Camomilla comune

Nome Botanico: Matricaria recutita L.

Camomilla Comune, una pianta nota per la sua attività antispasmodica e particolarmente indicata nella colica intestinale e digestiva, nei dolori mestruali e nel caso di alterazione della flora batterica
Indice

Pianta erbacea annuale.

Presenta fusto eretto, glabro e ramificato. Ha foglie sessili laciniate, fiori solitari, con lungo peduncolo, raccolti in infiorescenze a capolini.

I fiori del raggio esterno sono bianchi e ligulati, mentre i fiori del disco sono gialli e tubolari. Sul fiore e sulle squame del calice sono presenti peli pluricellulari ghiandolari.

Presenta radice fascicolata, il frutto è un achenio molto piccolo, di colore giallastro, leggermente incurvato.

Apparentemente è possibile confonderla con l’Anthemis arvensis, chiamata camomilla selvatica o bastarda.

Ottimo metodo di riconoscimento è il profumo, di cui quest’ultima pianta ne è priva; inoltre si differenziano in quanto verso la fine della fioritura, le ligule bianche della camomilla comune si piegano verso il basso.

 

Altre specie

Al genere Matricaria appartengono le seguenti specie:

  • Matricaria inodora L.
  • Matricaria discoidea DC.

presenti allo stato spontaneo.

Precisiamo che il nome di Camomilla romana si riferisce all’Anthemis nobilis L. (sinonimo: Chamaemelum nobilis (L.) All.).

 

Storia e curiosità

Il termine camomilla è di origine greca e significa umile mela, per l’odore dei fiori, che ricorda quello delle mele renette. Per questo viene a anche chiamata piccola mela dei prati. Il termine spagnolo manzanilla significa proprio piccola mela.

Dal latino matrix che significa utero, per l’impiego nelle infiammazioni uterine.
E’ conosciuta da tempo immemorabile nell’antichità per i suoi effetti salutari, citati negli erbai assiri, come “Il dono dei prati” (Kurban-èkli).
In diversi scritti della medicina antica è citata per le sue virtù calmanti e antinfiammatorie.
L’olio essenziale, di colore blu, per la presenza dell’azulene, è citato per la prima volta in opere del medioevo.
Per Leclerc, medico fitoterapeuta francese del XX secolo riteneva che gli effetti della Matricaria dipendessero dalla forma farmaceutica utilizzata; il medico francese riteneva la tisana di camomilla “una mistura anemica, che si ottiene disseminando con parsimonia qualche fiore sulla superficie di un oceano d’acqua calda, assolutamente inerte.”
Il medico tedesco R. Weiss (1982) consigliava, in caso di ulcera gastrica, la cosiddetta “roll kur“, ossia la cura del rotolamento: il paziente, dopo aver assunto una tazza di infuso di Camomilla a digiuno, si doveva sdraiare supino per 5-10 minuti, poi sul lato destro,quindi sul lato sinistro, infine prono per lo stesso periodo di tempo. Riteneva che in tal modo l’infuso potesse agire su tutte le pareti dello stomaco.

I fiori possono essere collocati tra la biancheria per dare un odore gradevole e tenere lontane le tarme.
L’infuso di Camomilla, da solo o con aggiunta di scorza di limone, è un ottima lavanda per i capelli biondi, che in tal modo si schiariscono evitando l’inscurimento.
I bagni nel decotto di Camomilla sono efficaci anche contro la sudorazione dei piedi, delle mani e hanno inoltre un’azione deodorante.

Essicazione

Taglio Tisana

L’essiccazione può avvenire all’aria sistemando i capolini su telai in starti sottili per 2-3 giorni.

Per evitare l’imbrunimento del prodotto sono necessari frequenti rimescolamenti, oppure l’essiccazione può avvenire in essiccatoi a corrente a corrente d’aria calda (50-55 °C).

Essiccazione
distillazione

Olio Essenziale

L’olio essenziale viene estratto per distillazione in corrente di vapore dai capolini freschi o secchi.

