Ginseng
Nome Botanico: Panax ginseng C.A Meyer
Il Ginseng cinese è una pianta erbacea perenne, che presenta una radice tuberizzata ben sviluppata, di colore giallo-biancastro, costituita da un fittone centrale che si dirama in due fittoni laterali dai quali dipartono numerose radichette sottili.
Presenta fusti eretti, ramificati che portano delle foglie palmato-lobate a 5 foglioline con margine seghettato.
I fiori sono di colore bianco-verdastri, riuniti in ombrelle.
Il frutto è una bacca rossa che contiene due semi.
Del Panax Ginseng esistono due varietà, in base alla lavorazione che subisce la radice:
- Ginseng bianco è la radice fresca, raschiata, lavata con anidride solforosa ed essiccata.
- Ginseng rosso (detto anche Ginseng rosso coreano) è la radice fresca, trattata con il vapore a 120-130° C per circa 2-3 ore e successivamente essiccata.
Tra queste due varietà cambia il contenuto in principi attivi (ginsenoidi)
Altre specie:
Oltre al Panax ginseng è possibile trovare in commercio:
- Panax quinquefolium L. chiamato Ginseng americano e coltivato in nord America.
- Panax notoginseng (Burkill) F.H detto Chen o Ginseng san-chi, pianta officinale della Cina a cui vengono attribuite proprietà toniche ed emostatiche.
- Panax pseudoginseng Wall. ssp. Japonicus, che è il Ginseng giapponese, viene coltivato in Cina, Vietnam e Giappone. In questi paesi viene utilizzato come antipiretico, stomatico ed espettorante.
Storia e curiosità
Il nome del genere Panax deriva dal latino e significa: pan (tutto), akèia (cura, rimedio), da cui deriva la parola latina ed italiana panacea cioè “rimedio a tutti i mali”.
Ginseng invece sembra derivare dalla deformazione di jen-cen termine che, in medicina cinese significa corpo umano, alludendo all’antropomorfismo della radice.
Proprio per la forma simile a quella dell’uomo, fin dall’antichità alla radice di Ginseng vennero attribuiti poteri magici.
La Medicina Tradizionale Cinese classifica il Ginseng cinese come pianta calda, ed ha quindi proprietà stimolanti e accresce l’energia “Yang”.
La specie americana, invece, viene classificata come pianta fredda e quindi possiede proprietà rilassanti ed accresce l’energia “Yin”.
Taglio Tisana e Polvere
Una volta raccolte, le radici vengono accuratamente lavate e suddivise in tre gruppi in base alle loro dimensioni (più lunghe di 20 cm, meno di 10 cm o intermedie).
Questa divisione viene fatta per sottoporre le radici a trattamenti di essicazione idonei per le diverse dimensioni.
La resa in radice essiccata si aggira normalmente intorno a 2500-3300 kg/ha.
La percentuale di umidità ideale nel prodotto finito è circa del 8-10% e viene raggiunto con un trattamento alla temperatura di 38°C.
Dalle radici essiccate si ottiene il taglio tisana o inseguito a macinazione, la polvere.
Tintura Madre
La Tintura Madre (1:10), si ottiene lasciando macerare le radici essiccate in alcol con titolo alcolico di 55°.
Clima e Terreno:
Il Ginseng, essendo una pianta “da radice” è preferibile coltivarla in terreni ben drenanti e argilloso-sabbiosi.
Se il terreno è troppo sabbioso, però, la pianta tende a produrre tante radici ma di piccole dimensioni, non apprezzate dal punto di vista commerciale.
Un aspetto molto importante per garantire una crescita ottimale del Ginseng, è la temperatura, che è ottimale se si trova tra i 16 e i 18°C.
I semi riprendono la loro maturazione in primavera, quando il suolo raggiunge i 4-5°C e la pianta inizia ad emergere quando la temperatura dell’aria raggiunge i 10°C.
Per produrre fiori e semi sono necessarie rispettivamente almeno 15°C e 20-25°C mentre a temperature maggiori di 30°C o sotto lo zero, la pianta inizia a soffrire e può anche morire.
Impianto e Propagazione
Il Ginseng può essere coltivato a partire da seme o da radice.
