Senna: contro la stipsi occasionale
Pubblicato il Ottobre 4, 2021 - Benessere
La Senna è una specie botanica molto importante e conosciuta nel campo dell’erboristeria.
Sono piante appartenenti alla famiglia delle Leguminose Cesalpinaceae e si presentano sotto forma di arbusti o suffrutici di dimensioni che arrivano al massimo a 2 m di altezza.
Sono note due specie principali: Cassia senna, detta Senna alessandrina o Senna di Khartoum, per la sua provenienza (Sudan); e Cassia angustifolia, detta anche di Tinnevelly (località indiana) dal luogo di dove viene coltivata.
Il nome cassia non deve essere associato al nome volgare di Cinnamomum aromaticum cioè Cannella cassia, di tutt’altra specie ed utilizzo.
La pianta è un suffrutice di 40-60 cm, con fusto diritto e foglie composte paripennate.
I fiori sono organizzati in racemi ascellari, sono zigomorfi e con calice e corolla pentameri. I petali sono di colore giallo acceso, venati di bruno, gli stami sono 10 liberi di cui 3 sterili.
Il frutto è un legume oblungo e secco detto baccello, lungo pochi centimetri. Esso presenta la costa dorsale ricurva e pericarpo piatto, con rigonfiamenti dove è presente l’area del seme; ogni baccello contiene circa 6 semi. Nella C. angustifolia i baccelli sono più lunghi e stretti. Le foglie della C. angustifolia sono lanceolate, lunghe 2-5 cm e larghe 7-8, acute all’apice e poco simmetriche alla base mentre C. senna presenta foglie poco più corte, ma più larghe (2-4 x 5-10 cm) con apice mucronato che finisce in una corta punta e base sempre asimmetrica.
La droga è costituita dalle foglie, senza il rachide, e dal frutto.
Le foglie hanno un odore caratteristico, un sapore all’inizio dolciastro e poi amaro; i frutti hanno invece un sapore mucillaginoso dolce inizialmente che poi diventa amarognolo.
La Senna si raccoglie ad aprile e a settembre.
La droga contiene glicosidi diantronici (sennosidi A, A1, B, C, D, E, F); glucosidi antrachinonici (reina-8-glucoside e reina-8-solforoside); mucillagini; flavonoidi; tinnevellina; idrossimuicina; mono e sesquiterpeni; fenilpropani; acido palmitico.
I derivati dell’idrossiantracene esercitano un’azione lassativa; i sennosidi agiscono come precursori non assorbiti a livello intestinale, ma che agiscono in maniera specifica a livello del colon dopo la conversione da parte della microflora intestinale nei metaboliti attivi (reinantroni) e per questo motivo possono essere considerati dei profarmaci. Il meccanismo d’azione è duplice: i reinantroni influenzano la motilità intestinale attraverso la stimolazione della peristalsi, causando un’accelerazione del transito intestinale, con conseguente riduzione di assorbimento dei fluidi; inoltre i reinatroni stimolano le secrezioni mucose e cloridriche aumentando il volume netto di secrezioni fluide.
La Senna è utilizzata come lassativo consigliato in caso di stipsi e in tutte le situazioni in cui è necessaria un’evacuazione facile con feci molli.
L’effetto lassativo delle foglie è maggiore di quello del frutto.
È consigliabile ricorrere alla Senna occasionalmente e non per periodi prolungati, cercando di aumentare il consumo di frutta, verdure e fibre nella dieta quotidiana.
I principi attivi della Senna passano in modeste quantità nel latte materno e attraverso la barriera placentare; è quindi controindicata in gravidanza, in allattamento e comunque sotto i 12 anni per maggiore precauzione. È assolutamente sconsigliata in caso di occlusione intestinale (fecalomi), stipsi spastica, stenosi rettale, colite ulcerosa, sindrome del colon irritabile, morbo di Crohn e nel periodo mestruale.
Molti studi hanno dimostrato che l’assunzione della droga non ha nessun potere mutageno.
La Senna viene spesso associata ad altre piante come il Finocchio, la Liquirizia, l’Anice, il Carvi e la Malva.
Le preparazioni che in genere si utilizzano sono tintura madre, tisana, opercoli e polveri.
La specie Cassia obovata è invece utilizzata in campo cosmetico per rinforzare i capelli, è anche chiamata impropriamente Hennè neutro in quanto non ha potere tintorio.
ANJA LATINI
Erborista iscritta al RNEP n. GLT0018S
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