I fiori tubulari sono di norma più ricchi di olio rispetto a quelli ligulati, inoltre il contenuto di olio delle infiorescenze è più elevato all’inizio che non alla fine della fioritura.

L’olio essenziale di Camomilla è di colore blu per la presenza di composti azulenici (camazulene), molecole non presenti nella pianta fresca ma che si sviluppano, a partire dalla matricina, solo in seguito a distillazione. La distillazione è infatti un processo che determina delle trasformazioni chimiche, spesso necessarie per la formazioni di specifiche sostanze ad attività terapeutica.

Nei capolini aperti è maggiore il contenuto di camazulene, mentre i ritorni di freddo primaverili aumentano la quantità  di bisabolossido. 

E’ stato osservato che piante raccolte nelle ore più calde o pomeridiane registravano contenuti in olio essenziale più bassi rispetto a quelle raccolte nelle ore mattutine. 

La resa in olio essenziale oscilla intorno allo 0,04% su materiale fresco e l’1% su materiale secco.

Distillazione in corrente di vapore
distillazione

Oleolito

Si ottiene in seguito macerazione o percolazione dei capolini secchi nell’olio vegetale (olio extravergine di oliva, olio di girasole, olio di mais, ecc..).

In un contenitore a chiusura ermetica si inseriscono i fiori di Camomilla comune e l’olio vegetale nel rapporto di 1:5 (per 100 g di capolini secchi servono 500 ml di olio vegetale). Si consiglia di lasciare in macerazione per almeno 20 giorni, mescolando ogni giorno in modo da consentire un contatto omogeneo dell’olio al prodotto vegetale.

Successivamente si procede con la filtrazione. L’oleolito ottenuto in genere viene conservato all’interno di contenitori di vetro scuro e al riparo della luce.

Macerazione

Clima e Terreno

E’ una pianta che ha ridotte esigenze colturali. Cresce spontanea nei luoghi incolti, nei campi, sui detriti, ai margini delle strade, fino a 1600 m. Predilige terreni forti, asciutti e ricchi di scheletro. Si adatta male ai terreni acidi sui quali la pianta produce un’essenza scadente. Tollera i terreni salini.
La specie è coltivata soprattutto in Germania, Ungheria, Jugoslavia, Unione Sovietica, Egitto, Argentina, oltre che in diversi altri paesi europei.

 

Impianto e Propagazione

E’ una coltura che si propaga per semina diretta. L’impianto si esegue, di norma, in estate distribuendo a spaglio 1-2 kg/ha di semente miscelato con materiale inerte di granulometria e peso specifico simili (per esempio la segatura di legno).
E’ possibile effettuare semine precoci (luglio) o tardive (agosto). Tuttavia le semine precoci hanno spesso fornito, in Europa centrale, risultati migliori rispetto a quelle più tardive.
E’ anche possibile una semina primaverile, essendo la Camomilla comune una specie a breve ciclo di sviluppo, ma in genere viene sconsigliata per le possibili siccità estive che potrebbero danneggiare le piantine non ancora dotate di apparato radicale ben sviluppato.

 

Durata della coltura

Pur essendo una pianta annuale, la coltura può durare dai 3 ai 7 anni. Questo è reso possibile utilizzando la capacità di risemina attraverso i capolini non raccolti meccanicamente, infatti questi perpetuano spontaneamente la specie. Con tale tecnica i risultati si sono dimostrati pressochè soddisfacenti, anche se sono emersi problemi di disomogeneità negli investimenti e di controllo delle infestanti.

