Ribes nero
Nome Botanico: Ribes nigrum L.
Arbusto alto circa 1,5-2 m, spontaneo in Europa, tranne che nella regione mediterranea dove viene soprattutto coltivato per i suoi frutti.
Ha fusti eretti e ramificati; corteccia dapprima chiara e liscia e in seguito scura e rugosa nei rami più vecchi. Le foglie sono lungamente picciolate, con lamina palmato-lobata divisa in 3-5 lobi triangolari con margine dentato e pagina inferiore lievemente pubescente, provvista di numerose ghiandole secretrici gialle, che gli conferiscono il caratteristico odore, molto aromatico.
I fiori bianco-verdastri di fuori e rossastri di dentro, fioriscono tra aprile e maggio; hanno calice e corolla a 5 segmenti e sono riuniti in infiorescenze a racemo, pendule. Il frutto è una bacca globosa nera di sapore gradevole, contenente numerosi piccoli semi.
All’apice dei frutti sono ben visibili i resti del calice fiorale.
Storia e Curiosità
L’etimologia di Ribes deriva dall’arabo ribas, nome di un particolare rabarbaro dal sapore acidulo menzionato dai medici arabi e nigrum che significa “nero” dal colore dei frutti.
L’abate P. Bailly da Montaren portò in auge il Ribes nigrum nel XVIII secolo, fino ad allora oggetto di semplici citazioni, descrivendolo come una panacea universale in grado di curare febbri, peste, piaghe, calcolosi, ecc… scrivendo a questo riguardo nel 1712: “Non c’è nessuno che, avendo giardini; non debba piantarne un gran numero per i bisogni della sua famiglia”. Caduto poi in oblio per tutto l’800 riacquisto notorietà nel secolo successivo per le sue proprietà diuretiche, antireumatiche e antinfiammatorie.
Come succedeva per altre piante con parti scure, ma commestibili e di sapore dolce, aveva il significato di “scacciare gli umori neri” ed in passato veniva quindi utilizzato per guarire pestilenze e febbri, oppure per allontanare la malinconia e i “cattivi umori” delle persone che non riuscivano ad essere solari e “gioiose”.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, poiché l’importazione di agrumi era bloccata dai sommergibili tedeschi, il popolo del Regno Unito soffriva la carenza di vitamina C; allora il governo incoraggiò la popolazione a coltivare proprio piante di Ribes, per il suo altissimo contenuto in vit. C.
Lo sciroppo di Ribes nero viene ancora prescritto ai bambini che devono compensare proprio la mancanza di questa vitamina.
Le bacche sono la base del famoso liquore francese de cassis che è il nome francese di questo frutto. Un altro modo eccellente per assaporare i frutti di Ribes nero tutto l’anno è la preparazione della “Crème de cassis”, che grazie all’alcool presente, ne conserva il caratteristico sapore.
Gemmoderivato
È un tipo di estratto che si ottiene dalle gemme fresche della pianta poste a macerare per tre settimane in una soluzione di alcool etilico (95°) e glicerina in parti uguali. Si procede quindi con la filtrazione dell’estratto e successiva torchiatura per recuperare il solvente trattenuto dalla matrice vegetale. L’estratto così ottenuto è diluito alla prima decimale con una miscela ternaria di glicerina, alcool e acqua.
Tintura Madre
Si utilizzano le foglie fresche lasciate macerare in alcool a titolo alcolico di 55°.
Taglio Tisana e Polvere
Le foglie vengono recise senza picciolo e sottoposte ad essiccazione. Dalla droga essiccata è possibile ottenere per sminuzzamento il taglio tisana, utilizzato per la preparazione di estratti o infusi: si utilizzano 1,5 g per tazza di acqua bollente, lasciando in infusione per 10 minuti.
Se si esegue una macinazione è possibile ottenere la polvere, che può venire incapsulata.
Clima e terreno
Pianta rustica, non particolarmente esigente. Predilige terreni freschi, leggeri, ben drenati e leggermente acidi, ma si adatta bene anche nei suoli più poveri. Non teme il freddo invernale, ciò che teme sono le gelate tardive, specie in fase di fioritura, e l’eccessivo caldo nei mesi estivi. Per questo le coltivazioni vengono generalmente praticate in collina o montagna, anche ad alte quote, prediligendo posizioni mediamente soleggiate.
Impianto e Propagazione
La riproduzione del Ribes nero può avvenire per talea, margotta o più raramente per seme. Il periodo migliore va dall’inizio dell’autunno e dura per tutto l’inverno. Le talee vengono preparate a partire da un segmento di un ramo di un anno lungo 15-20 cm, tagliato alla base del ceppo e munito di 5-6 gemme.
Generalmente in un anno le talee sono in grado di fornire delle piantine dotate di un buon apparato radicale ed idonee al trapianto in pieno campo. Per impiantare una coltivazione a scopo produttivo le forme maggiormente utilizzate sono il cespuglio (forma libera senza sostegni) e la controspalliera. Nel primo caso si possono mettere a dimora le piantine in autunno in file distanti 2-3 m tra loro, e 1,5-2 m sulla fila in questo modo in 4 anni si avranno cespugli di circa 1 metro.
La forma a spalliera è quella maggiormente utilizzata nelle grosse produzioni, permette una precoce messa a frutto e un’esposizione al sole più regolare, con relativo miglioramento della qualità; inoltre sono facilitate le operazioni di potature, di raccolta e di pulizia delle interfile. Il sesto di impianto in questo caso è di 1 m sulla fila e 2 m tra le file.
Per scopi ornamentali o per impianti familiari il ribes viene anche allevato ad alberello.
Prima dell’impianto è bene effettuare una concimazione di fondo con letame animale ben maturo, che sarà apportato con la preparazione del terreno.