In entrambi i casi però si possono riscontrare degli ostacoli.
I semi vengono raccolti da piante di 4-5 anni quando le bacche diventano di un colore rosso acceso ma, al momento della raccolta, l’embrione dei semi non è completamente sviluppato.
I semi in natura impiegano, infatti, ben 20 mesi per germinare ed è consigliabile piantare i semi in autunno e coprirli con una pacciamatura fino alla primavera.
Le radici, invece, possono essere messe a dimora durante quasi tutto l’anno. Tuttavia questa seconda modalità di propagazione può portare delle problematiche dal punto di vista burocratico, nel caso di importazione; perciò si preferisce effettuare, in ogni caso, la semina diretta.
Durata della coltura
Una coltivazione di Ginseng può durare decine di anni e la pianta in natura può vivere fino a qualche centinaio di anni!
Generalmente però le piante coltivate vengono raccolte dopo circa 5-8 anni a seconda del tipo di produzione che si desidera.
Cure colturali
Il Ginseng è una pianta che per crescere bene necessita del 70% di ombra.
Anche due soli giorni alla luce diretta possono provocare la morte della pianta.
Per quanto riguarda l’apporto di acqua necessario, varia a seconda dello stato fisiologico in cui si trovano le piante e alla temperatura di suolo e aria.
Generalmente il Ginseng cinese ha bisogno di una buona percentuale di umidità del suolo, soprattutto per fiorire, produrre nuovi semi e per favorire la crescita delle radici.
In riferimento alla concimazione bisogna fare attenzione a non esagerare con l’Azoto poichè può provocare una perdita di qualità delle radici o anche favorire attacchi patogeni con conseguenti marciumi radicali.
Attenzione agli agenti patogeni, quali funghi, nematodi, virus e batteri, che possono attaccare la pianta.
Il Ginseng è anche una pianta suscettibile a danni da freddo, spaccature delle radici, bruciature da raggi solari; è necessaria quindi una adeguata protezione della coltura.
Raccolta
In Cina le radici di Ginseng vengono raccolte dalle piante di 6 anni e misurano generalmente 7-13 cm in lunghezza e 2-5 cm di diametro.
Parte utilizzata
Radici di piante di almeno 6 anni.
Proprietà ed impiego
I ginsenosidi sono i principali componenti attivi sia per quanto riguarda il Ginseng cinese sia quello americano.
Il loro contenuto varia in funzione della specie, della parte della pianta utilizzata, delle condizioni ambientali e del metodo di estrazione.
In generale il Ginseng viene classificato come pianta adattogena, ossia che è in grado di rafforzare la capacità di adattamento dell’organismo, permettendo di reagire in maniera migliore ai fattori di stress.
Il Ginseng, quindi, svolgere un azione tonica ed attivante a livello fisico e psichico.
Numerosi studi hanno dimostrato la sua efficacia, soprattutto in caso di affaticamento, mancanza di concentrazione, stress psico-fisico, astenia e convalescenza in seguito a una malattia per recuperare le forze.
Proprio grazie a queste numerose proprietà, il Ginseng è un rimedio dall’indiscutibile potere immunomodulante, utilizzato soprattutto a scopo preventivo, in quanto aumentando le capacità di difesa dell’organismo, riduce la predisposizione alle malattie.
Sono state messe in evidenza anche proprietà protettrici nei confronti di agenti virali e batterici.
Per quanto riguarda l’effetto tonico a livello del sistema nervoso centrale, l’assunzione di estratti di radice di Ginseng determina un miglioramento della performance mentale, quale capacità di attenzione, attività mnemonica, stato di vigilanza, ecc..
Interessante diventa anche il suo utilizzo in geriatria, in quanto è in grado di rallentare il processo di invecchiamento ma soprattutto migliora le prestazioni cognitive e fisiche.
Ai ginsenosidi, principi attivi contenuti nella radice, viene attribuita anche una attività estrogenosimile ossia in grado di contrastare l’impotenza nell’uomo.
Non è stato evidenziato nessun effetto tossico, in seguito all’assunzione di estratti di Ginseng, nelle dosi terapeutiche.