Liquirizia
Nome Botanico: Glycyrrhizza glabra L.

Specie sufrutticosa, perenne, con fusti eretti, cilindrici e glabri.
Le foglie sono opposte, glabre, formate da 4-7 coppie di foglioline ellittiche. La parte sotterranea della pianta è molto sviluppata e costituita da rizomi (stoloni), che a partire dal secondo anno di vegetazione, danno origine a nuovi germogli e a radici fittonanti, provviste internamente di midollo.
I fiori sono di piccole dimensioni e di color azzurro-violaceo, riuniti in racemi ascellari peduncolati. La pianta fiorisce in estate (giugno-luglio).
Il frutto è un legume, lungo 2-3 cm, contenente 2-5 semi reniformi, di colore bruno.
Altre specie
Esistono delle discordanze nel numero di specie.Nell’ambito della specie Glycyrrhiza glabra, esistono 3 varietà:
Glycyrrhiza glabra L. var. typica: detta anche Liquirizia di Spagna e si trova spontanea nell’area mediterranea e fornisce il prodotto di qualità migliore, poichè presenta il più alto contenuto di glicirrizina.
Glycyrrhizha glabra L. var. glandulifera: presenta le porzioni inferiori delle foglie e i legumi ricoperti da sottili setole viscide e non possiede stoloni. E’ detta Liquirizia di Russia ed è diffusa nell’ Europa orientale.
Glycyrrhiza glabra L. var. violacea: caratterizzata da radici di grande diametro e da fiori di colore viola intenso. E’ detta anche Liquirizia turca o persiana ed è diffusa nell’area medio-orientale.
Ricordiamo anche altre specie del genere Glycyrrhiza:
Glycyrrhiza echinata L.: presenta legume spinoso per la presenza di lunghe setole rosso-ferruginee. Viene chiamata anche Liquirizia ungherese. Tuttavia è di minore qualità ed interesse economico.
Glycyrrhiza uralensis Fish.: detta Liquirizia cinese, usata soprattutto nella medicina cinese e presenta un basso contenuto di zucchero.
Taglio Tisana e Polvere
Il prodotto raccolto può essere destinato al consumo diretto: le radici e i rizomi vengono scortecciate ridotte a bastoncini essiccati da masticare oppure utilizzati per la preparazione di infusi dopo essere stati macinati nelle dimensioni opportune.
Con una macinazione fine si può ottenere la polvere, spesso utilizzata anche come dolcificante.
Succo di Liquirizia
Le radici e i rizomi vengono lavati, separati da corpi estrani e ridotti in piccoli frammenti con l’uso di una trincia-radice. Tutta la massa viene sottoposta a macinazione riducendola in poltiglia. Alla massa viene aggiunta acqua e fatta bollire alla temperatura di 120°C per circa 6 ore. La fase liquida viene poi separata da quella solida mediante una pressa idraulica che oltre a separare il succo dalle radici esauste, provvede a comprimere ulteriormente i residui per un ulteriore estrazione. La miscela liquida viene fatta passare poi in un separatore centrifugo per allontanare i residui solidi, la polvere e le impurità . Il succo di liquirizia deve essere poi privato di tutta l’acqua aggiunta durante la fase di lavorazione, e questo avviene attraverso un impianto di concentrazione. Dopo questa fase di evaporazione si ottengono i cosiddetti “pani di liquirizia” che subiscono una successiva essiccazione.
Clima e terreno
E’ una pianta che predilige terreni salsi, caldi e profondi. La salinità provoca però la produzione di radici e di rizomi più sottili e più ricchi di zucchero, rispetto a quelli che crescono nei terreni non salsi. Se il terreno è troppo compatto, si riduce notevolmente lo sviluppo dell’apparato sotterraneo.
La presenza di un apparato radicale profondo, e ben sviluppato, conferisce alla pianta una buona resistenza alla siccità .
Impianto e Propagazione
Viene sconsigliata la semina diretta, a causa della bassa produttività e disomogeneità della coltura.La tecnica d’impianto più comune, è realizzato con talee, ottenute dagli stoloni al momento della raccolta in autunno. Gli stoloni prelevati, devono essere provvisti di almeno 3 gemme, al fine di ottenere un buon attecchimento e favorire la rapida emissione di germogli. Gli stoloni vengono lasciati all’aperto, ma al riparo della pioggia, in uno strato di sabbia, per poi essere messe a dimora in febbraio-marzo, disposte orizzontalmente in solchi profondi del terreno. In genere servono 10-15 q di rizomi per impiantare un ettaro di coltura. In genere gli stoloni germogliano in primavera, con temperature superiori ai 12 °C. danno origine a fusti che vengono lasciati vegetare fino all’autunno successivo, per poi essere falciati.
