrazione, il materiale vegetale viene mantenuto in sospensione con una leggera agitazione, al fine di far agire omogeneamente gli ultrasuoni su tutte le parti della pianta.

Principali vantaggi dell’estrazione mediante ultrasuoni rispetto alla macerazione convenzionale

Riduzione notevole dei tempi di produzione poiché gli ultrasuoni andando a rompere le pareti cellulari diminuiscono i tempi di trasferimento dei principi attivi dal materiale vegetale al solvente.
È possibile ottenere un litro di macerato in soli 15 minuti.

E’ una tecnica estrattiva a cui è stato conferito l’accreditamento Bio essendo tale estrazione un processo solo fisico in cui non si utilizzano e non si aggiungono prodotti chimici.
Vengono infatti utilizzati solventi naturali (olio, acqua e alcol), indipendentemente dalla solubilità dei principi attivi.

Si ottengono rese molto soddisfacenti in termini di principi attivi poiché si ha un esaurimento quasi totale del vegetale.

Tuttavia con gli ultrasuoni non è possibile effettuare un’estrazione selettiva poiché si ha la fuoriuscita totale di tutte le molecole contenute nel materiale vegetale, indipendentemente dall’affinità con il solvente utilizzato.
Qualora si voglia ottenere la separazione dei principi attivi contenuti nella massa vegetale devono essere effettuate delle successive metodiche.

Per saperne di più:

Guarda la serie Frequenze di Sapori e scopri come utilizzarlo in cucina