Durata delle coltura
La durata della vita produttiva delle piante di Ribes nero si aggira intorno ai 20-25 anni.
Cure Colturali
Quale pianta rustica non ha bisogno di irrigazioni, se non qualche irrigazione di soccorso in caso di stagioni estive molto calde e secche o nei primi anni di coltivazione.
Un paio di volte l’anno è opportuno procedere con la sarchiatura del terreno, ciò consente di arieggiare il terreno e permette la rimozione delle fastidiose e dannose erbe infestanti.
Per migliorare l’umidità del terreno ed evitare frequenti sarchiature contro le infestanti, è buona norma nel periodo primaverile effettuare anche una pacciamatura naturale alla base della pianta.
La potatura delle piante è un’operazione molto importante per assicurare un’abbondante produzione. Nell’allevamento a spalliera è importante effettuare una potatura delle branche al momento dell’impianto, lasciandone un massimo di 3 ed eliminando l’eccesso.
Il primo anno, nel corso dell’estate viene effettuata la potatura verde per eliminare i polloni in sovrannumero e per cimare i rami produttivi, garantendo lo sviluppo delle gemme laterali.
Negli anni successivi al primo si effettueranno le potature di produzione una estiva, per la cimatura dei nuovi germogli laterali, e una invernale per eliminare i rami vecchi o danneggiati.
Essendo piante rustiche resistono bene ad avversità e parassiti (eventuali attenzioni sono da tenere su oidio, afidi e cocciniglia).
Raccolta
Per le gemme la raccolta va effettuata manualmente, tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, quando le gemme sono gonfie e prima che sboccino, per essere poi messe subito a macerare.
Le foglie vengono raccolte a fine primavera – inizio estate, senza il picciolo, prima della fruttificazione, per essere poste ad essiccare in strati sottili da destinare poi alla preparazione di taglio tisana o polvere.
La raccolta dei frutti va da fine giugno a settembre; la loro maturazione dura circa 3 settimane e il prelievo quindi può avvenire in maniera scalare a più riprese, ma considerando il periodo di maturazione ridotta e la persistenza dei frutti sulla pianta è possibile effettuare la raccolta sulla singola pianta anche in una sola passata. La tecnica di raccolta è abbastanza rapida in quanto i grappoli vengono distaccati facilmente alla base del peduncolo. I grappoli di Ribes nero, a differenza del Ribes rosso o bianco, sono meno adatti al consumo fresco, ma hanno grande richiesta nell’industria dolciaria, dove vengono trasformati subito in succhi, gelatine, sciroppi, marmellate o liquori.
Parti Utilizzate
Gemme, foglie e frutti
Proprietà ed Impiego
Le foglie di Ribes nigrum sono utilizzate nella medicina popolare ad uso interno, sotto forma di infuso o estratto, per gli effetti antireumatici, depurativi e diuretici; mentre esternamente hanno proprietà astringenti sulla pelle e le mucose.
Gli studi dimostrano l’ottima attività antiallergica e antinfiammatoria delle foglie. Le molecole responsabili di tale attività sembrano essere soprattutto le proantocianidine, che svolgono un’attività antiedemigena e capillaro-protettiva, e insieme ai polifenoli anche azione antiossidante contro i radicali liberi e diuretica.
L’altra droga del Ribes nero è costituita dalle gemme, per la preparazione del macerato glicerico.
Il gemmoderivato di Ribes nigrum è tra i più utilizzati in erboristeria, tanto che viene definito “l’antinfiammatorio” per eccellenza; principalmente impiegato da soggetti allergici sia a livello preventivo che a livello sintomatico.
L’estratto stimola la corteccia delle ghiandole surrenali a produrre corticosteroidi, ormoni dall’azione simile al cortisone, che hanno la funzione di attivare la risposta dell’organismo all’infiammazione sia cronica che acuta, naturalmente con dosaggi differenti.
Quindi le gemme di Ribes stimolando il sistema immunitario, proteggono le mucose, aiutano nei casi di rinite e asma allergici, combattono la stanchezza e l’ipotensione, aiutano nei problemi articolari legati all’infiammazione, e risultano utili anche nell’eliminazione dell’urea, dell’acido urico e del colesterolo.
Il gemmoderivato non ha particolari controindicazioni, ma deve essere utilizzato con cautela dai soggetti ipertesi.
I frutti sono ricchissimi di vitamina C e come tali possono essere utilizzati per apportare questa vitamina in caso di carenze alimentari. Vengono utilizzati inoltre per preparare estratti ricchi in antocianosidi che hanno le stesse indicazioni terapeutiche degli estratti del mirtillo, quindi per prevenire malattie vascolari, nonché per aumentare l’acutezza visiva. La polpa e il succo dei frutti si rivelano utili, il primo per curare infiammazioni della bocca e ustioni, il secondo come regolatore intestinale, diuretico e rinfrescante.
I frutti possono essere sottoposti ad un processo di spremitura per ottenerne il succo, confezionato tal quale per essere immesso in commercio come bevanda; oppure per l’aromatizzazione di altri prodotti alimentari. La polpa ottenuta dallo scarto di lavorazione può essere impiegata per la produzione di polvere da utilizzare come colorante naturale, negli integratori alimentari o nel settore alimentare. Esistono ad oggi aziende in grado di utilizzare i semi di Ribes nero (e altri frutti di bosco) per l’estrazione di olio vegetale da destinare alla preparazione di prodotti cosmetici o parafarmaceutici.
I frutti trovano largo impiego anche in pasticceria o nella produzione dolciaria per la preparazione di marmellate, torte, paste; nonché nelle industrie per sciroppi, vini, conserve e coloranti alimentari.