Durata della coltura
In genere la coltura viene fatta durare 4 anni, e il massimo accumulo di principi attivi si ha a partire dal terzo anno.
Cure colturali
E’ necessario un intervento irriguo appena dopo aver effettuato l’impianto delle talee e in caso di climi siccitosi, nel periodo estivo, è consigliabile prevedere irrigazioni di soccorso, per evitare il disseccamento della parte aerea. La coltura non prevede particolari interventi rivolti al controllo delle infestanti, se non nel primo periodo post trapianto, in quanto la coltura si espande ricoprendo bene il terreno e determinando un’efficace competizione con le malerbe.
La pianta sembra risentire negativamente della ricchezza in azoto del terreno, poiché questo determina la produzione di rizomi e di radici povere di principi attivi.
Raccolta
La raccolta si esegue nell’autunno del terzo o del quarto anno, dopo che la parte aerea è stata falciata ed asportata dal campo.
La raccolta dei rizomi e delle radici è meccanizzabile e si esegue con l’aiuto di macchine estirpatrici che effettuano solchi profondi nel terreno e portano in superficie gli organi sotterranei della pianta.Si procede poi a mano a raccogliere dal terreno la radice, che viene poi accumulata in fasci (sarcine) e successivamente caricata su camion.
I rizomi sono più ricchi di principi attivi rispetto alle radici, poichè è stata dimostrata la correlazione tra il diametro delle radici e il contenuto di acido glicirrizico, il componente più bioattivo del fitocomplesso.
Le radici mondate perdono il 30-40% di acido glicirrizzico poichè la concentrazione massima è contenuta nella corteccia.
Parti utilizzate
Radici e stoloni
Proprietà e impiego
Da sempre conosciuta per le sue proprietà dissetanti, rinfrescanti, addolcente e aromatizzante. Viene impiegata in forme catarrali a carico delle vie aeree superiori in quanto presenta attività secreto litica e secreto motoria. Queste azioni sono potenziate dalla riconosciute proprietà antitussive.
L’uso della Liquirizia si è dimostrato efficace anche nelle gastriti e nell’ulcera gasto-duodenale dove è in grado di accelerare la cicatrizzazione e ha effetto emolliente a livello della mucosa gastrica.
La droga manifesta, in numerosi modelli sperimentali, anche un importante azione antinfiammatoria e antispasmodica, legata alla presenza dei flavonoidi. Proprio per questa attività la Liquirizia viene spesso associata a droghe con effetto lassativo contenenti antrachinoni, in quanto ne limita gli effetti collaterali, quali irritazione della mucosa intestinale e spasmi.
Viene impiegata anche in caso di meteorismo e lentezza digestiva.
La Liquiriza è comunemente impiegata come correttiva del sapore, in virtù dell’alto potere dolcificante (50 volte superiore a quella del saccarosio).
Per uso esterno trova impiego nei preparati per le affezioni del cavo orale e per le irritazioni della pelle. Gli estratti di Liquirizia si ritrovano in numerosi preparati cosmetici per la pelle secca, sensibile e prodotto pre e dopo sole.
Nell’industria alimentare, il succo di Liquirizia viene usato nell’aromatizzazione della birra, in particolare quella scura inglese e per conciare alcuni tipi di tabacco a cui conferisce morbidezza.
Il suo uso è controindicato in caso di ipertensione e nell’insufficienza renale.
Tuttavia, recenti studi hanno messo in evidenza come all’interno della radice integra, vi siano delle sostanze che vanno a ridurre l’assorbimento della glicirizzina, principio attivo responsabile dell’aumento della pressione sanguigna. Da ciò se ne deduce che l’utilizzo dell’intero fitocomplesso e non del principio attivo puro isolato, può evitare o comunque contrastare, gli spiacevoli effetti collaterali.
E’ bene non associare l’assunzione della droga con l’uso di contraccettivi orali, poiché potrebbe aumentare il rischio di reazioni avverse, in quanto con il consumo di Liquirizia è possibile che vi sia un aumento dei livelli di corticosteroidi nel sangue.