Valeriana
Nome Botanico: Valeriana officinalis L.

Specie erbacea perenne con fusto eretto e cavo.
Le foglie sono scure, pennatosette, ovato-oblunghe; le basali sono picciolate e riunite in una rosetta, quelle apicali sono invece prive di picciolo. I fiori sono di colore bianco o rosa, raccolti a formare di corimbi e portati all’apice del fusto; hanno calice piccolo con denti che prendono la forma di lunghe setole piumose. La Valeriana fiorisce al secondo anno, in primavera inoltrata.
Il frutto è un achenio ovoide e striato coronato da un pappo biancastro. presenta un rizomi di colore grigiatro-bruno, corti e carnosi, da cui dipartono radici fascicolate, sottili, finemente ramificate.
Altre specie
Al genere Valeriana appartengono diverse specie:
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Valeriana montana
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Valeriana celtica
Entrambe conosciute nelle drogherie come “Nardo celtico”.
Della Valeriana officinalis, si utilizzano due varietà botaniche:
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Valeriana officinalis var. angustifolia: a foglia stretta
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Valeriana officinalis var. excelsa: a foglie larghe
Storia e curiosità
Il nome Valeriana potrebbe derivare dal latino valere, ossia star bene, in riferimento ai suoi effetti calmanti.
Dioscoride la raccomandava come diuretico e antidoto contro i veleni, Plinio la considerava un analgesico, mentre Galeno la prescriveva come decongestionante.
Durante la prima guerra mondiale, la Valeriana trovò largo impiego per contrastare l’esaurimento nervoso causati dai bombardamenti dell’artiglieria.
In molte novelle, si dice che il pifferaio di Hamelin incantasse topi e bambini oltre che con il suo flauto magico, anche con la Valeriana.
Taglio Tisana
Le radici dopo essere state raccolte, lavate e spezzetate, vengono sottoposte a
essiccazione.
Il processo deve avvenire a temperature non superiori ai 45°C circa, per evitare perdite nel contenuto di olio essenziale.
Olio Essenziale
Si ottiene per distillazione in corrente di vapore dei rizomi e delle radici.
La percentuale di olio essenziale contenuto negli organi sotterranei è molto variabile e va dallo 0,5% all’1,5%, riferito al materiale fresco.
Tintura Madre
Si utilizzano le radici fresche lasciate a macerare in una soluzione idroalcolica a titolo di 55°.
Clima e Terreno
Cresce allo stato spontaneo soprattutto nei luoghi ombrosi e umidi, nelle vicinanze di corsi d’acqua, fino a 2000 metri di altezza. Preferisce terreni freschi, fertili, profondi, ricchi in sostanza organica e piuttosto umidi. Su tali terreni cresce raggiungendo grandi dimensioni, ma con aroma poco intenso. La Valeriana che viene invece coltivata su terreni più asciutti o ad altitudini maggiore, presenta taglia minore ma aroma più intenso.
Impianto e Propagazione
La propagazione della Valeriana avviene per seme.
La semina si effettua in primavera in semenzaio, e le piantine vengono trapiantate a fine estate (agosto-settembre) dell’anno successivo, poiché la pianta cresce molto lentamente.
È consigliabile preparare i semenzai utilizzando sementi prodotte nell’annata precedente.
Per questa ragione risulta quindi più vantaggioso utilizzare frammenti di rizoma o piante ottenute per divisione del cespo di piante madri di almeno due anni di età.
Durata della coltura
In genere ha durata biennale
Cure colturali
Per ottimizzare la produzione di radici sono da prevedere alcuni interventi irrigui nel periodo estivo, soprattutto perché la Valeriana tollera molto male i periodi prolungati di siccità.
Durante il ciclo colturale, inoltre, per contrastare le infestanti, sono da prevedere alcune sarchiature. È consigliabile non eccedere con le dosi di azoto, poiché questo favorisce lo sviluppo della parte aerea a discapito degli apparati sotterranei.
È consigliabile asportare le infiorescenze in quanto con la fioritura in estate, si ha una diminuzione dei principi attivi nella radice.
Raccolta
I rizomi e le eventuali radici vengono raccolte in primavera (marzo-aprile) dell’anno successivo alla messa in dimora, oppure nell’autunno (ottobre-novembre) per le piante dell’anno.
L’operazione di raccolta può essere meccanizzata utilizzando macchine raccogli-tuberi.
Una buona coltura di Valeriana può dare circa 10-15 t/ha di rizomi e radici.
Parti utilizzate
Radici e rizoma
Proprietà ed impiego
La Valeriana viene utilizzata come sedativo del sistema nervoso centrale.
È indicata da sola o in associazione con altre piante (per es: Melissa, Passiflora, ecc…) in alternativa alle benzodiazepine e per il trattamento di lievi stati d’ansia e dei disturbi transitori del sonno. Risulta inoltre efficace contro gli spasmi gastrointestinali di origine nervosa.
La sua azione sul sonno si manifesta riducendo il tempo di addormentamento e migliorandone la qualità. Tuttavia per ottenere dei risultati positivi è necessaria una somministrazione prolungata nel tempo (circa due settimane).
Sono stati condotti numerosi studi sperimentali che dimostrano come prepararti a base di Valeriana non possiedono effetti collaterali, nonostante la sua azione sedativa. Assunta la sera, prima di coricarsi, non incide nelle prestazioni cognitive, nella capacità di concentrazione e sui tempi di reazioni del giorno successivo; si è visto invece che nelle due ore successive alla sua assunzione si assiste a un lieve calo della vigilanza.
L’azione sedativa, secondo alcuni autori è attribuibile principalmente ai valepotriati, principi attivi non idrosolubili, e all’olio essenziale.
Tuttavia è bene precisare che l’attività terapeutica della Valeriana, così come per la maggior parte delle piante officinali, sia attribuibile alla sinergia del fitocomplesso e non a un singolo principio attivo isolato.