Borragine

Nome Botanico: Borago officinalis L.

Borragine, una pianta con semi dall'azione terapeutica, ottima per la produzione di oli
Indice

La Borragine è una pianta erbacea generalmente annuale con radice fittonante.
Presenta un portamento eretto, dovuto al fusto robusto, che può arrivare ad un’altezza che va dai 50 cm ai 70 cm.
Il fusto inoltre è cavo all’interno, molto ramificato e ricoperto da peli rigidi lunghi fino a 3 mm.
Le foglie sono alterne, ovali, dure, di colore verde scuro e presentano anch’esse una densa peluria che conferisce alla pianta un aspetto vellutato.
Le foglie basali sono provviste di picciolo, mentre quelle caulinari ne sono prive e vanno a formare una guaina intorno al fusto.
I fiori di questa pianta sono ermafroditi (contengono sia gli organi maschili che femminili) di uno straordinario colore blu – violetto, peduncolati, a forma di stella e disposti a grappolo.
Sono costituiti da 5 petali saldati alla base e gli stami sono inseriti sul tubo della corolla.
Fiorisce nel periodo che va da aprile a settembre.
I frutti della borragine sono degli acheni contenenti dei semi di circa 6 mm di lunghezza, dai quali si ricava l’olio di Borragine.

 

Storia e curiosità

Il nome antico della Borragine (Borago officinalis L.) è giunto a noi senza modifica alcuna.

Anche Linneo lo ha accettato per buono nella sua nomenclatura ufficiale e scientifica.

Borago officinalis, secondo una prima ipotesi, deriva da borra vocabolo del basso latino, usato per indicare un tessuto assai ruvido, fatto con lana di pecore.

La pianta infatti ha foglie e steli ricoperti da una peluria rada ma rigida. Per questo è tutta ispida come la lana rustica.

Secondo un’altra ipotesi il nome deriva dall’arabo abu rach che significa “padre o generatore del  sudore” ed  infatti la pianta ha proprietà diaforetiche.

Plinio e Dioscoride, invece, si trovavano d’accordo sull’affermare gli insuperabili effetti di una bella tazza di vino caldo con qualche foglia tritata di Borragine, come ottimo rimedio contro la malinconia.

Essicazione

Taglio Tisana

L’essiccazione deve avvenire immediatamente dopo la raccolta per evitare il deterioramento, in particolare del fiore che può decolorarsi.
È possibile eseguire l’essiccazione all’aria aperta, dapprima al sole e successivamente in ombra oppure all’interno di apposite stufe a una temperatura non superiore ai 40°C.

Essiccazione
Torchiatura

Oli di Borragine

Dai semi inseguito a spremitura a freddo è possibile ricavare l’olio di Borragine, ampiamente utilizzato in campo terapeutico e alimentare.
La concentrazione in olio dei semi, varia a seconda delle modalità di estrazione e dal grado di maturazione del seme.

Bisogna fare molto attenzione nella sua conservazione poiché, essendo ricco di acidi grassi polinsaturi può andare facilmente incontro a fenomeni ossidativi con conseguente irrancidimento.

Torchiatura e spremitura

Clima e Terreno

La Borragine è una pianta facilmente reperibile anche allo stato spontaneo; In Italia si trova ovunque, dalla pianura fino ai 1000 metri di altezza.
Cresce bene in climi temperati, in luoghi esposti in pieno sole o in semi-ombra.
Vegeta bene su qualunque tipo di terreno, ideale è un suolo profondo, poco calcareo, ben drenato e ricco di sostanza organica.
Tuttavia essendo una pianta molto rustica è in grado di crescere anche su terreni poveri e tollera bene anche eventuali periodi di siccità.

 

Impianto e propagazione

La propagazione della Borragine avviene per seme;
In genere la semina viene effettuata alla fine della primavera (aprile-maggio), anche se è possibile seminare direttamente in campo anche in autunno.In questo caso si anticipa la fioritura della pianta.
Il seme, una volta germinato, produce una piantina che presenta un apparato radicale molto resistente e difficile da estirpare.
Per le piante che riescono a sopravvivere all’inverno, a partire dal secondo anno è possibile propagarla per divisione in cespi.

 

Durata della coltura

La coltura di Borago officinalis ha in genere la durata di un anno ma è possibile prolungarla fino a due anni, poiché la pianta è in grado di auto-propagarsi per seme e spesso a sopravvivere all’inverno.

 

Cure colturali

La Borragine è una pianta molto rustica che non esige particolari cure colturali.
In caso di climi molto caldi e secchi sono necessarie delle irrigazioni abbondanti, ma in condizioni normali l’apporto idrico non risulta necessario dato che potrebbe portare allo sviluppo di muffe sulla pianta ed a un maggiore accrescimento della parte fogliare a scapito delle inflorescenze.

