Lavanda
Nome Botanico: Lavandula angustifolia Miller.
La Lavanda è un piccolo arbusto sempreverde con rami dritti, portamento cespuglioso.
Le foglie della lavanda, inserite sul fusto senza picciolo, sono opposte, lanceolate-lineari di un colore verde-grigiastro.
I fiori della lavanda sono raccolti in spighe, principalmente all’apice dei fusticini, ma in alcuni casi anche laterali, all’ascella delle fogli.
Altre specie
Esistono tre specie del genere Lavandula, dalle quali è possibile ricavare l’olio essenziale:
- Pianta Lavanda vera (Lavandula angustifolia Miller, sin. Lavanda officinalis Chaix, Lavanda vera DC).
- Lavanda spica o spigo ( Lavandula latifolia DC., sin. Lavanda spica DC): ha proprietà analoghe alla Lavanda vera, di cui è considerata un succedaneo, anche se l’olio essenziale ricco di ossidi, si caratterizza per una scarsa attività antimicrobica.
- Lavandino (L. hybrida Rev., ibrido naturale di Lavanda officinalis x L. spica): in genere si presenta come una pianta più grande rispetto alla Lavanda vera. La resa dell’olio essenziale di lavandino è maggiore rispetto l’olio essenziale di Lavanda officinalis. Ha impieghi analoghi a quelli della Lavanda vera, ma è più penetrante e rubefacente, con profumo più acre.
Dalla Lavanda angustifolia si ottiene l’essenza più pregiata per l’uso officinale.
Storia e curiosità
Per le pregevoli caratteristiche del profumo delle infiorescenze, la pianta di Lavanda ha sempre avuto un largo utilizzo popolare per impartire un gradevole profumo alle biancherie fresche di bucato, tanto che le prime notizie sulle tecniche di coltivazione risalgono alla fine del XVI secolo.
Il nome francese lavande, è derivato dal verbo lavare.
Le proprietà della lavanda tradizione erboristica e popolare “l’olio essenziale di lavanda si dimostra mirabilmente costituente e tonico nei casi di debolezza, palpitazioni di origine nervosa, vertigini da debolezza, spasmi e coliche… Alcune gocce di olio di Lavanda in un pediluvio caldo sono molto efficaci nell’alleviare la stanchezza. Applicazione dell’olio di lavanda esternamente da sollievo a mal di denti, nevralgie, strappi e reumatismi. In presenza di isterismo, paralisi e disturbi analoghi legati a debilità e mancanza di vigore nervoso, la Lavanda agisce come forte stimolante.”
L’essenza di Lavanda risulta essere anche efficace contro le pulci.
Taglio tisana
È il metodo di estrazione della lavanda dalla tradizione erboristica. Le infiorescenze di lavanda appena raccolte vengono essiccate in mazzi in ambienti ombreggiati e ventilati. Il materiale una volta essiccato viene trebbiato determinando il distacco dei fiori di lavanda dal fusto.
Olio essenziale
Per ottenere l’essenza di lavanda vengono utilizzate le infiorescenze raccolte alla fine della fioritura. Il contenuto di olio essenziale nella pianta varia dal 0,5% al 2% circa, ed è contenuto principalmente all’interno di speciali ghiandole oleifere che si trovano tra le scanalature del calice. L’estrazione dell’olio di lavanda avviene principalmente mediante distillazione in corrente di vapore a partire dalle sommità fiorali fresche.Talvolta le infiorescenze essiccate all’aria sono trattate con un solvente volatile (benzolo), per una completa estrazione degli oli, ottenendo una massa cerosa, detta “concreta”, utilizzata in alcune composizioni.
Tintura madre
Tecnica di estrazione della lavanda che si ottiene ponendo le sommità fiorite fresche a macerare in una soluzione idroalcolica a titolo di 65°.
Coltivazione
Clima e Terreno
La lavanda è una pianta officinale “rustica” che predilige terreni aridi, sassosi, calcarei e soleggiati. Non tollera ristagni idrici, perciò è necessario un terreno ben drenato. La lavanda è particolarmente resiste alle basse temperature (fino a -20 °C), si adatta quindi alla coltivazione nelle zone di montagna. Per una buon contenuto e composizione dell’olio essenziale la lavanda richiede un’abbondante illuminazione. Per la coltivazione della lavanda le condizioni ambientali ottimali sono le zone collinari riparate dai venti freddi ed esposti a sud.
Impianto e Propagazione
La Lavanda è una pianta che cresce spontanea nel bacino del mediterraneo, ma è possibile ricorrere alla semina in semenzaio con terriccio leggero, ricco di sabbia, successivamente arricchito da materiale organico. La coltivazione della lavanda necessita la preparazione di semenzai in febbraio-marzo, oppure in autunno, in quanto il seme poco germinabile deve essere sottoposto a basse temperature (2°C per una settimana).
