Parietaria: utilizzo, proprietà e tradizione

Pubblicato il Dicembre 16, 2020 - Benessere

La Parietaria officinalis L., famiglia Urticaceae, è una pianta erbacea, spontanea in tutta Italia, dal mare fino ai 900 metri. La troviamo sui vecchi muri, sulle rocce, lungo le siepi, nei boschi e nei luoghi asciutti.

Il nome Parietaria deriva dal latino paries = muraglia, in quanto è una pianta che nasce sulle pareti e i vecchi muri.

È conosciuta anche con il nome di “erba vetriola”, dall’uso che ne veniva fatto per lavare l’interno delle bottiglie e i vetri in generale.

A questo proposito Galeno nel VI Libro del suo Virtù dei semplici medicamenti dice che “Si nota la sua Virtù astersiva sui vasi di vetro” (astersivo significa che pulisce asciuga e porta via).

Platearius in pieno XVIII secolo scriveva: “Quando è secca non ha nessuna forza, ma verde ne ha di potente, poiché è diuretica ed aperitiva”.

Due sono le varietà più diffuse nel nostro territorio appartenenti al genere Parietaria, la “judaica” (P. judaica Auct. an L. o P. diffusa M.et K. o P. ramiflora Moench) e la “erecta” (P. Parietaria officinalis L. o P. erecta M. et K.). che comunque dal punto di vista terapeutico sono uguali.

Pianta perenne, alta sino a 1 m; la Parietaria è rizomatosa, con fusti rossastri pubescenti.

Le foglie sono alterne, stipolate, intere e ovali lanceolate. I fusti sono eretti o prostrati, ruvidi e legnosi, di colore rossiccio.

Ha infiorescenze composte da un fiore femminile, circondato da 4-5 fiori maschili od ermafroditi, e protette da 4 brattee ellittiche, intere o cigliate, che sono riunite in fascetti all’ascella delle foglie.

I frutti sono degli acheni piccoli, neri, ellittici e compressi; contenenti un solo seme rivestito dall’involucro fiorale persistente.

Tutta la pianta è ricoperta da peli fitti, diritti o incurvati, piuttosto rigidi ma non urticanti o pungenti.

A scopo fitoterapico viene utilizzata la pianta intera, escluse le radici.

Principi attivi: mucillagini, sostanze amare, flavonoidi, tannini, nitrati di potassio che si dice assorbirebbe dalle vecchie mura sulle quali vive, sostanze solforate, acido glicolico e glicerico.

Attività principali: è diuretica, un depurativo cutaneo, emolliente, antireumatica ed antinfiammatoria.

Impiego: calcolosi renale e renella, cistite, reumatismo acuto, emorroidi, infezioni cutanee, anemia, bronchite e tosse. La pianta rientra nella composizione di preparati ad azione depurativa associata ad altre piante ad azione diuretica, uricosurica, ecc..

Cura la tosse secca e cronica; e in polvere veniva usata per uso veterinario nelle affezioni respiratorie degli animali da allevamento. Apre le ostruzioni di fegato, milza e reni; e ripulisce gli intestini e l’utero. È un diuretico, emmenagogo; mitiga gli spasmi vescicali e quelli uterini. Esternamente è usata per le sue proprietà antinfiammatorie, lenitive e cicatrizzanti, viene quindi consigliata nelle piaghe erpetiche, nelle ustioni e nelle infiammazioni delle mucose e delle prime vie respiratorie. I suoi cataplasmi vengono utilizzati contro alcune dermatosi croniche.

Nell’uso popolare l’applicazione di foglie scottate in acqua bollente era usata in caso di ustioni.

Il polline di parietaria può provocare rinite allergica e asma nei soggetti allergici. L’allergia è legata al polline, quindi non al decotto o agli estratti idroalcolici con essa prodotti, in quanti l’allergene si denatura.

Uso interno: affezioni delle vie urinarie (litiasi, oliguria, nefrite, cistite, coliche nefritiche); litiasi biliare; reumatismi.

Uso esterno: emorroidi, e contusioni.

In fitoalimurgia (uso delle specie vegetali a scopo alimentare) si utilizzano i giovani getti primaverili per la preparazione di minestroni, acque cotte, creme, frittate e ripieni, che risultano di un bel verde intenso. A tal scopo viene usata anche per confezionare la pasta verde.

Occorre comunque fare attenzione al suo consumo, che va sempre fatto in piccole quantità ed insieme ad altre verdure, questo per il suo alto contenuto in ossalati.

Decotti a base di parietaria:

Calcoli renali (Cagnola, Botticelli)

Parietaria sommità t.t.          50g

Uva ursina foglie t.t.              20g

Gramigna radice t.t.              20g

Menta piperita foglie            10g

Bollire in 1 litro di acqua 4 cucchiai della miscela per 15 minuti; filtrare e bere nella giornata.

Calcolosi biliare ed epatica (L. Palma)

Ortica foglie                                    35g

Parietaria pianta                            25g

Frangola corteccia                        10g

Rosmarino foglie                           10g

Genziana radice                            10g

Agrimonia foglie e sommità      10g

Bollire 15 g in 350 g di acqua per 10 minuti. Una tazza mattina e sera.

Tosse e catarro (C. Tardelli)

Parietaria t.t.                  20g

Elicriso s.f.                      20g

Timo serpillo t.t.           20g

Issopo s.f.                      15g

Salvia foglie                  15g

Anice verde                  10g

Bollire 1 cucchiaio della miscela per 1-2 minuti. Si spegne e si lascia in infusione per 20 minuti.

GIULIA CALDARELLI

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