 

Raccolta

La pianta intera viene raccolta dalla fine di maggio a settembre, al momento della piena fioritura.
Se invece si vogliono raccogliere le foglie e le radici per uso culinario (in Italia non vengono coltivate cultivar alimentari che presentano foglie molto grandi con peluria ridotta), queste vengono raccolte prima che la pianta fiorisca.
I semi si raccolgono alla fine dell’estate, facendo attenzione a non farli cadere nel terreno poiché potrebbero andare ad infestare le colture successive.

Parte utilizzata

Ad uso terapeutico vengono utilizzati i semi da cui si ricava l’olio.

Si utilizzano anche foglie, fiori e radici per fini culinari: foglie e radici si utilizzano fresche all’interno di insalate, oppure le foglie insieme ai fiori per frittate e risotti. 

Se si vogliono utilizzare le foglie e le radici queste devono essere raccolte prima che la pianta fiorisca quando sono ancora tenere.

Attenzione: è sconsigliato l’utilizzo delle foglie e dei fiori di Borago officinalis per il loro contenuto, seppur minimo e variabile, di alcaloidi pirrolozidinici, sostanze che si sono dimostrate epatotossiche e cancerogene a dosaggi elevati. Perciò queste parti della pianta non vengono in genere utilizzate per la produzione di estratti, nè per farne infusi, succhi e tinture (estratti idroalcolici).

 

Proprietà ed impiego:

Le parti aree della Borragine (foglie, steli e fiori), sono ricchi in mucillagini e perciò potrebbero essere utilizzati come emollienti nel trattamento di tossi secche e nelle affezioni bronchiali, poiché fluidificano il catarro e favoriscono l’espettorazione.
Inoltre le foglie e i fiori venivano indicate anche come rimedi depurativi e sudoriferi, in particolar modo indicati per il drenaggio cutraneo.
Tuttavia l’uso delle foglie e dei fiori di Borago officinalis è sconsigliato per il loro contenuto, seppur minimo e variabile, di alcaloidi pirrolozidinici, sostanze che si sono dimostrate epatotossiche e cancerogene.
Perciò la pianta non può essere utilizzata a scopo curativo, né come infuso, né come succo o tintura. Sconsigliato è anche l’uso delle foglie nelle insalate.

Della Borragine dal punto di vista terapeutico ed alimentare, possono essere utilizzati solo i semi, per i quali la letteratura non segnala alcun effetto tossico.
Questi, infatti, a differenza delle parti aeree della pianta, non contengono alcaloidi e vengono utilizzati per l’estrazione dell’Olio di Borragine, ricco di acidi grassi saturi ed insaturi.
Le virtù terapeutiche e nutritive di quest’olio sono dovute in particolare alla presenza di acidi grassi omega 6 (ω6: γ-linolenico e linoleico); questi sono degli acidi grassi polinsaturi che vengono definiti essenziali (EFA: Essential fatty acid), poiché il nostro organismo non è in grado di sintetizzarli e quindi devono essere necessariamente introdotti con la dieta.
Gli acidi grassi essenziali polinsaturi, sono fondamentali per lo svolgimento di numerosi processi biochimici e fisiologici del nostro organismo, come la sintesi delle prostaglandine, molecole che hanno effetto sul metabolismo dei grassi, sul battito cardiaco e sulla pressione del sangue.
L’olio di Borragine, per uso interno, è un efficace rimedio nel ridurre il colesterolo: gli acidi grassi omega 6 contenuti al suo interno, svolgono un importante ruolo per la corretta funzionalità cardiovascolare.
È stato osservato che l’utilizzo di supplementi dietetici a base di olio di borragine favorisce la produzione di prostaglandine della serie 1 (PGE1), molecole dotate di attività antiaggregante piastrinica, cardioprotettiva, antisclerotica e vasodilatatrice.

Altri studi hanno messo in evidenza un possibile utilizzo dell’olio di Borragine come coadiuvante nel trattamento dell’artrite reumatoide: sono stati osservati buoni risultati nella diminuzione del gonfiore e del dolore alle articolazioni.
Tuttavia sono necessari ulteriori studi clinici che ne confermino l’efficacia e ne stabiliscano la posologia, la durata del trattamento ed eventuali effetti collaterali.

L’olio di Borragine, in particolare per la sua ricchezza in acido γ-linolenico, viene indicato sia a livello topico che per via interna, per il trattamento di problematiche della pelle in particolare quelle causate da squilibri ormonali come dermatiti, eczemi e psoriasi.
L’olio di Borragine risulta efficace poiché migliora l’elasticità cutanea ed allieva il rossore ed il prurito (ma non li previene), diminuendo lo stato infiammatorio.

L’olio ricavato dai semi di Borragine è, inoltre, un ottimo ingrediente nella formulazione di creme anti-age poiché gli acidi grassi polinsaturi contrastano l’invecchiamento della pelle, la formazione di rughe e la disidratazione cutanea, quindi efficace anche in caso di pelli molto secche.

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