Iperico

Nome Botanico: Hypericum perforatum L.

Iperico, una pianta utilizzataper il trattamento di alcune forme di depressione lievi e moderate, gastriti e ulcere gastriche
Indice

Pianta erbacea, perenne, a fusto rossastro molto ramificato, lignificato alla base.

Le foglie sono piccole, opposte, sessili, ovate-oblunghe, con ghiandole nere sul margine inferiore e punti traslucidi, rappresentanti le tasche secretrici, su tutto il lembo.

Guardandola in controluce la foglia sembra piena di forellini. Le infiorescenze sono a corimbo situate nella parte terminale del fusto e costituiti da grandi fiori gialli.

I petali sono ricchi di ghiandole scure che appaiono come puntini neri. Stami numerosi, saldati in gruppetti alla base, gialli e lunghi come i petali.

Nei petali è presente una sostanza colorata gialla, negli stimmi pigmenti colorati rossi.

Il frutto è una capsula ovoidale a tre logge, deiscente.

Storia e curiosità

L’Iperico è una erba nota fin dall’antichità; in particolare gli veniva attribuoita la capacità di tenere lontano gli spiriti malefici, da qui il nome medioevale fuga demonum (caccia diavoli).

I fiori venivano infatti benedetti il 15 d’Agosto e appesi in casa.
Quando i fiori divenivano secchi venivano sbriciolati e mescolati insieme al foraggio per proteggere anche gli animali da spiriti malvagi, malattie ed epidemie.

È detta anche Erba di San Giovanni, poiché secondo alcune tradizioni europee, i fiori venivano raccolti il 24 Giugno, giorno di San Giovanni, e usati per le profezie matrimoniali delle fanciulle.

Mazzi di Iperico venivano utilizzati per celebrare le feste pagane del solstizio estivo.
Sulle foglie in controluce, è possibile osservare numerosissimi forellini, dovuti alla presenza delle ghiandole, paragonabili, secondo la teoria della Signatura, a tante ferite: la pianta era pertanto considerata in grado di curare le ferite, in particolare quelle riportate in battaglia.

Il pigmento rosso dell’Iperico ha effetti foto sensibilizzanti, cioè aumenta la sensibilità alla luce. Perciò, in caso di terapie con Iperico, per via interna, è sconsigliata la prolungata esposizione ai raggi solari o lampade abbronzanti, specialmente negli individui di carnagione chiara.

Negli animali a mantello bianco, che si nutrono abbondantemente di Iperico, sono stati riscontrati gravi danni alla pelle in seguito a reazioni di fotosensibilizzazione. Tali animali vengono colpiti dalla cosiddetta “malattia da luce”.

Tuttavia indagini accurate hanno accertato che nell’uomo possono insorgere dermatiti solo se le dosi di ipericina sono molto forti (dosaggi trenta volte superiori rispetto a quelli utilizzati a scopo terapeutico).

 

 

macerazione

Oleolito

Clima e Terreno

Specie rustica, predilige terreni asciutti, ben drenati. È una pianta che cresce sia al sole che in penombra ma meglio se esposto alla luce.
Cresce spontaneo sui bordi delle strade, delle rive sui prati, è spesso un infestante e cresce fino ai 1600 m di altezza.
Anche in coltivazione non ha particolari esigenze di terreno: cresce bene in terreni calcarei, sopporta anche quelli argillosi, ma nel caso di semina diretta necessita di terreni leggeri privo di infestanti e ristagni d’acqua.

Impianto e Propagazione

È possibile effettuare due tipi di impianto: la semina diretta, in cui si consigliano circa 3kg/ha di semente.
Il seme germina solo in presenza di luce quindi è necessario non interrare il seme ma depositarlo sul terreno finemente lavorato, oppure ricoprirlo leggermente di terra, compattando il terreno mediante rullatura.
In genere viene effettuata una semina tardiva a fine estate, inizio autunno in quanto l’umidità e le basse temperature sbloccano la dormienza del seme.

In questo caso l’emergenza avviene in primavera.
La semina diretta non sembra da buoni risultati in quanto il seme di Iperico è molto piccolo con scarsa germinabilità.
oppure è possibile effettuare l’impianto attraverso il trapianto, la quale è tecnica più sicura, con produzioni più elevate rispetto al semina diretta e che assicura una produzione di fiori già dal primo anno.
Il trapianto viene effettuato in campo verso aprile/maggio a seconda del clima. L’investimento è di circa 50.000-60.000 piante/ha.

Durata della coltura

La coltura ha durata poliennale, ma è conveniente mantenerla per 2-3 anni, evitando di ripeterla a breve tempo sullo stesso appezzamento di terreno, a causa di attacchi di malattie fungine.

 

Cure colturali

In caso di semina diretta il terreno deve essere finemente lavorato, a causa delle piccole dimensioni del seme. Il terreno viene preparato con un’aratura autunnale e una erpicatura e rullatura (lavorazione superficiale), se si effettua la semina diretta.
L’irrigazione è necessaria al momento della semina, dopo il trapianto e dopo il primo taglio per favorire la ripresa vegetativa.
In seguito alla semina o al trapianto in campo è necessaria contrastare le infestanti, soprattutto durante il primo ciclo vegetativo, in quanto l’iperico cresce molto lentamente. Il controllo delle malerbe si può effettuare con operazioni meccaniche nell’interfila, come sarchiature, o lavorazioni manuali sulla fila o ricorrendo al diserbo.
In primavera è necessaria l’asportazione delle parti secche della pianta per ridurre i rischi di attacchi fungini.

Raccolta

La raccolta si esegue nel periodo della massima fioritura: In luglio-agosto durante il primo anno, inseguito a impianto primaverile; in giugno-luglio negli anni successivi.
Viene effettuata su grandi superfici con falcia-caricatrici, evitando un eccessiva presenza di stelo che non contiene principi attivi.
Le rese in sommità fiorite secche sono di circa 1,5-4 t/ha.

 

 

Parte utilizzata

Sommità fiorite essiccate, intere o frammentate

Proprietà ed impiego

Preparati di iperico (infusi, tinture..), somministrati per via interna, vengono utilizzati per il trattamento di alcune forme di depressione lievi e moderate, gastriti e ulcere gastriche (olio di iperico)

per uso esterno, l’olio di iperico viene utilizzato per le sue buone capacità cicatrizzanti e riepitelizzanti.

Modera, inoltre, le reazioni antinfiammatorie e presenta proprietà antisettiche.
Ampiamente utilizzato dalla medicina popolare nel trattamento di piaghe, scottature, emorroidi esterne, pruriti,ecc..

 

In cosmesi (estratto glicolico) viene usato in prodotti pre-dopo sole. L’attività protettrice verso i raggi solari è attribuibile oltre che all’azione filtro dell’olio essenziale (assorbe i raggi UV), anche dall’ ipericina che stimola la produzione di melanina e quindi l’abbronzatura.

Presenta proprietà astringenti per pelli arrossate e delicate, viene usato nelle screpolature e nei prodotti per capelli grassi e devitalizzati.

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