In genere si utilizzano 2g di semi di lavanda per metro quadro da cui si ottengono circa 600 piantine (un semenzaio da 50-60 metri quadri è in grado di fornire le piante per un ettaro di terreno).
Il trapianto della lavanda in campo avviene a 60-70 giorni dall’emergenza, quando le piantine hanno raggiunto un’altezza di 10 cm circa.
Le colture di lavanda ottenuta da seme risultano essere eterogenee e di grande variabilità , per questo è una tecnica poco seguita in quanto determina rese più basse rispetto le colture di lavanda a talea.
La più diffusa tecnica di coltivazione della lavanda, rispetto la semina, è la propagazione per talea, in genere semilegnosa, effettuata in autunno o ad inizio primavera da giovani piante madri di 2-3 anni.
La messa in dimora della piante di lavanda si effettua la primavera successiva, selezionando le talee meglio sviluppate.
Durata della coltura
La coltivazione della Lavanda dura dai 6 ai 10 anni.
Cure colturali
La lavanda ha una coltura poco esigente. Solo nell’anno di impianto sono necessarie sarchiature lungo le file per contrastare le piante infestanti. Le lavorazioni devono essere leggere per non danneggiare l’apparato radicale delle piante che si sviluppa in superficie.
Le piante di lavanda non necessita di particolare irrigazione, tranne al momento dell’impianto ed eventualmente un irrigazione di soccorso al primo anno in caso di siccità.
Raccolta
L’epoca di fioritura della Lavanda varia in base la specie e va dalla primavera all’estate.
La droga è costituita dalle sommità fiorite, che vengono raccolte con tutto il fusto, in tempo secco, in quanto le piante risultano essere più ricche di sostanze aromatiche.
La prima raccolta della lavanda avviene durante il secondo anno d’impianto.
Le tecniche impiegate nella raccolta possono essere:
- a mano nei piccoli appezzamenti o per le specie spontanee,
- meccanizzata utilizzando falcia-caricatrici o falcia-legatrici.
La resa in infiorescenze cresce nei primi 5-6 anni d’impianto raggiungendo un massimo di 50-70 kg/100 m2, per poi decrescere negli anni successivi.
Il periodo ottimale per raccogliere la pianta da distillare è la fine della fioritura, quando le api visitano poco le piante della coltura. A favore di ciò, il contenuto e la composizione dell’olio essenziale di lavanda rimane invariato anche dopo l’avvizzimento dei fiori.
Il prodotto destinato alla distillazione deve essere, inoltre, il più privo possibile di foglie in quanto esse conferiscono all’olio essenziale di lavanda, un aroma aspro non gradito.
La resa in infiorescenze della lavanda, nel periodo di massima produzione è di 5-7 t/ha.
Per l’uso erboristico, invece, la raccolta avviene all’inizio della fioritura.
Il raccolto deve essere conservato al riparo da luce e umidità.
La resa in fiori sgranati, per uso erboristico, è di circa 1-1,5 t/ha.
Parti utilizzate
Fiori di lavanda.
Proprietà ed utilizzo
Presi internamente gli estratti dei fiori di lavanda presentano proprietà carminative e antispasmodiche, digestive, stomachiche e coleretiche .
Presentano inoltre proprietà blandamente sedative del sistema nervoso centrale.
I fiori sgranati di lavanda vengono utilizzati per la formazione di piccoli mazzetti e sacchetti per profumare gli ambienti e la biancheria e per allontanare gli insetti. Inoltre sono utilizzati in infusi nel trattamento delle turbe dell’umore, dei disturbi minori del sonno, ma non solo, anche per calmare la tosse, asma e pertosse.
L’olio essenziale di lavanda è generalmente considerato l’essenza più versatile dal punto di vista terapeutico.
Ampiamente utilizzato nell’aromaterapia per il trattamento lieve dell’ansia negli adulti e nei bambini, nevralgie e insonnia.
Inoltre l’olio essenziale si trova all’interno di molti oli da massaggio e viene utilizzato nella balneoterapia.
La lavanda viene utilizzata anche in profumeria e cosmetologia. L’olio essenziale di lavanda viene anche impiegato per aromatizzare moltissimi alimenti, bevande alcoliche e bibite.
Altri utilizzi della lavanda
L’intera pianta, ma in particolare l’olio essenziale di lavanda, presentano attività antisettica, antinfiammatorie e rubefacenti. Le preparazioni a base di lavanda vengono utilizzate per detergere le piaghe e per le affezioni dell’orofaringe, per esempio come collutorio per l’igiene della bocca.
L’alcolato di lavanda si usa in frizioni contro i dolori nevralgici e reumatici così come il prurito.