Luppolo

Nome Botanico: Humulus lupulus L.

Il Luppolo, noto per le sue proprietà amare ed aromatiche che li rendono efficaci nell’alleviare i disturbi allo stomaco, in particolare quelli di origine nervosa, contemporaneamente tonificano la muscolatura del tratto gastrointestinale e stimolando la secrezione ghiandolare.
Indice

Il Luppolo è una pianta erbacea perenne, rampicante e diffusa allo stato spontaneo soprattutto nell’Europa centrale. Il fusto è erbaceo e lignificato alla base, le foglie sono pelose, con 3-5 lobi seghettati e di colore verde scuro. La specie è dioica, i fiori maschili sono portati in grappoli all’ascella delle foglie mentre i fiori femminili sono verdi e assumono una particolare forma per cui sono denominati strobili o coni. Dopo l’impollinazione i peli ghiandolari aumentano la secrezione di resine e di oli essenziali.

L’impollinazione deprezza la qualità merceologica del Luppolo in quanto diminuisce la concentrazione di sostanze amare nei coni, per cui è preferibile estirpare le piante maschili. Il frutto è un achenio che a maturazione ha peli ghiandolari lucenti di colore giallo e le ghiandole contengono luppolina, una polvere untuosa dall’odore caratteristico e dal sapore amaro. Esistono centinaia di varietà di Luppolo differenti per aroma, vigoria o ancora precocità di produzione.

Storia e Curiosità

Il nome del genere Humulus deriva dal latino e significa umido, in riferimento ai terreni umidi su cui vegeta bene la pianta. Lupulus invece è, secondo Plinio, il diminutivo di lupus salicarius, per la tendenza della pianta di attorcigliarsi attorno a giovani salici che crescono nei luoghi umidi, ostacolandone la loro crescita e facendoli morire. Secondo alcuni autori il Luppolo, manifesterebbe un’azione sedativa più significativa se inalato: infatti tale pianta appartiene alla stessa famiglia della marijuana. Sembrerebbe che le sostanze estrogeniche del Luppolo siano presenti, anche se in modestissime quantità (la maggior parte vengono distrutte durante la fermentazione), nella birra luppolizzata.

L’osservazione della presenza di sostanze ormonosimili scaturì in seguito all’insorgenza nelle raccoglitrici di Luppolo di turbe mestruali con regolare comparsa delle mestruazioni due giorni dopo l’inizio del raccolto e indipendentemente dal periodo del ciclo in cui le donne si trovavano. Nella tradizione culinaria veneta le cime delle piante giovani (chiamate con il termine dialettale bruscandoli) vengono raccolte e mangiate come asparagi, ottime all’interno di risotti e primi piatti.

Essicazione

Taglio Tisana e Polvere

L’umidità dei coni si aggira intorno al 75-85% e con l’essiccazione si raggiunge un’umidità di circa 10%.
Dopo l’essicazione le infiorescenze femminili vengono utilizzate per il taglio tisana oppure macinate in polvere ed inserita all’interno di capsule.

Essiccazione
macerazione

Tintura Madre

Le infiorescenze femminili fresche vengono utilizzate per la preparazione della Tintura Madre (1:10) lasciandole macerare in alcol a titolo 55°.

Macerazione

In Europa la coltivazione di questa pianta è largamente diffusa in quanto è la pianta principe per l’aromatizzazione della birra. Ad oggi il maggior produttore di Luppolo è la Germania, seguita principalmente da Stati Uniti e altri Paesi del Nord Europa.

Per quanto riguarda la coltivazione del luppolo in Italia non si hanno molte informazioni. Esistono infatti attualmente solo poche realtà produttive di piccole dimensioni e avviate comunque da pochi anni.

Clima e terreno

la pianta predilige terreni umidi, tuttavia è in grado di adattarsi a qualunque tipo di terreno, purché sia ben drenato.
Preferisce un terreno di medio impasto, leggero e profondo.

Resiste a temperature molto basse (fino a -15 °C), mentre è poco tollerante ai bruschi cambiamenti climatici e alle alte temperature.
Vegeta molto bene nei climi temperati, con una buona esposizione solare.

Impianto e Propagazione

Le piante vengono propagate preferibilmente per via vegetativa tramite i polloni o rizomi e tra le piante viene mantenuta una distanza di circa 1.5-2 metri sulla fila.

Durata della coltura

Un luppoleto può durare molti anni. Generalmente viene mantenuto per 10-20 anni ma si conoscono luppoleti vecchi fino ad oltre 100 anni.

Cure colturali

Essendo una pianta rampicante nella coltivazione è necessario predisporre dei sostegni anche piuttosto robusti dato il forte sviluppo vegetativo delle piante e soprattutto il rischio di “effetto vela” dato dall’elevata superficie e altezza raggiunte dalla pianta.

Raccolta

La raccolta si effettua verso fine agosto o settembre a seconda naturalmente delle condizioni climatiche dell’anno e della varietà.
Per le piccole coltivazioni la raccolta può essere eseguita a mano mentre nei grandi Paesi produttori di Luppolo le piante vengono tagliate alla base e successivamente trebbiate. Le rese medie si aggirano intorno a 1 tonnellata/ha ma possono anche essere maggiori a seconda della varietà.

 

Parti utilizzate

Infiorescenze femminili (chiamati coni o strobili)

Proprietà ed impiego

I coni del Luppolo possiedo proprietà amare ed aromatiche che li rendono efficaci nell’alleviare i disturbi allo stomaco, in particolare quelli di origine nervosa, contemporaneamente tonificano la muscolatura del tratto gastrointestinale e stimolando la secrezione ghiandolare.
Tuttavia, queste sono azioni che necessitano di ulteriori studi prima di essere confermate come efficaci.

Sono state confermate invece, le proprietà sedative del Luppolo da un punto di vista clinico.
Gli estratti ottenuti dalle infiorescenze femminili, risultano utili nel trattamento dell’ insonnia di origine nervosa e stati di ipereccitabilità e tensione.
L’effetto sedativo della droga è attribuibile alla presenza, all’interno dei coni femminili di un alcol volatile (2-metil-3-buten-2-olo) che viene prodotto dall’ossidazione di due costituenti, umulone e lupulone, durante lo stoccaggio della pianta.
Per questo si consiglia, per avere un maggior effetto sedativo, di acquistare la droga essiccata, precedente conservata da almeno due anni.
Si ritiene che tale alcol, responsabile dell’azione soporifera, si formi comunque dal lupolone anche dopo l’assunzione orale.

I coni del Luppolo manifestano anche proprietà estrogeniche grazie alla presenza di sostanze ormonosimili di tipo estrogenico (gli estrogeni sono i principali ormoni sessuali femminili) e quindi sono un rimedio molto utile nel trattamento dei disturbi della menopausa; l’uso regolare della pianta può contribuire ad attenuare i sintomi, per esempio le tipiche vampate di calore.

Il principale impiego dei coni del Luppolo si ritrova nella produzione della birra.
Il luppolo contiene diverse sostanze tra cui resine e oli essenziali.
Le resine costituiscono circa il 15-30% dei coni e sono responsabili del sapore amaro della birra, della stabilità della schiuma e delle proprietà antimicrobiche del luppolo.

Gli oli essenziali costituiscono invece dallo 0.5 fino al 3% dei coni e sono responsabili dell’aroma del Luppolo.

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