Sambuco
Nome Botanico: Sambucus nigra L.

E’ un arbusto alto fino a 9 metri; i numerosi fusti che spuntano dal terreno crescono eretti poi si inarcano curvandosi verso terra, conferendo all’arbusto l’aspetto caratteristico “a doccia” , che lo rende facilmente distinguibile anche durante il periodo invernale.
I rami, inoltre, sono tipicamente cosparsi di lenticelle, e sono formati al centro da un midollo spugnoso.
Nei rami piu’ vecchi puo’ capitare che il midollo degeneri, creando un canale interno (sono questi i rami ricercati dai bambini per la costruzione di cerebottane e di fischietti!).
Le foglie sono picciolate; sono composte da 5-7 foglioline di forma ellittica e dentellate lungo il margine. Se strofinate le foglie emanano un odore sgradevole.
I fiori compaiono in aprile-maggio, e sono riuniti in un ampio corimbo al termine dei rami.
La corolla e’ formata da cinque petali biancio-giallastri, saldati inferiormente a formare una sorta di tubo. I fiori emanano un intenso profumo dolciastro.
I frutti sono drupe nero-violacee lucenti.
Attenzione! Si potrebbe confendere con l’Ebbio (Sambucus ebulus), che, se visto superficialmente potrebbe essere simile (sono infatti dello stesso genere), ma in realtà è erbaceo, ha foglie maggiormente coriacee piegate a “v”, infiorescenze contratte e fiori che compaiono in piena estate.
Cresce ai bordi delle strade e negli incolti, anche al sole.
Tutta la pianta emana uno sgradevole odore.
Storia e Curiosità
Il Sambuco è un arbusto particolare: i fiori emanano un forte profumo dolciastro, mentre le foglie hanno un aroma decisamente sgradevole, in deciso contrasto con il piacevole aroma dei fiori.
Questa sua duplice essenza si ritrova anche nelle tradizioni antiche: in Germania era chiamato “l’albero di Holda”.
Holda era una fata del folklore germanico medievale, dai lunghi capelli d’oro che abitava nei sambuchi situati vicino a laghi e corsi d’acqua. Talvolta Holda poteva apparire come una vecchia strega e in Inghilterra si sosteneva addirittura che il sambuco non fosse un arbusto qualsiasi, ma addirittura una strega che aveva assunto le sembianze di una pianta.
Nella tradizione popolare nord europea il Sambuco era oggetto di rispetto e chiamato farmacia degli Dei, ma anche simbolo di morte e portatrice del Diavolo.
Per il calendario celtico è il tredicesimo mese, solstizio invernale, passaggio e rinnovamento ciclico.
Tuttavia nei suoi riguardi prevalevano le credenze positive, che ne esaltavano le proprietà magiche e benefiche, tanto che fino all’inizio del secolo i contadini tedeschi si levavano il cappello come segno di grande rispetto, quando lo incontravano nel loro cammino, ed era sempre presente vicino ai monasteri ed alle case perché si diceva che proteggesse da serpi, mali e malie.
Le sue doti erano talmente grandi che il famoso flauto magico delle leggende germaniche non era altro che un ramoscello di sambuco svuotato del suo midollo.
Per avere i suoi poteri eccezionali, che proteggevano dai sortilegi, doveva però essere tagliato in un luogo dove non fosse possibile udire il canto del gallo.
Taglio Tisana
Le infiorescenze di Sambuco, dopo essere state raccolte possono essere utilizzate allo stato fresco oppure essere essiccate: questa procedura deve avvenire immediatamente dopo la raccolta per evitare il deterioramento del fiore.
L’essiccazione dei fiori e delle foglie può avvenire all’aria aperta ma non in pieno sole, oppure utilizzando gli appositi essiccatori a temperature non superiori a 40°C.
Una volta essiccati, sia i fiori che le foglie e la corteccia possono essere utilizzati per la preparazione di infusi e decotti.
In genere se di utilizza la corteccia di Sambuco si consiglia di farne il decotto per avere un maggiore estrazione dei principi attivi contenuti all’interno.
Tintura Madre
Utilizzando le sommità fiorite fresche è possibile preparare la Tintura Madre utilizzando alcol a 45°C.
Clima e Terreno
Il Sambuco è un arbusto che cresce spontaneamente lungo le siepi, nei fossi, nei giardini delle vecchie case di campagna e negli ambienti ruderali. Cresce in tutt’Italia, fino alla zona montana.
Predilige un ambiente in pieno sole o in semi-ombra e resiste bene alle gelate invernali.
Cresce su terreni umidi, freschi, sciolti od argillosi.
Impianto e propagazione
La propagazione del Sambuco avviene per seme: questi vengono impiantati alla fine dell’inverno e germinano la primavera seguente.
Durata della coltura
In genere, le colture di Sambuco, hanno la durata di un anno.
Cure colturali
Durante il periodo autunnale ed invernale, prima che venga effettuata la semina, vengono praticate delle lavorazioni profonde del terreno con l’incorporazione del concime. Si procede poi con una seconda aratura a metà di febbraio.
È necessaria un’irrigazione costante per mantenere il terreno sempre umido.
Nell’anno della coltura vengono effettuate più sarchiature lungo le file per il controllo delle malerbe.
Raccolta
Del Sambuco si raccolgono i fiori, al momento della fioritura (fine aprile – giugno), ma prima che diventino troppo aperti; vanno recisi alla base dell’infiorescenza.
I frutti si raccolgono in agosto-settembre.
Parti utilizzate
Fiori, foglie, frutti (bacche) e corteccia
Proprietà ed impiego
Proprio con i suoi fiori si può fare un infuso profumato, tradizionalmente impiegato come rimedio al raffreddore, alla tosse e all’influenza; in particolare vengono utilizzati per le loro proprietà diuretiche e diaforetiche, che favoriscono cioè la sudorazione (ottimi quindi per abbassare la temperatura corporea).
I fiori contengono inoltre un buon quantitativo di mucillagini che gli conferiscono proprietà lenitive e sfiammanti.
Questi, grazie al loro sapore dolciastro, vengono spesso aggiunti alle tisane non molto gradevoli, come correttivi del gusto e per di più utilizzati per frittelle dolci, frittate, e schiacciate oltre che per aromatizzare le bevande dissetanti estive.
Le foglie vengono utilizzate con indicazioni abbastanza simili a quelle dei fiori, anch’esse emollienti e diuretiche.
I frutti invece hanno proprietà antinevralgiche e sono blandamente lassativi, ma vanno sempre consumati cotti, perché crudi sono emetici; sono in genere impiegati per la preparazione di marmellate e gelatine, ma sicuramente l’utilizzo più noto è quello che li vede componenti principali dell’omonima bevanda alcolica: la Sambuca.