Mirto
Nome Botanico: Myrtus communis L.

Arbusto sempreverde, cespuglioso con numerose ramificazioni.
I rami portano piccole foglie dal margine intero, ovali e opposte, lucide, ricche di sostanze tanniche e che emanano un forte odore canforato. I fiori di colore bianco o con sfumature rosacee hanno una corolla a 5 petali e numerosi stami, possono essere solitari, o raggruppati tra loro. Il frutto è una bacca rotonda di colore nero-bluastra, ricoperta da una sottile pruina e che presenta all’interno numerosi semi piccoli, reniformi.
La pianta germoglia in primavera ed ha un ottimo accrescimento fino all’inizio dell’estate.
Successivamente, per la carenza di piogge, va incontro a un periodo di stasi, per poi riprendere a vegetare in autunno. Fiorisce da giugno fino ai primi giorni di agosto. In alcuni casi si assiste a una seconda fioritura autunnale. La maturazione delle bacche è tardiva, verso novembre-dicembre.
Storia e curiosità
Il Mirto è noto fin dall’antichità per il suo ruolo simbolico nella mitologia classica.
Il legno per il suo odore caratteristico, veniva impiegato nelle fumigazioni durante le cerimonie religiose; l’olio essenziale di Mirto invece veniva usato per le unzioni alla nascita e nei riti funebri.
Nell’antichità era simbolo di fertilità e gloria e veniva messo sul capo degli sposi, durante il banchetto nuziale e degli atleti durante i giochi e dei vincitori di guerre durante la celebrazione del trionfo.
Olio Essenziale
L’olio essenziale di Mirto si ottiene attraverso distillazione in corrente di vapore delle foglie e dei ramoscelli, meglio se fioriti.
Le rese più elevate in olio essenziale, si ottengono infatti ,nell’epoca di fioritura.
Liquore di Mirto
Le bacche pulite vengono poste in silos di acciaio in infusione in alcol puro e acqua a freddo (Mirto rosso).
È possibile effettuare l’infusione idroalcolica delle foglie ottenendo il cosiddetto Mirto bianco.
Tintura Madre
Si ottiene lasciando macerare in una soluzione idroalcolica a titolo di 65° i rametti givani di Mirto, meglio se fioriti.
Clima e Terreno
Si trova allo stato spontaneo in quasi tutte le zone della macchia mediterranea.
In Italia è ampiamente diffusa nel centro-sud e in Sardegna.
È una pianta rustica che si adatta bene ai diversi ambienti, anche se tuttavia predilige suoli profondi e freschi.
Impianto e Propagazione
Allo stato attuale è prevalente la crescita spontanea del Mirto, ma a causa della crescente richiesta di bacche per l’industria liquoristica è necessaria la messa in coltura, per assicurare un prodotto omogeneo e di qualità.
Per garantire al massimo questi aspetti è preferibile la propagazione vegetativa per talea che oltre ad assicurare una buona resa permette la scelta del materiale migliore da moltiplicare.
Durata della coltura
La coltura dura fino a un trentennio. La produzione inizia intorno al quarto – quinto anno e diventa massima dopo una decina-quindicina di anni.
Cure colturali
Nel corso della coltura sono necessarie operazioni di sarchiatura e potatura e per aumentare le rese nei mesi estivi spesso sono necessarie degli interventi irrigui.
Raccolta
Il Myrtus communis cresce oggi spontaneo in tutta la macchia mediterranea.
Le foglie di Mirto e i ramoscelli vengono raccolti in primavera, nell’epoca della fioritura che corrisponde al tempo balsamico della pianta. Inizia a marzo e si protrae fino a luglio.
Invece le bacche maturando verso la fine di novembre, la raccolta inizia in questo periodo e si protrae fino al mese di gennaio.
L’operazione di raccolta delle bacche è tutt’oggi manuale, effettuata con grossi pettini da passare lungo i rami. In questo modo le bacche vengono staccate e fatte cadere in contenitori poste alla base delle piante. Un altro metodo di raccolta prevede la battitura dei rami con un bastone.
Parti utilizzate
Foglie e bacche
Proprietà ed impiego
Le proprietà terapeutiche della pianta sono principalmente attribuite alla presenza dell’olio essenziale, per le sue proprietà antisettiche, balsamiche e bechiche e dei tannini che oltre alle proprietà antibatteriche e antivirali, sono importanti per l’azione astringente e vasocostrittrice.
Per queste proprietà il Mirto si ritrova in tisane e sciroppi usati per le affezioni bronchiali, per le quali viene spesso impiegato anche l’olio essenziale per l’azione antitussiva ed espettorante.
L’essenza, inoltre, presenta proprietà antisettiche a livello delle vie urinarie.
Le bacche trovano un ampio impiego in cucina, per l’aromatizzazione delle carni e del pesce.
Il liquore di Mirto, ha ottime proprietà stomachiche e digestive.
Per uso esterno, preparati a base di foglie e bacche, ricchi di sostanze tanniche, vengono utilizzati per l’effetto astringente e di vasocostrizione in caso di forme reumatiche, gengiviti, emorroidi, pelle e mucose irritate, determinando anche un moderato effetto analgesico locale.