Rosmarino: una pianta per mente, corpo e anima
Pubblicato il Maggio 15, 2017 - Aromaterapia
Tutti conoscono il Rosmarino, noto arbusto sempreverde presente in ogni cucina, ma non tutti conoscono le sue innumerevoli proprietà salutistiche.
Il suo nome deriva dai due termini latini “ros” = rugiada e “marinus” = del mare, nell’intento di paragonare la tinta dei fiori all’increspatura delle onde marine, o anche perché la pianta cresce in prossimità del mare, mentre la denominazione “officinalis” indica il suo utilizzo nelle officine, ossia i laboratori in cui veniva trasformata in rimedio salutistico.
Il Rosmarino fa parte della famiglia delle piante “odorose” molto utilizzate in aromaterapia e dalla quale si estraggono gli oli essenziali, cioè le Labiate (o Lamiaceae) chiamate così per la forma della corolla, costituita appunto da un calice campanulato bilabiato, tomentoso di 5-6 mm diviso fino ad un terzo della sua lunghezza; dal colore azzurro chiara o lilla, a volte bianco a forma di tubo sporgente; con labbro superiore formato da due lobi e l’inferiore trifido. Gli stami sono solo due e sono sporgenti. I fiori si trovano all’ascella delle foglie riuniti in racemi, nella parte superiore dei rami.
Le foglie sono opposte, riunite in fascette ascellari, di forma lineare, larghe 2-3 mm e lunghe 15-30 mm, revolute sul bordo, sessili, di colore verde scuro, lucide nella lamina superiore, e bianche e tomentose in quella inferiore, perché ricca di peli brevissimi, molto fitti, ramificati a più piani.
Il frutto è un tetrachenio schizocarpico di colore castano chiaro. L’impollinazione avviene tramite le api. Il fusto è legnoso, ramosissimo, di colore grigio-marrone, ruvido, con portamento ascendente, a volte prostrato; e può arrivare fino a 2 metri di altezza. L’antesi avviene tra aprile e agosto, ma in alcune zone (isole e coste) avviene tutto l’anno.
Il metodo migliore per propagare la pianta di Rosmarino è quello di usare talee o margotte perché soltanto il 30% dei semi riesce a germinare. È una pianta che cresce nelle zone più calde ed è sensibile al gelo. Il terreno deve essere ben drenato e la pianta esposta al sole.
In Italia possiamo incontrare il Rosmarino lungo le coste tirreniche e ioniche, su tutte le isole, sulle rive occidentali del Lago di Garda, dal livello del mare fino a 800 m di altitudine, tipico della bassa macchia mediterranea.
La droga del Rosmarino è costituita dai fiori e dalle parti aeree.
L’olio essenziale di Rosmarino si estrae in corrente di vapore e si ricava dalle cime fiorite, ma anche dai rametti freschi. I maggiori produttori sono Spagna, Marocco e Tunisia.
Da una ricerca su 23 cultivar commerciali di Rosmarino, sono stati classificati 6 tipi diversi, e predominano (in commercio) i tipi a cineolo (nordafricano) e a canfora ( Spagna). L’olio essenziale si presenta come un liquido denso, da incolore a giallo pallido a giallo verdastro. Il profumo è aromatico, tipico, penetrante, eucaliptico (o canforato a seconda del chemiotipo) e gradevole. Attraverso la via olfattiva è stato rilevato un effetto stimolante, un miglioramento dell’attentività, e un effetto migliorativo a livello dell’umore. E’ stata scoperta attività antispasmodica, in vitro, ma anche antibatterica e antimicotica; in particolare sul batterio Propionibacterium acnes, e su vari tipi di Gram + e Gram -. I composti fenolici hanno mostrato un’elevata attività antiossidante e insetticida sulle larve della zanzara Aedes albopictus.
L’o.e. di Rosmarino ha un effetto rubefacente, mucolitico ed espettorante. Quindi le sue indicazioni sono per pelle e capelli grassi, forfora, acne, raffreddore, tosse, sinusite, catarro, reumatismi, contratture muscolari, condizioni di “freddo” non infiammatorie, affaticamento cronico, stress, esaurimento nervoso; da utilizzare come massaggi o fragranza ambientale a seconda della necessità. Dagli esperti viene consigliato anche in caso di sindrome premestruale, depressione post-partum o in menopausa.
Bisogna fare attenzione agli effetti neurotossici, in base al contenuto di canfora, che potrebbero causare in soggetti predisposti convulsioni epilettiformi. E’ quindi necessaria cautela in gravidanza, infanti e bambini.
Il Rosmarino è una pianta protagonista anche in Gemmoterapia. La parte utilizzata sono i giovani getti che contengono molte sostanze presenti nelle foglie ma anche acidi organici, ammine, aminoacidi, antociani, biostimoline, enzimi, fattori di crescita, flavonoidi, polifenoli, vitamine ed oligoelementi.
A livello del sistema endocrino il gemmoderivato del Rosmarino agisce come antiossidante nei fenomeni di senescenza fisiologica e contrastando le forme di frigidità nelle donne, perché agisce sull’asse surrenalico-gonadico e per lo stesso motivo per quanto riguarda gli uomini potrebbe aiutare nelle anomalie sessuali funzionali. Aiuta anche a livello del tono dell’umore, aumenta la libido e riduce l’irritabilità.
Per quanto riguarda i disturbi metabolici aiuta a riequilibrare i disordini di natura epatica, intestinale e dell’apparato respiratorio. Il Rosmarino gemmoderivato possiede anche proprietà antiallergiche e nello specifico in quelle epato-digestive. A livello del sistema nervoso centrale stimola la memoria, migliora il microcircolo, e a piccole dosi riduce l’aggressività.
Il Rosmarino utilizzato come TM (tintura madre) è impiegato ed utile per problematiche similari, cioè per stimolare le funzioni digestive, migliorare la resilienza in caso di stress, come tonico in caso di astenia, nei disturbi epatobiliari e in caso di ipercolesterolemia.
L’utilizzo esterno del Rosmarino è legato alle sue proprietà rubefacenti quindi utili per trattare contusioni, dolori articolari e muscolari, reumatismi e torcicollo. In campo cosmetico le lozioni ed i bagni deodorano e purificano la pelle; viene utilizzato nei dentifrici e collutori per rinforzare le gengive e anche sul cuoio capelluto per rinforzarlo o come curativo o preventivo contro la pediculosi.
I fiori del Rosmarino attirano molto le api che ne producono un miele ricercato e molto buono.
Shakespeare citò il Rosmarino nelle sue commedie ed in particolare in Amleto, Ofelia porge al protagonista un rametto pregandolo di ricordarsi di lei: “ Ecco del rosmarino, è per la memoria: non ti scordare, amore”.
ANJA LATINI
Erborista iscritta al RNEP n. GLT0018S
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