Potentille: utilizzi, proprietà e tradizione
Pubblicato il Aprile 20, 2018 - Benessere
Appartengono al genere Potentilla, la Tormentilla (Potentilla erecta (L.) Rausch.) e l’Argentina (Potentilla anserina L.) – Famiglia Rosaceae.
La Potentilla anserina è una pianta erbacea, ha foglie pennatosette lunghe fino a 25 cm (ogni foglia è divisa in 11-25 foglioline di dimensioni variabili) e fiori a 5 petali giallo lucente, lungamente peduncolati. La pianta è diffusa nelle regioni temperate e nei paesi dell’Europa orientale.
La Potentilla tormentilla presenta foglie basali 3-5 palmatopartite e parecchi steli dotati di foglie, che portano numerosi fiori gialli; il rizoma è rosso alla frattura, da qui il nome tedesco della pianta: Blutwurz (radice di sangue). La si trova principalmente nella zona submontana ed in quella alpina.
La Commissione E tedesca riporta due monografie, una per le foglie ed i fiori di P. anserina che devono contenere almeno il 2% di tannini e l’altra relativa al rizoma di P. tormentilla.
Sostanze funzionali: tannini (nella Tormentilla il contenuto arriva al 15-20%), flavonoidi e saponosidi.
Proprietà: hanno attività vaso protettive (tannini, flavonoidi), di modificazione della permeabilità della membrana gastroenterica con influenze sulla flora batterica intestinale, di stimolazione della secrezione di insulina, nonché proprietà spasmolitiche ed antinfiammatorie (saponosidi).
Applicazioni farmacologiche: quali antinfiammatori e spasmolitici nelle enterocoliti, gastroenteriti e nelle dissenterie in genere. La Potentilla è amica del sesso femminile in quanto è stimolante e antispasmodico dell’utero (Haupstein, Schneider). Protettivo vasale. Utile come collutorio nelle infiammazioni del cavo orofaringeo.
Usi tradizionali: Le Potentille sono i più comuni astringenti tannici della tradizione popolare europea. Impiegate in decotto per uso esterno nella medicazione di ferite, erano spesso associate ad altre (Camomilla, Malva, ecc…), per ottenere collutori efficaci nelle infezioni del cavo-orofaringeo. Molto usate come antidiarroici.
La Potentilla anserina veniva impiegata come coadiuvante nella terapia del tetano. La Potentilla tormentilla per l’elevato contenuto di tannini è responsabile anche di un effetto antalgico. Paracelso consigliava la pianta nelle odontalgie. Johann Künzle, pastore erborista (1857-1945) scriveva: “i denti malfermi ritroveranno stabilità facendo i gargarismi per 8 giorni con acqua di Potentilla. Allo scopo, si unisce la polvere ottenuta dalla radice della pianta ad acqua bollente.” Dalla Potentilla si estrae anche un pigmento che conferisce un bel colore rosso intenso.
Controindicazioni: in caso di gastrite e ulcera.
Utilizzi: Per uso interno:
polvere (mestruazioni dolorose): 3-6 cachet (forma farmaceutica per uso orale, a forma di piccola cialda o di capsula) al giorno da 0,50 g l’una.
Iniziare 3 giorni prima, proseguire per 5-6 giorni. (Jean Valnet).
Un buon modo di somministrare la Tormentilla è il vino seguente:
- Radice frantumata di Tormentilla 70 g
- Vino Porto 1000 g
Lasciare macerare 8 giorni; filtrare. Da 60 a 120 g al dì. (Leclerc)
Impiego cosmetico: Gli estratti di Tormentilla costituiscono un valido succedaneo nostrano all’esotica Ratania o all’Hamamelis. Si utilizzano per lo più l’estratto fluido o glicolico, a dosi fino al 5%, in shampoo, lozioni, maschere ed emulsioni per pelli e capelli grassi. (Proserpio et al.)
GIULIA CALDARELLI
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