Melissa
Nome Botanico: Melissa officinalis L.
Erba perenne con fusto eretto quadrangolare, molto ramificato alla base, rizomatoso. le foglie sono picciolate, di colore verde intenso, a margine dentato, ricche di peli secretori.
Emanano un aroma simile a quello del limone ed hanno un sapore leggermente amaro. I fiori di piccole dimensioni e di colore bianco o bianco-rosati, sono raccolti in verticilli, all’ascella delle foglie.
Il frutto è un tetrachenio.
Altre specie
Il genere Melissa comprende altre tre specie, ma solo la Melissa. officinalis viene coltivata.
Nell’Italia centrale e peninsulare vi sono coltivazioni di Melissa romana Mill., ma è una specie di aroma poco pregiato.
Storia e curiosità
Il nome Melissa, in greco ape, è stato attribuito a questa specie per la preferenza delle api a visitare i fiori da cui ricavano un ottimo miele, tant’è che l’infuso di melissa viene considerato una medicina per le api, per farle mantenere in buona salute ed immuni da malattie.
L’infuso preparato viene messo in delle ciotole piatte davanti alle arnie.
Molto famosa è l’Acqua di Melissa dei monaci carmelitani scalzi di Parigi del XVII secolo, un rimedio popolare noto per le sue proprietà digestive antispasmodiche e sedative.
È una delle prime erbe medicinali che si conoscano. Paracelso la chiamava “Elisir di vita”.
Veniva consigliata in caso di disturbi nervosi, al cuore e alle emozioni. Veniva impiegata contro l’ansia, la malinconia e secondo il medico Avicenna, per rafforzare e rinvigorire lo spirito vitale.
La Melissa viene anche utilizzata per aromatizzare il tabacco da pipa.
Nell’industria liquoristica viene impiegata per la produzione del vermouth e di diversi amari stomachici.
Il suo impiego si ritrova in diversi prodotti di profumeria e fu uno dei principali componenti dell’ Acqua di Colonia.
Nei bagni e nei tonici svolge un’azione lenitiva e rinfrescante.
A causa delle base rese che si ottengono dalla distillazione, l’olio essenziale può essere mischiato con quello della cosiddetta Melissa indiana (Cymbopogon spp), la quale ha in comune con la M. officinalis il citrale, anche se in percentuale più alta. Quello che si ottiene è un surrogato chiamato Spiritus melissae compositus.
Come ulteriore surrogato, si utilizza distillare la Melissa con essenza di limone.
Taglio Tisana
Durante l’essiccazione la pianta tende ad abbassare il contenuto di quasi tutte le sostanze attive. Per questo motivo viene effettuata a temperature non troppo elevate (35°C) controllando l’umidità dell’ambiente, al fine di evitare eccessiva secchezza e fragilità del materiale.
Olio Essenziale
Il quantitativo di olio essenziale contenuto nelle foglie è maggiore in quelle basali e di circa la metà in quelle apicali.
Subito dopo la raccolta il materiale fresco deve essere prontamente avviato alla distillazione, poiché l’olio essenziale presenta un elevata volatilità.
Tuttavia la resa in olio essenziale è molto bassa ( 0,03-0,15%), per cui l’essenza è molto costosa e difficilmente reperibile in commercio.
Clima e Terreno
Preferisce terreni freschi, permeabili e luoghi soleggiati. È una specie sensibile al freddo e all’eccesso di umidità nel terreno. L’accrescimento ottimale si ha nel periodo primaverile-estivo. Si trova allo stato spontaneo fino ai 1500 m di altezza.
Impianto e Propagazione
La propagazione avviene per seme, per rizoma o per divisione dei cespi, provenienti da un vecchio impianto.
Tuttavia la propagazione per rizomi o piantine ottenute per divisione del cespo, è poco consueta, mentre più frequente è la semina diretta, in cui è consigliabile, a causa della bassa germinabilità del seme, la preparazione in semenzaio riscaldato (20-25°C nelle prime settimane, poi la temperatura viene abbassata a 12-16°C) delle piantine durante l’inverno, in modo da poter effettuare il trapianto in campo all’inizio della primavera.
