Echinacee
Nome Botanico: Echinacea angustifolia DC., Echinacea pallida Briton, Echinacea purpurea Moench
Sono specie poliennali, con apparato radicale fascicolante, a radici spesse e scure.
Il fusto è eretto più o meno ramificato peloso o glabro che presenta poche o tante foglie e, a seconda della specie, possono essere lanceolate o ellittiche con margine intero.
Presentano capolini di grandi dimensioni, costituiti da fiori ligulati di varia lunghezza e colore (bianco, rosa, porpora) e fiori tubulosi al centro.
Il frutto è un tetragono a pappo coronifero.
L’altezza della pianta varia a seconda della specie.
Altre specie
Al genere Echinacea appartengono numerose specie e varietà, ma le specie di impiego erboristico sono solamente:
-
Echinacea angustifolia DC.
-
Echinacea pallida Britton.
-
Echinacea purpurea (L.) Moench.
Di tutte e tre le specie si utilizzano le radici, parte della pianta ricca di principi attivi.
Solo dell’Echinacea purpurea (L.) Moench. si utilizzano le parti aeree fiorite.
Storia e curiosità
l nome deriva dal greco e significa riccio, in riferimento alle brattee appuntite e pungenti del ricettacolo.
L’uso medicinale della pianta si deve agli indiani del nord America che la utilizzavano per la cura di diversi disturbi, dal morso di serpenti al mal di denti.
Taglio Tisana e Polvere
In seguito alla raccolta le radici di Echinacea angustifolia e pallida vengono scollettate, lavate, tagliate e messe ad essiccare a temperature intorno ai 45°C.
In seguito l’essiccazione il prodotto può essere macinato fino ad ottenere la polvere oppure il taglio tisana per la preparazione di decotti ed infusi.
Tintura Madre
Dalle radici fresche di Echinacea angustifolia ed Echinacea pallida lasciate macerare per un mese in alcol in una soluzione idroalcolica a titolo di 55°, si ottiene la Tintura Madre, utilizzata in genere come rimedio antinfluenzale.
Succo
Le sommità fiorite fresche di Echinacea purpurea invece vengono spremute ottenendo il succo di Echinacea.
Clima e Terreno
Le Echinacee presentano una buona adattabilità a differenti condizioni ambientali.
In genere prediligono terreni ben drenati, di medio impasto o tendenti al sabbioso e ben esposti al sole.
Impianto e Propagazione
La propagazione avviene in genere per semina diretta in campo, oppure per trapianto delle piantine precedentemente prodotte in vivaio.
Può anche avvenire per divisione in cespi, ma in genere questo tipo di propagazione è meno frequente.
Bisogna fare attenzione alla germinabilità del seme: è buona nella Echinacea purpurea e nell’ Echinacea pallida, invece scarsa nella Echinacea angustifolia.
L’impianto può essere effettuato all’inizio della primavera o in autunno.
Durata della coltura
La coltura può durare dai 2 ai 4 anni.
Cure colturali
Deve essere effettuata una buona preparazione del letto di semina prima di effettuare l’impianto.
Durante la coltura sono necessarie diversi interventi di sarchiatura nell’interfila per il controllo delle infestanti.
A seconda delle condizioni ambientali, si possono prevedere delle irrigazioni di soccorso, soprattutto in caso di lunghi periodi siccitosi.
Al fine di favorire l’accrescimento delle radici, si consiglia l’asportazione dei bottoni fiorali.
Raccolta
Solo per l’Echinacea purpurea si effettua la raccolta della parte aerea in piena fioritura.
Le radici, di tutte e tre le specie, si raccolgono invece nell’autunno o nell’inverno del secondo anno di coltivazione, prima della ripresa vegetativa.
Dopo aver eseguito il taglio della parte aerea, la raccolta delle radici può essere meccanizzata con macchine utilizzate per la raccolta di organi sotterranei.
Le rese sono in stretta correlazione alle condizioni climatiche e del terreno, in genere incrementano fino al terzo anno di impianto, sia per le radici che per la parte aerea.
Solitamente le rese per la parte aerea oscillano tra 7 e 9 t/ha di materiale secco, mentre la resa in secco delle radici è di circa 3-5 t/ha.
Parti utilizzate
Radici di Echinacea angustifolia, Echinacea pallida, Echinacea purpurea.
Parti aeree fiorite di Echinacea purpurea.
Proprietà ed impiego
Preparati a base di Echinacea risultano essere degli efficaci immunostimolanti.
Sono in grado cioè di rafforzare le difese endogene dell’organismo, tramite stimolazione aspecifica del sistema immunitario, in particolare mediante la stimolazione della fagocitosi, delle citochine e altri fattori.
L’Echinacea risulta efficace come cura preventiva o come coadiuvante nelle malattie da raffreddamento, sindromi influenzali e affezioni che interessano le vie aeree superiori.
Estratti di Echinacea si sono dimostrati in grado di contrastare l’immunodepressione determinata da terapie antibiotiche.
La pianta trova anche impiego come adiuvante nelle affezioni urinarie croniche, per esempio nella micosi vaginale recidivante da Candida.
La pianta presenta buone capacità cicatrizzanti e riepitelizzanti, e trova impiego, per uso esterno, nel trattamento di ulcere, ferite, ustioni, afte, dermatiti.
Estratti di Echinacea si ritrovano all’interno di cosmetici con azione dermopurificante, per esempio nel trattamento di pelli acneiche, oppure con effetto rassodante: la droga manifesta infatti azione levigante, antirughe, epitelizzante.