Rhodiola rosea, un concentrato di energia!

Pubblicato il Settembre 12, 2016 - Benessere

La Rodiola, chiamata volgarmente radice artica o anche radice d’oro è una pianta che appartiene alla famiglia delle Crassulaceae, ma il suo nome scientifico è Rhodiola rosea L.

Riscoperta in Occidente da pochi anni, veniva in realtà utilizzata almeno 2000 anni fa.

Il medico greco Dioscoride ne parla già nella sua opera intitolata De Materia Medica del I secolo d.C. con il nome di rodia riza; mentre il botanico Carl Von Linnè la nominò con il suo attuale nome per il profumo che possiede la radice appena tagliata, simile a quello delle rose.

È una pianta perenne spontanea, glauca e glabra, con fusti eretti, legnosi, di 10-50 cm, non ramificati, ma addensati, con radice rizomatosa e carnosa.

Le foglie basali sono le più piccole, ridotte a brevi squame triangolari, mentre man mano che si sale lungo il fusto raggiungono grandezze fino a 5 x 30 mm; hanno un colore grigio-verdastro, sono persistenti, alterne, sessili e carnose, spesso violette all’apice e nervatura mediana biancastra.

I fiori hanno 4 petali giallo-rossastri, molto lunghi rispetto ai sepali. Essendo una pianta dioica presenta fiori maschili e femminili su piante diverse: i maschili hanno gli stami a filamento giallo e antere scure, mentre quelli femminili possiedono 4-5 carpelli fusiformi di circa 1-1,5 mm.

Pianta che ama il terreno sabbioso e i luoghi assolati di alta montagna; tollera l’umidità, ma preferisce terreni ben drenati in cui, una volta assestata, sopporta anche la siccità.

I suoi fiori sbocciano da maggio ad agosto, mentre i semi maturano a luglio.

E’ una pianta commestibile, che si ritrova ampiamente alle grandi altitudini nell’Artide e nelle regioni montuose europee, asiatiche e sulle Alpi.

La sua droga è rappresentata dalla radice già sopra citata, che contiene molti composti interessanti: acidi organici (gallico, caffeico, clorogenico), flavonoidi, catechine, proantocianidine, tannini e glucosidi fenolici. Il glicoside fenolico principale è il salidroside (0,1-1%) detto anche rodosina e rodioloside, ma contiene anche altri glicosidi chiamati rodioniside, rosina, rosavina, rosarina e rosiridina; ritenuti tra i principali responsabili dell’attività della pianta.

La Rodiola è molto conosciuta nei paesi nordici, come la Svezia e nell’ex Unione Sovietica; dove veniva utilizzata dalle antiche popolazioni siberiane per combattere i freddi inverni di quelle regioni; ma anche contro affaticamento, stress e problemi d’umore legati alle alte quote e alle basse temperature.

Nell’era moderna una sostanza in grado di combattere lo stress è chiamata “adattogena”, termine coniato nel 1947 dal farmacologo russo N.V. Lazarev; dal latino adaptare = adattare e dalla parola greca genes = nato da; cioè in grado di preparare o adattare l’organismo a reagire a stimoli fisici e psicofisici, quando questi, sono percepiti come pericolosi.

La risposta di adattamento allo stress del nostro organismo è massima nell’età compresa tra i 20 ed i 30 anni, mentre si dimezza dopo i 70 anni!

Al giorno d’oggi lavorare sino a tarda età è ormai diventato indispensabile e ricorrere alla Rodiola può essere un aiuto molto utile e una soluzione in linea con uno stile di vita naturale.

Gli estratti di Rodiola, prevengono la stanchezza ed il senso di svogliatezza psichica e fisica, hanno un’azione adattogena, antistress, antiradicalica (antinvecchiamento) ed immunitaria molto rilevante. Possiedono poi la capacità di migliorare l’apprendimento e la memoria.

Un’altra proprietà molto particolare inoltre è quella di inibire la fame nervosa, che ci fa consumare cibi fuori dei pasti consueti, aiutandoci a regolarizzare il peso corporeo. È per questo che la si ritrova spesso in prodotti formulati per la riduzione del peso.

I glicosidi contenuti nella radice sono pure capaci di incrementare i livelli di dopamina, sostanza capace di trasmettere al SNC (Sistema Nervoso Centrale) un segnale di sazietà.

La Rodiola appare una droga sicura e gli studi clinici non hanno evidenziato effetti collaterali rilevanti.

Studi sull’uomo, randomizzati in doppio-cieco e placebo-controllati, hanno evidenziato che la Rodiola sotto stress, migliora le prestazioni mentali e fisiche e il suo estratto ottimizza il rendimento degli studenti sotto esame, nonché la resistenza fisica degli sportivi. Non va dimenticato che è stata infatti molto utilizzata in passato dagli atleti e astronauti russi per migliorare le loro attività e prestazioni.

ANJA LATINI

Erborista iscritta al RNEP n. GLT0018S

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