Tiglio: una longeva pianta di benessere

Pubblicato il Luglio 1, 2021 - Benessere

Con il nome generico di Tiglio ci si riferisce a più specie del genere Tilia.

In erboristeria si utilizzano Tilia americana L., Tilia cordata Mill., Tilia europaea L., Tilia platyphyllos Scop., e Tilia tomentosa Moench; tutte appartenenti alla famiglia delle Malvaceae.

 

La pianta è arborea, spesso di grandi dimensioni (fino a 30 metri di altezza), a chioma compatta e quasi sferica, con foglie più o meno rotondeggianti, cordate e asimmetriche alla base, acuminate e seghettate; che presentano grandi nervature con all’ascella un ciuffo di peli bianco-grigi brevi, e rigidi. La lamina superiore della foglia è verde scuro e glabra, mentre la lamina inferiore è più chiara e più o meno pelosa a seconda della specie.

I fiori sono raccolti in piccole cime ascellari lungamente peduncolate, e il peduncolo è saldato ad una brattea lunga e stretta. Il fiore è dialipetalo, dotato di numerosi stami, l’ovario possiede 5 carpelli riuniti in un unico stilo. Viene fecondato un solo ovulo.

Il frutto è una noce a 5 coste.

 

Le numerose specie, dal punto di vista tassonomico, vengono divise in due grandi gruppi:

i Tigli a fiore semplice ( T. platyphyllos, T. vulgaris, T. cordata) e i Tigli a fiore doppio (originari della zone di montagna e che sopportano poco il caldo) rappresentati da T. americana T. tomentosa.

La Tilia cordata ha una brattea lunga 5-6 cm, larga 1-2 cm, sottile, di colore verde pallido, intera e con reticolo di nervi evidenti. Il numero dei fiori può arrivare fino a 12 e oltre. Essi sono composti da 5 sepali liberi di colore giallo-verde; che si presentano pelosi all’interno e glabri esternamente; e 5 petali liberi di colore giallo-biancastro, con circa 30 stami riuniti alla base, in gruppetti, e lunghi come i petali. L’odore è molto intenso e piacevole.

 

Tutte le specie hanno le stesse proprietà salutistiche.

La droga è costituita da più parti: corteccia dei rami giovani, fiori e brattee, alburno, legno e gemme.

Il periodo balsamico di fiori e brattee è giugno-luglio; contengono olio essenziale, acidi grassi, saponine, quercetina, mucillagine, tannini, zuccheri, esperidina, cere, acido malico, acido tartarico, acido acetico, acido clorogenico, acido caffeico, vitamina C e carotene.

Le foglie e le brattee di Tiglio hanno proprietà pettorali, anticatarrali, diaforetiche, emollienti, sedative, antispasmodiche e vasodilatatorie.

Sono consigliabili quindi in caso di ansia, insonnia, gastralgie, colite spastica, tosse e catarro.

Le preparazioni che possiamo utilizzare sono decotto (corteccia), infuso sia da solo che composto, estratto fluido, sciroppo e anche il macerato glicerico.

 

La specie utilizzata per il macerato glicerico è la Tilia tomentosa e come droga viene utilizzata la gemma fresca, che deve essere raccolta a inizio primavera.

Le gemme del Tiglio contengono derivati triterpenici, flavonoidi e farnesolo e numerosi oligoelementi tra cui ferro, cromo, germano, magnesio, manganese, nichel, selenio, silicio e zinco. Il gemmoderivato possiede proprietà sedative, antispasmodiche, diaforetiche e diuretiche quindi consigliabile in caso di stress, ansia e insonnia sia negli adulti che nei bambini, iperemotività, aritmie circolatorie, colite spastica.

 

Il Tiglio è anche una pianta ornamentale presente in molti parchi e giardini, ed è simbolo della Longevità perché un esemplare può vivere fino a mille anni.

Nella leggenda di Filemone e Bauci il marito si trasforma in Quercia, simbolo della mascolinità mentre la moglie diventerà un Tiglio, e forse proprio da questa storia il fiore del Tiglio è diventato il simbolo dell’amore coniugale.

 

I Tiglio è stato anche protagonista di una poesia del celebre artista Pier Paolo Pasolini:

Il giorno della mia morte

In una città, Trieste o Udine,

per un viale di tigli,

quando di primavera

le foglie mutano colore,

io cadrò morto

sotto il sole che arde,

biondo e alto,

e chiuderò le ciglia

lasciando il cielo al suo splendore.

 

Sotto un tiglio tiepido di verde,

cadrò nel nero

della mia morte che disperde

i tigli e il sole.

I bei giovinetti

correranno in quella luce

che ho appena perduto,

volando fuori dalle scuole,

coi ricci sulla fronte.

 

Io sarò ancora giovane,

con una camicia chiara,

e coi dolci capelli che piovono

sull’amara polvere.

Sarò ancora caldo,

e un fanciullo correndo per l’asfalto

tiepido del viale,

mi poserà una mano

sul grembo di cristallo.

 

ANJA LATINI

Erborista iscritta al RNEP n. GLT0018S

 

 

 

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