Altea
Nome Botanico: Althea officinalis L.
Pianta erbacea perenne con numerosi fusti di colori verde-rossastro ed eretti che possono arrivare anche a 170 cm di altezza.
Le foglie sono alterne, picciolate, irregolarmente lobate (a 3 o 5 lobi), a margine dentato-crenato.
L’intera pianta è ricoperta da una fitta peluria biancastra.
I fiori sono di colore bianco o rosa-porpureo sono brevemente peduncolati e possono essere solitari o raccolti in racemi apicali o ascellari.
La corolla è di diametro espanso (8-10 cm) e costituita da 5 petali. Oltre al calice è presente anche un calicetto formato da 6-8 brattee saldate tra loro e aderenti al calice.
Il frutto è formato da più acheni disposti a cerchio, aderenti l’uno all’altro (botanicamente viene definito pluricocco).
I semi sono di piccole dimensioni, reniformi e con tegumento irregolare.
Possiede radici grosse, cilindriche, fibrose carnose, di colore biancastro e di odore acidulo.
l’Altea fiorisce da giugno-luglio a settembre.
Altre specie
Al genere Althea appartengono altre specie come:
- Althea cannabina
- Althea rosea
- Althea vicifolia
Queste specie però hanno solo interesse ornamentale, di cui sono presenti varietà a fiori semi doppi e doppi.
Storia e curiosità
Il nome Altea deriva dal greco althein che significa curare.
Conosciuta fin dai tempi più remoti, gli antichi credevano che l’Altea cadesse sotto l’influsso di Venere e quindi in grado di poter curare tutte le malattie dell’apparato riproduttivo, della pelle e della vescica.
Dioscoride (I sec d.C) nella sua De medicinali materia consiglia la pianta per i distrurbi delle vie respiratorie, dell’apparato urinario e in particolare su ferite e ascessi.
Con le conoscenze della Scuola Medica Salernitana, si hanno maggiori informazioni sull’utilizzo e sulle proprietà dell’Altea: veniva consigliata sotto forma di decotto unito al grasso di foca per farne unguenti contro gli ascessi; lo sciroppo di radici e miele per curare la tosse secca, oppure veniva raccomandata come antinfiammatorio vaginale e per problemi ginecologici, non solo anche come pianta per la bellezza dei capelli e per renderli più forti.
Taglio Tisana e Polvere
Le radici, dopo essere state raccolte, vengono dapprima lasciate asciugare all’aria, al fine di rimuovere più facilmente dalla superficie i residui di terriccio, in seguito si procede eliminando tutte le radichette laterali e lo strato sugheroso esterno.
Successivamente vengono tagliate in pezzi abbastanza regolari e vengono essiccate, dapprima all’aria in un locale coperto, e poi in forno alla temperatura di 40°C.
I pezzi di radice essiccata si presentano come bastoncini più o meno lunghi e dritti, con solchi longitudinali e di colore bianco-giallastro.
Dalle radici essiccate è possibile ottenere la polvere che ha colorazione bianco-giallognola, inodore e dal sapore dolciastro-mucillaginoso.
Si utilizzano anche le foglie e i fiori essiccati per la preparazione di infusi: 2 g. per tazza di acqua bollente.
Macerato a freddo
Se i preparati a base di Altea sono destinati ad uso interno, vengono consigliate preparazioni a freddo (macerazione in acqua fredda), poiché il calore comporta un rigonfiamento dell’amido e quello che si ottiene è una miscela di amido e mucillagine.
Con le preparazioni a freddo invece si ottengono soluzioni solo di mucillagine.
Si prendono 1-2 cucchiaini di radici e si aggiungono a 150 ml di acqua fredda; si lascia macerare per circa un’ora e mezza, mescolando frequentemente. Successivamente di filtra e si beve una tazza del macerato più volte al dì.
Il metodo di preparazione, quindi, dipende dallo scopo e dall’utilizzo del rimedio preparato.
Clima e Terreno
L’Altea predilige luoghi umidi, dove non vi sono temperature troppo elevate e terreni profondi, leggeri, freschi e soleggiati.
Impianto e Propagazione
La propagazione può avvenire per seme o per divisione del ceppo.
La semina non è diretta in campo, ma viene effettuata in serra e successivamente le piantine vengono trapiantate in campo in aprile-maggio.
La divisione del ceppo avviene da vecchie colture e quello che si ottiene è un pollone con un pezzo di radice da impiantarsi in primavera.
Durata della coltura
La coltura di Altea ha durata biennale, talvolta triennale, al termine dei quali si effettua la raccolta delle radici.
Cure colturali
È una coltura che necessita di lavorazioni profonde del terreno per permettere all’apparato radicale di espandersi.
Durante il corso della coltura è consigliato apportare una buona concimazione minerale, effettuare frequenti sarchiature per il controllo delle infestanti ed eventuali interventi irrigui nei mesi più caldi.
Raccolta
In genere la coltura di Altea, dura 2 o 3 anni e già a partire dal primo o dal secondo anno è possibile raccogliere i fiori (giugno-settembre), che hanno fioritura scalare.
Le foglie, invece, vengono raccolte dopo la fioritura e quindi alla fine dell’estate, mentre le radici al termine del ciclo colturale, terminato il periodo di piena vegetazione, in autunno(settembre-novembre) del secondo o del terzo anno.
La produzione di radici è di circa1-2 t/ha, di foglie è di 2,5 t/ha mentre per i fiori intorno a 0,5 t/ha.
Parti utilizzate
Radici; vengono utilizzate anche le foglie e i fiori, sebbene presentano un minor contenuto di principi attivi.
Proprietà ed Impiego
L’azione della pianta è attribuibile principalmente alle mucillagini contenute in particolar modo all’interno delle radici. Queste svolgono un azione sedativa, emolliente e antirritativa delle mucose delle vie respiratorie, ma agiscono anche a livello delle mucose dell’apparato digerente.
Infatti le mucillagini se assunte per via interna, formano un film protettivo che va ad attutire le irritazioni sia di natura meccanica che chimica.
L’Altea, sottoforma soprattutto di decotto o in polvere, viene perciò consigliata in caso di acidità di stomaco, gastriti, reflussi o infiammazioni del tratto intestinale.
Le mucillagini svolgono anche un’importante azione lassativa, proprio perché possiedono la caratteristica di idratarsi e cioè assorbire acqua e aumentare di volume, favorendo così il transito intestinale.
L’Altea è una pianta che viene consigliata dovunque ci sia uno stato infiammatorio.
Ottimi risultati si sono ottenuti nel trattamento di infiammazioni a livello del cavo orale, come ascessi o gengiviti.
In merito viene consigliato di far masticare la radice decorticata anche ai bambini durante il periodo della dentizione.
La pianta viene utilizzata anche in caso di infiammazioni a livello del tratto genito-urinario e della pelle (per esempio foruncoli, arrossamenti, pruriti, ecc..).
Trova impiego in cosmetica in preparazioni che vanno a proteggere le pelli delicate, secche e congestionate.