Frassino
Nome Botanico: Fraxinus excelsior L.
Albero alto fino a 40 metri. La corteccia è di colore grigio chiara e presenta delle fessure.
Le foglie sono imparipennate, con margine dentato e dal colore verde scuro lucido.
Le perule delle gemme apicali (foglie trasformate con la funzione di proteggere la gemma) sono nere (carattere distintivo nei confronti di altre specie di Frassino che presentano invece gemme di colori tendenti al grigio o marrone).
I fiori sono riuniti in grappoli penduli biancastri. Spesso sono privi di calice e di corolla e presentano le antere di colore rosso porpora.
La fioritura avviene in primavera avanzata.
Il frutto è una samara lanceolata lunga circa 5 cm, di un verde più chiaro rispetto le foglie.
Altre specie
Di interesse officinale, oltre al Fraxinus excelsior , o comunemente chiamato Frassino maggiore, vi è il Fraxinus ornus L. il cosiddetto Orniello o Frassino da manna (o da fiore), dal quale si ottiene la manna che è un essudato zuccherino ottenuto per incisione della corteccia.
In omeopatia viene anche utilizzato un’altra specie, il Fraxinus alba Mash, che non viene però molto utilizzato dal punto di vista fitoterapico.
Storia e curiosità
Il nome Frassino potrebbe derivare da fragor che in latino significa rumore, fragore, questo perché in Grecia il Frassino era un albero dedicato a Poseidone, dio che controllava i terremoti e i fulmini.
Secondo il mito greco era proprio il Frassino l’albero in grado di attirare le saette.
Il nome excelsior invece sta a significare “più alto”, forse per distinguerlo dal Fraxinus ornus.
Anche presso i celti i Frassini erano alberi sacri e simboleggiavano la rinascita.
Noto già nell’antica Grecia, dove i medici Ippocrate e Teofraso lo raccomandavano come pianta diuretica; Dioscoride invece descrive il Frassino come pianta da usare contro il morso dei serpenti. Di questa proprietà, non è presente alcun dato scientifico che ne dimostra l’efficacia, ma tuttavia è un’indicazione che viene riportata anche all’interno della farmacopea Callawaya-Bolivia.
La droga della pianta è costituita principalmente dalle foglie adulte e dalla corteccia di giovani rami; in passato venivano utilizzati anche i semi, a cui venivano attribuite proprietà analoghe a quelle delle foglie.
Questi al loro interno contengono un olio essenziale e un olio grasso dalla composizione simile a quella del girasole.
Taglio Tisana e Polvere
Le foglie dopo essere state raccolte, vengono solitamente sottoposte ad essiccazione.
Dalla droga essiccata è possibile ottenere per frantumazione il taglio tisana utilizzato per la preparazione di infusi e decotti oppure se si esegue una macinazione è possibile ottenere la polvere, che può venire incapsulata oppure disciolta direttamente in un mezzo acquoso.
Gemmoderivato
È un tipo di estratto che si ottiene dalle gemme fresche della pianta poste a macerare per circa un mese in una soluzione di alcol etilico (45-65°) e glicerina in parti uguali (1:1).
Si procede quindi con la filtrazione dell’estratto e successiva torchiatura per recuperare il solvente trattenuto dalla matrice vegetale.
Il Frassino è un albero che cresce bene su terreni di medio impasto, profondi e freschi ed inoltre predilige climi miti e temperati.
Ricordiamo che essendo i prodotti erboristici un prodotto secondario della coltura forestale, si rimanda a testi specifici per quanto riguarda la gestione dell’albero e quindi il suo impianto, la durata della coltura e le cure colturali di cui ha bisogno.
La droga è costituita dalle foglie e dalla corteccia dei giovani rami.
Per quanto riguarda la raccolta, le foglie si ottengono in seguito potatura oppure si abbatte la pianta per ottenere il legname; i giovani rami vengono poi defogliati e viene asportata la corteccia.
Parte utilizzata
Foglie, corteccia rami giovani, gemme.
Proprietà ed impiego
Il Frassino, manifesta importanti proprietà diuretiche ed in particolare aiuta l’eliminazione dell’acido urico a livello del tubulo renale.
Per questa sua attività viene indicato per il trattamento di calcoli renali, ma non solo, viene consigliato come rimedio specifico per la cura dell’artrosi, della gotta e come coadiuvante in caso di reumatismi. Va ricordato infatti, che l’acido urico è un prodotto del metabolismo degli amminoacidi, che in condizioni fisiologiche viene eliminato per via renale. In caso di insufficienza renale o iperuricemia, l’acido urico precipita e si accumula a livello delle articolazioni e nel tessuto connettivo.
Grazie al suo fitocomplesso il Frassino maggiore viene classificato come un buon depurativo a livello epatico e renale; le foglie hanno una blanda azione lassativa, senza creare effetti collaterali, come per esempio le coliche e sia foglie che corteccia manifestano inoltre proprietà febbrifughe, analgesiche e antinfiammatorie, probabilmente ascrivibili alla presenza di cumarine.
In Gemmoterapia, il macerato glicerico derivante dalle gemme di Fraxinus excelsior va ad agire sulle vie urinarie e sull’apparato locomotore, mentre in omeopatia viene utilizzata un’altra specie, il Fraxinus alba Marsh, o detto anche Fraxinus americana, per il trattamento della fibromatosi uterina.