Piante medicinali dal mondo: Brasile
Pubblicato il Settembre 20, 2018 - Benessere

La natura è una delle principali fonti della farmaceutica moderna.
Nonostante oggigiorno la maggior parte dei farmaci si ottengano con processi di sintesi chimica, molti principi attivi sono di origine naturale. Più esattamente, vengono estratti da piante.
Una delle aree geografiche con maggior diversità botanica è l’Amazzonia. Per questo iniziamo questo viaggio alla scoperta delle specie medicinali del mondo, dal Brasile al cui territorio appartiene quasi il 65% di questa foresta pluviale tropicale.
Le foreste tropicali conservano principi attivi ancora da scoprire.
Non è una novità l’origine naturale di certi antibiotici e cortisonici, nonché dell’aspirina e della morfina. Per questo negli ultimi anni si è registrato un risveglio dell’interesse delle case farmaceutiche per la ricerca di nuove formule e principi attivi di origine vegetale per la cura del cancro, dell’HIV e di altre malattie.
L’attenzione è rivolta soprattutto verso gli ecosistemi più ricchi e ancora da esplorare come le foreste tropicali appunto.
In un’intervista, il direttore dell’Istituto di Botanica Economica del Giardino Botanico di New York, afferma che nella selva tropicale esistono almeno 300 nuovi principi attivi in attesa di essere scoperti.
Il numero non è casuale ma il risultato dei calcoli realizzati dall’esperto. Considerato che esistono circa 250.000 specie vegetali e che, finora, se ne sono studiate circa 2.500, ci sono ancora molti possibili principi curativi da scoprire e sperimentare.
Di questi potenziali agenti curativi, circa un 30-50% si troverebbe nella regione amazzonica, una delle fonti con maggior diversità biologica del pianeta. Qui si trovano anche i curanderos, guaritori indigeni che si tramandano le conoscenze della medicina tradizionale di generazione in generazione.
Questa foresta tropicale ci ha già offerto decine di sostanze che hanno rivoluzionato la medicina occidentale. Alcuni esempi sono il curaro (Strychnos toxifera), usato come componente fondamentale per gli anestetici, e la cinchona (Cinchona officinalis) contro la malaria.
L’elenco delle piante curative tradizionali di questa regione tropicale del mondo è molto vasto. In questa occasione proponiamo una piccola selezione di piante medicinali del Brasile sulle quali sono stati realizzati studi scientifici.
Piante medicinali del Brasile:
Guaranà (Paullinia cupana)
È una pianta rampicante nativa della Foresta Amazzonica. Cresce spontaneamente lungo il corso dei fiumi e può raggiungere fino ai 13 metri d’altezza. Nel coltivo per uso industriale si fa crescere come un arbusto mantenendolo a un’altezza di circa 2 metri. La droga è costituita dai semi triturati della pianta che sono ricchi in principi attivi eccitanti simili alla caffeina. La guaranina è il principale.
Si utilizza come stimolante del sistema nervoso centrale.
Tra i benefici di questa pianta, gli studi scientifici hanno dimostrato che:
● Riduce la sensazione di fatica.
● Migliora la memoria.
● Possiede un’azione ipoglicemica.
● È antiossidante.
L’Açaì è il frutto della Euterpe oleracea una palma che cresce in Amazzonia. Le proprietà nutritive di questo frutto delle dimensioni di un mirtillo si conoscevano già nel periodo precolombiano quando rappresentava uno degli alimenti principali per le popolazioni amazzoniche. Il frutto dell’Açaì possiede fibra vegetale, vitamine del gruppo A, B, C, E, sali minerali e sostanze antiossidanti.
Oltre ad essere molto nutriente, questa bacca possiede proprietà antiossidanti e protegge il sistema neuronale.
Fava d’Anta (Dimorphandra mollis)
Si tratta di un albero che cresce soprattutto nella zona del Cerrado, una regione arida della savana brasiliana il “Cerrado”. Gli studi scientifici hanno rilevato una forte presenza di rutina nelle foglie di questa pianta.
La rutina è un flavonoide con potere antiossidante che si studia per la sua possibile azione inibitoria nella formazione di tumori.
Il frutto rosso di questa pianta è simile a una ciliegia, ma all’interno contiene degli spicchi di polpa dal gusto molto acido. L’acidità denota la presenza di vitamina C, circa 30 volte superiore a quella contenuta nell’Arancia. L’Acerola contiene, inoltre, abbondanti sali minerali, come il potassio e il magnesio, e antiossidanti.
Grazie ai suoi principi attivi, l’estratto di Acerola ha proprietà antiossidanti, tonificanti e aiuta a prevenire il raffreddore.
La Pitanga è un arbusto che cresce spontaneo nell’area della selva tropicale sudamericana, compresa quella brasiliana. Quest’albero può raggiungere fino ai 7,5 metri d’altezza ed è caratterizzato da rami fini, corteccia liscia e scura. Nel suo habitat la Eugenia uniflora si caratterizza per foglie perenni e un frutto piccolo e di color rosso vivo.
Il frutto possiede interessanti proprietà nutritive. È infatti, fonte di vitamina A, calcio, fosforo e ferro. Le foglie della Pitanga si possono utilizzare per la preparazione di tisane digestive, diuretiche e per calmare la diarrea. Il decotto della corteccia possiede proprietà antisettiche e si usa tradizionalmente come collutorio per alleviare le infezioni del cavo orale.
ANNALISA PORRU
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