Semi di lino: proprietà e applicazioni
Pubblicato il Marzo 13, 2015 - Benessere
Il lino ovvero Linum usitatissimum L., appartiene alla famiglia delle Linaceae ed è coltivato sin dal 5.000 a.C., prima dai popoli mesopotamici e poi dagli egizi, costituendo così una delle più antiche piante da raccolto.
La pianta è un’erbacea annuale, glabra, di altezza varia, che cambia a seconda dell’utilizzo: la pianta alta fino ad un metro è la specie coltivata e destinata all’uso delle fibre (corde, reti, sacchi, lacci stoffa, ma anche il filo per uso chirurgico), mentre le specie basse sono destinate all’utilizzo dei semi, quindi l’olio.
I fusti sono esili, le foglie strette e intere mentre i fiori raccolti in corimbi terminali. I sepali sono ovali, acuti ed i petali di colore azzurro; gli stami sono dieci di cui cinque brevissimi e sterili, i carpelli sono cinque e ciascuno contiene due ovuli e forma una loggia, divisa a metà per il lato lungo da un falso setto e si hanno quindi dieci loggette, ciascuna con un seme.
La droga è rappresentata dai semi che presentano una forma ovoide allungata, sono appiattiti, lunghi da 5 o 6 mm, larghi da 2 a 2,5 mm, a margini sottili, lucidi e di colore grigio-bruno. Essi sono inodori se interi, ma una volta schiacciati hanno un odore poco gradevole; si consiglia il consumo entro le 24 ore dalla frantumazione per evitare l’irrancidimento. Il sapore è dolciastro e mucillaginoso.
Nell’acqua, soprattutto calda, si ricoprono di mucillagine densa e viscida, che li agglutina tra loro.
I semi contengono anche molto olio e non contengono amido. L’ olio di lino è costituito da olio grasso (30-45%) , proteine (25%), fosfatidi e steroli glucosidi e, come già detto, mucillagini (circa il 3-6 %) , localizzate nell’epidermide del tegumento dei semi. Alla presenza delle mucillagini è dovuta principalmente l’azione lassativa di massa dei semi di lino, interi o tritati, cui si affianca un’azione protettiva della mucosa. Data la necessità dell’aumento di volume, è necessario associare un apporto adeguato di liquidi.
La farina è usata in medicina esternamente per fare cataplasmi risolventi, revulsivi e impiastri utili contro affezioni cutanee, foruncoli o ulcerazioni. L’azione emolliente delle mucillagini e dell’olio è sfruttata nella medicina popolare per il trattamento delle vie aeree e delle gastriti, sotto forma di cataplasmi per la farina di lino e decotti per i semi.
L’olio di lino è costituito da gliceridi acidi saturi (linoleico, linolenico,oleico) che conferiscono delle proprietà adatte a curare le dermatiti.
Dal lino e dalle sue proprietà emollienti deriva la parola linimento, ovvero una preparazione farmaceutica liquida o semiliquida destinata ad un’applicazione topica, cioè soluzioni, dispersioni, emulsioni o sospensioni.
Applicazioni pratiche:
Uso interno:
- infuso: 10-20 grammi di semi per litro d’acqua, in infusione per 5 minuti, da assumere dalle due alle tre tazze al giorno. Aiutano a combattere gastriti, enteriti, cistiti, tosse.
- decotto: funge da purga leggera
- semi triturati: un cucchiaio in un bicchiere d’acqua al mattino e sera è un ottimo lassativo
- olio estratto dai semi è lassativo se utilizzato sia per bocca che con clistere.
Uso esterno:
- cataplasma con farina di lino: si scioglie la farina (fresca, cioè appena triturata) in acqua fredda fino ad ottenere una consistenza semi pastosa; riscaldare a fuoco dolce, versare tra due garze pulite e applicare sulla parte interessata. Questo cataplasma si utilizza nelle dermatosi, dolorose e pruriginose, contusioni, piaghe infiammate.
- cataplasma senapato: utilizzato nelle affezioni acute delle vie respiratorie, cospargendo la “pappetta” di Lino, la cui temperatura non deve superare i 45° C , con farina di senape.
- bagni con semi di Lino e Altea: danno sollievo ai malati con pruriti insistenti e si preparano con una forte decozione utilizzando 100 g. di radice di Altea e 50 g di semi di Lino, rendendo la pelle più soffice, vellutata e fresca.
Per aiutare nelle costipazioni si può mangiare il pane preparato in questo modo:
Pane ai semi di Lino
Ingredienti:
500 g. di farina integrale
350 g. farina di grano tenero
100 g. semi di lino
100 g. semi di girasole
100 g. semi di sesamo
2 cucchiaini sale
2 cucchiaini di zucchero bianco
15 g lievito di birra
acqua q.b.
Preparazione:
miscelare gli ingredienti, impastare e far lievitare 3-4 ore, poi formare 4 panetti e infornare a 180°C per 30 minuti circa.
ANJA LATINI
Erborista iscritta al RNEP n. GLT0018S
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