Maggiorana
Nome Botanico: Origanum majorana L.
Pianta erbacea sufrutticosa, perenne ma a ciclo annuale nelle zone molto fredde. Il fusto è eretto, molto ramificato.
Le foglie sono opposte, piccole, ovali e picciolate di color verde scuro. I fiori sono di piccole dimensioni, di color bianco-grigiastri o rosei, raccolti in infiorescenze alla sommità dei rami.
Il frutto è un tetrachenio.
Storia e curiosità:
La Maggiorana era raccomandata dai medici arabi contro l’emicrania, i tic facciali, il singhiozzo e l’ubriachezza.
Per la sua origine persiana, tutt’ora in dialetto toscano la Maggiorana è nota con il nome di “Persia”.
Taglio Tisana
Dopo che la pianta è stata essiccata, le foglie vengono separate dal fusto, operazione completamente meccanizzabile.
Olio Essenziale
Si estrae dalla pianta fiorita essiccata mediante distillazione a vapore.
In quantità modeste viene anche prodotta un’oleoresina. La resa in olio essenziale sul prodotto fresco oscilla tra 0,2 e 0,4 %.
Tintura Madre
Si utilizza la pianta intera fresca lasciandola macerare in alcol a titolo alcolico di 55°.
Clima e Terreno
E’ una specie rustica che vegeta bene in ambiente caldo-arido.Si consigliano terreni di medio impasto, di buona struttura e bene esposti.
Impianto e Propagazione
L’impianto si realizza per semina diretta che viene effettuata a fine marzo, oppure, più raramente con il trapianto in aprile-maggio di piantine ottenute in semenzaio. di norma la semina in semenzaio si esegue alla fine di febbraio.
E’ possibile effettuare l’impianto anche con talee radicate.
Le file non devono essere troppo distanziate da di loro, in quanto il modesto sviluppo della coltura non garantirebbe un grado di copertura del terreno uniforme, da poter contrastare le infestanti.
Durata della coltura
La durata della coltura dipende dalle condizioni climatiche. Può avere durata annuale, in zone con temperature invernali più rigide, oppure poliennale. Nelle regioni mediterranee è di 3-4 anni, dove ha un ciclo vegetativo primaverile-estivo, a cui segue una stasi nei mesi invernali più freddi, da dicembre a febbraio.
Cure Colturali
Il seme, essendo di piccole dimensioni, deve essere interrato non troppo in profondità.
La maggiorana richiede la cimatura della pianta nel primo anno di coltura. Tale operazione risulta utile poiché stimola l’ingrossamento delle porzioni legnose del cespo, un maggior sviluppo radicale e quindi rese più costanti e più elevate negli anni successivi.
Raccolta
Se il prodotto è destinato alla distillazione, la raccolta viene effettuata in piena fioritura; quando la coltura è destinata all’impiego erboristico la raccolta dovrebbe essere anticipata all’inizio della fioritura.
Nelle condizioni più favorevoli, come per esempio negli ambienti meridionali, è possibile eseguire più tagli nel corso dell’anno, all’inizio e alla fine dell’estate; tuttavia il secondo raccolto è alquanto povero in oli essenziali.
Il taglio non deve essere troppo basso, al fine di non compromettere la capacità di ricaccio della pianta.
Le rese più elevate si ottengono dal secondo anno, e si aggirano intorno a 2-3 t/ha di prodotto erboristico costituito da foglie e infiorescenze.
Parti utilizzate
Sommità fiorite, foglie.
Proprietà ed impiego
Grazie al sapore aromatico e leggermente amaro, la maggiorana è da sempre nota per le sue proprietà aperitive e digestive.
Le foglie e le sommità fiorite sono tradizionalmente impiegate nel trattamento delle turbe digestive e nel meteorismo. Manifestano inoltre azione espettorante, bechica e immunostimolante, per questo impiegate anche nelle affezioni bronchiali, riniti e sinusiti.
L’olio essenziale possiede proprietà antimicrobiche, antispasmodiche, toniche e inoltre manifesta azione corroborante (rinvigorisce, fortifica).
E’ consigliato come antispasmodico nelle affezioni intestinali ed è largamente utilizzato come coadiuvante nel trattamento di distonie neurovegetative. Esercita un’azione distensiva, calmante, ma allo stesso tempo tonica, in caso di stess e stati di ansia, ma non solo, risulta anche efficace contro l’emicrania e la cefalea di origine nervosa.
Agisce inoltre come ipotensivo e vasodilatatore.
Recenti studi hanno segnalato anche proprietà antiossidanti dell’olio essenziale.
Per uso esterno, in suffumigi, l’olio essenziale viene utilizzato in caso di raffreddore, ma anche è possibile trovare estratti della pianta all’interno di collutori per gargarismi contro l’infiammazione della mucosa orofaringea.
Molto importante è l’uso della pianta in cucina come aromatizzante.