 

Cure colturali

Essendo il seme di dimensioni ridotte, per garantire una buona germinabilità e un buon livello di umidità è necessaria una accurata preparazione del letto di semina. Il seme non deve essere interrato altrimenti si verificherebbero fenomeni di dormienza secondaria, nè distribuito troppo superficialmente in quanto è possibile che la semente venga dispersa a causa del vento.Quindi per migliorare l’emergenza delle piante, di norma, è sufficiente una rullatura con rullo a superficie non liscia.
Dal punto di vista nutrizionale la camomilla comune risulta essere poco esigente. Nelle aree dove è largamente coltivata, la tecnica ordinaria non prevede, su terreni dotati di media fertilità , l’apporto di concimi.
Il buon esito della coltura è condizionato da una regolare distribuzione delle piogge durante il ciclo vegetativo. Spesso l’uniformità dell’investimento può essere ridotto per la mancanza di piogge al momento delle semine, per cui possono risultare fondamentali irrigazioni di soccorso, specialmente negli ambienti meridionali.

 

Raccolta

E’ in genere meccanizzata e si effettua con macchine provviste di pettine che asportano le infiorescenze e parte della pianta.
La raccolta si esegue in una sola epoca, nel periodo di piena fioritura della coltura. L’andamento della fioritura è scalare, con la presenza contemporanea sulla pianta di capolini ancora chiusi, aperti o sfioriti.
Il prodotto raccolto può aggirarsi intorno al 70-80% di quello presente in campo, tuttavia successivamente deve essere controllato per eliminare gli scarti.

Il materiale da erboristeria , dal punto di vista commerciale viene classificato in:

  • extra: costituita solo da capolini integri e gambo dalla lunghezza massima di 1 cm.
  • categoria I: costituita in minor parte da capolini integri, ma con peduncolo di lunghezza non superiore a 2 cm.
  • categoria corrente: costituita principalmente da capolini disfatti, peduncolo da 5 cm e presenza di steli e foglie.
  • setacciata: costituita dai fiori tubulari di colore giallo vivo.

Se la camomilla è coltivata per la produzione di olio essenziale è preferibile scegliere le selezioni tedesche, che sono caratterizzate da elevato contenuto di essenza; mentre quando il prodotto è destinato all’erboristeria sono da scegliere i tipi, come quelli ungheresi che mantengono integra l’infiorescenza anche dopo l’essiccazione.

Parti utilizzate

Capolini essiccati

 

Proprietà ed impiego

Conosciuta da sempre per l’attività antispasmodica e particolarmente indicata nella colica intestinale e digestiva, nei dolori mestruali e nel caso di alterazione della flora batterica, ad esempio dopo una terapia antibiotica, in quanto contribuisce a ricostruirla.
Gli effetti spasmolitici della camomilla comune sono attribuibili alla presenza di flavonoidi e altri composti idrosolubili, mentre i composti lipofili sono responsabili dell’attività antinfiammatoria della pianta. In seguito a quanto detto, si avrà un diverso effetto in base alla preparazione utilizzata: con un estrazione acquosa (infuso) si avrà un maggiore effetto antispasmodico, mentre con una estrazione alcolica (tintura) si avrà principalmente un effetto antinfiammatorio.
Inoltre i fiori di Camomilla comune, presentano proprietà cicatrizzanti, ulcero protettive, antibatteriche e carminative.
Secondo la tradizione italiana e altri paesi latini, la Camomilla comune viene somministrata al fine di ottenere effetti blandamente sedativi. Probabilmente tale azione è attribuibile all’azione spasmolitica della pianta, in quanto non esistono studi clinici che confermino l’azione calmante e sedativa del sistema nervoso. Il resto dell’Europa utilizza la Camomilla esclusivamente per le proprietà antiflogistiche, carminative, lenitive, ecc..
In pediatria la Camomilla è una pianta largamente impiegata, tanto che viene considerata la “prima medicina” dei bambini e viene considerata una bevanda alternativa al latte.

Viene particolarmente indicata nell’eruzione dentaria.
Per uso esterno viene indicata nelle affezioni della cavità orale (stomatiti, gengiviti,afte).
A livello cutaneo presenta anche azione antipruriginosa e lenitiva.
La tradizione popolare fa ricorso da sempre all’infuso di camomilla come lavanda nelle infiammazioni delle mucose, in particolare in quelle vaginali.
La Camomilla è presente in numerosi prodotti cosmetici, quali maschere rilassanti per il viso, massaggi del corpo, oli solari e shampoo.

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