È una coltura che si estende anche nell’interfila, per la crescita del cespo quindi è preferibile aumentare la distanza tra le file. È conveniente utilizzare densità di investimento più basse ( 5 pp/m2), al fine di garantire un buon sviluppo delle foglie basali, le quali sono più pregiate in contenuto di olio essenziale.
Fiorisce all’inizio dell’estate da giugno ad agosto.
Durata della coltura
La melissa è una specie poliennale, la cui coltura può durare fino ai 4-5 anni. Successivamente, vengono prodotte foglie sempre più piccole con qualità più scadente dell’essenza, e quindi non è più consigliabile mantenere la coltura.
Inoltre la coltura tende ad infestarsi di malerbe.
Cure colturali
Prima dell’impianto il terreno deve essere lavorato profondamente in modo da preparare un buon letto di semina.
Nel corso della coltura è opportuno effettuare sarchiature nell’interfila e scerbature nella fila, per il controllo delle infestanti.
In base alle condizioni climatiche, può essere necessario l’intervento irriguo, specialmente dopo il primo taglio per favorire la rapida ripresa vegetativa. Dopo il taglio è opportuno intervenire con una concimazione azotata di copertura.
Raccolta
La raccolta si esegue mediante falciatura all’inizio della fioritura.
Nel primo anno d’impianto è bene effettuare un solo taglio allo stadio di fioritura. Dal secondo anno in poi la melissa si falcia due volte l’anno: all’inizio e alla fine dell’estate. In condizioni particolarmente favorevoli è possibile effettuare anche un terzo taglio in autunno.
Le piante raccolte il luglio, contengono una quantità di sostanze aromatiche superiore del 20-25% rispetto a quelle raccolte a fine estate.
A partire dal secondo anno le rese di prodotto fresco si aggirano intorno ai 20-25 t/ha come somma dei due tagli.
Parti utilizzate
Foglie e sommità fiorite
Proprietà ed impiego
Nella tradizione popolare è molto nota per la sua azione sedativa, spasmolitica e carminativa.
Responsabile delle attività della pianta è principalmente l’olio essenziale.
Le foglie vengono impiegate per curare gli stati d’ansia, accompagnati da irrequietezza e irritabilità.
Trovano impiego, a un’appropriata dose terapeutica, anche nel trattamento dei disturbi minori del sonno, spesso associata a Valeriana officinalis.
L’azione sedativa associata all’impiego nei disturbi della sfera digestiva, la trova particolarmente indicata nella cosiddetta “nevrosi gastrica”, cioè nei disturbi gastrici di origine psicosomatica.
L’azione sedativa si manifesta anche a carico dell’apparato cardiovascolare dove esercita un’azione ipotensiva ed è in grado di ridurre le palpitazioni.
Ampliamente riconosciuto è il suo uso, per via orale, per alleviare gli spasmi gastrointestinali.
La Melissa rientra nella composizione di tisane utilizzate per trattare le coliche infantili.
Prima della prescrizione di preparati a base di Melissa, è necessario verificare la funzionalità tiroidea. È stato segnalato infatti il rischio di un’attività antitiroidea in seguito all’inibizione a livello ipofisario della secrezione di TSH (ormone tireostimolante, che controlla l’attività secretiva di ormoni ad opera della tiroide). Questa attività si manifesta, ovviamente, per dosaggi elevati e prolungati nel tempo, ma tuttavia, se ne sconsiglia comunque l’uso in pazienti ipotiroidei e in soggetti in trattamento con ormoni tiroidei, a causa della possibile interferenza con la loro azione.
Per uso esterno l’olio essenziale presenta attività antibatteriche, antifungine e antivirali.
Risultati interessanti sono stati ottenuti nel trattamento dell’ Herpes simplex labiale e nell’ Herbes genitale,. Tuttavia l’efficacia di tali azioni non sono state ancora confermate da nessuna sperimentazione clinica.
L’essenza di Melissa si usa anche in frizioni nelle nevralgie, nella cefalea e nell’emicrania.