Achillea: millefoglie e mille proprietà
Pubblicato il Luglio 27, 2016 - Benessere

Achillea millefolium L. è il nome scientifico di una pianta appartenente alla famiglia della Composite o Asteraceae, ma è conosciuta popolarmente attraverso molti altri nomi: Erba del soldato, Millefoglio, Sanguinella, Erba dei tagli, Stagnasangue, Nosebleed, Staunchweed, Woundwort o Yarroway.
L’Achillea cresce bene in pieno sole, su terreni moderatamente ricchi e umidi.
La si trova in Europa, in Asia e America settentrionale. In Italia, nelle sue numerose varietà, è comune dalla pianura alla montagna, lungo i fossi e nei prati.
Descrizione botanica dell’achillea
Le foglie sono lunghe da pochi centimetri a 20-30 cm, larghe 2-5 cm, due o tre volte pennatosette (composte cioè da tante foglioline che si sviluppano a destra e a sinistra della nervatura centrale) a lacinie strettissime, molto fitte , caratteristica che giustifica la sua denominazione “millefoglie”.
I fusti sono ramificati alla sommità, formando corimbi composti di diverse grandezze.
I capolini sono lunghi 3-6 mm, larghi poco più della metà. Le ligulette (da 3 a 7, ma generalmente 5 ) sono lunghe circa metà dell’involucro e di colore bianco o roseo.
Le varietà della pianura sono in genere più alte, possiedono corimbi piccoli e hanno un odore poco gradevole; mentre le varietà dei prati freschi e umidi di montagna sono alte al massimo 1m, e hanno un odore più intenso e molto gradevole; tutte hanno un sapore amaro.
Costituenti principali e impieghi dell’achillea
La droga è costituita dalle sommità fiorite essiccate, dalle foglie o dalla pianta intera.
I capolini contengono flavonoidi, alcaloidi pirrolidinici (stachidrina, achilleina) e un olio essenziale (0,21%) costituito da monoterpeni (canfene, sabinene, pinene), canfora, 1,8-cineolo, e sesquiterpeni che nella distillazione in corrente di vapore tendono a convertirsi in azuleni.
Il colore dell’olio essenziale può variare, ma è in genere di un blu molto profondo mentre i profili olfattivi sono variabili a seconda della varietà; l’odore è pungente, simile all’Eucalipto o a quello d’erba tagliata, con note dolci di frutti di bosco oppure canforato; la nota finale è secca, fruttata e di tabacco.
L’Achillea possiede attività antiedemigene, antiflogistiche, colagoghe e coleretiche, emmenagoghe, antidismenorroiche ed eupeptiche e inoltre ha anche proprietà cicatrizzanti e antiemorragiche.
Descrivendo gli impieghi in maniera più specifica: per uso interno può essere utile nei disturbi addominali accompagnati da uno stato di pesantezza, ed agisce stimolando la secrezione gastrica e biliare; in campo ginecologico aiuta a ridurre il dolore delle mestruazioni, e riduce le perdite ematiche troppo abbondanti essendo un ottimo emostatico.
Un esempio pratico:
Tisana popolare per dismenorrea (mestruazioni dolorose):
- Achillea millefolium herba ………35 g
- Capsella bursa-pastoris herba…..20 g
- Melissa officinalis folia……………35 g
- Equisetum arvense herba……….10 g
Infuso al 5% (12 g di tisana in 250 ml d’acqua), una tazza 3 volte al giorno
Il nome della pianta allude all’eroe greco Achille che si credeva avesse utilizzato la pianta per fermare le emorragie dei soldati durante la famosa guerra di Troia.
La tisana attenua dall’infuso delle foglie è stata considerata un ottimo rimedio per ridurre gli effetti del raffreddore.
Come uso esterno l’Achillea è utilizzata in dermatologia come cicatrizzante, antisettica, vulneraria e antinfiammatoria; viene raccomandata per impacchi o semicupi, nei casi di emorroidi, anche sanguinanti, ragadi, ulcere di varici ed in genere di ferite che stentano a cicatrizzare.
Per gli impacchi si utilizza il decotto prodotto facendo bollire un bel pizzico di pianta secca per 10 minuti in un litro d’acqua, per poi filtrare il tutto.
Ad uso interno è molto pratico usare la Tintura Madre, ottenuta dalla pianta intera fresca, alla dose di 30-40 gocce in un po’ d’acqua, più volte al giorno.
L’olio essenziale di Achillea ha documentate proprietà antiparassitarie (anti-leishmaniosi), insetticide (zanzare), antibatteriche, antinfiammatorie e antispasmodiche.
Per quanto riguardo la sicurezza d’uso: è fototossico e controindicato in gravidanza.
Curiosità sull’achillea
Oltre agli impieghi salutistici l’Achillea è stata a lungo associata alla predizione del futuro e alla magia; nelle isole britanniche i druidi (ordine sacerdotale celtico) utilizzavano gli steli per le previsioni del tempo.
Come rimedio per le ferite ed antinfiammatorio era molto usata dagli indiani pellerossa d’America, che l’adoperavano, dopo bollitura per circa un’ora, mischiata a latte caldo; anche come bevanda per combattere i grandi freddi invernali.
Il medico senese Andrea Mattioli, XVI secolo, così scriveva: “Trita la sua chioma, e impiastrata, salda le ferite fresche, le assicura dalle infiammazioni. Ristagna i flussi del sangue, e parimente de i mestrui applicata di sotto con lana: e imperò seggono nella sua decottione le donne che patiscono il flusso della matrice. Bevesi anchora per la disenteria.”
ANJA LATINI
Erborista iscritta al RNEP n. GLT0018S
Scheda pianta:
Achillea (Achillea millefolium L.)
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