Papavero: utilizzo, proprietà e tradizione
Pubblicato il Luglio 13, 2018 - Benessere

Il Papavero comune o Rosolaccio è una pianta conosciuta da sempre nella medicina popolare come blando sedativo e antitussivo.
Originario delle regioni mediterranee orientali, è apparso in Europa con l’introduzione dei cereali e di altre specie che seguono lo stesso ciclo vegetativo del grano. Ciò è avvenuto in tempi lontanissimi, nel periodo neolitico, ossia non meno di cinquemila anni fa circa.
Nome botanico: Papaver rhoeas L. famiglia: Papaveraceae
Papaver nome usato da Virgilio (Egl. II, 17), e originario dal celtico papa = pappa, allusione a una tipica usanza di mischiare il succo di questa pianta alla pappa, per fare dormire i bambini, e rhoeas dal greco reo = cado, allusione ai petali facilmente caduchi (Benigni).
Pianta erbacea annuale, a fusto eretto, sottile, forte, leggermente peloso, alta sino a 60 cm. La pianta ha foglie dentellate, verde chiaro. I fiori hanno petali rosso-scarlatto, con unghia nera, sono molto fragili, e si raccolgono da maggio a luglio. Cresce nei campi di cereali, sulle scarpate e sui terrapieni di tutta l’Europa centrale e orientale, nell’Asia occidentale e centrale e nel Nord Africa. Purtroppo non si trova più facilmente nei campi a causa dell’impiego degli erbicidi.
Il frutto è una capsula poricida (treto), sormontato da uno stigma piatto, contenente numerosi piccoli semi. Ogni pianta produce mediamente da 10.000 a 20.000 semi che rimangono vitali nel terreno fino a 40 anni.
Tutta la pianta emette un forte odore e produce un succo lattiginoso bianco e acre.
Principali costituenti: nei petali sono state riscontrate scarse quantità di alcaloidi: alcaloidi isochinolici (0,7%) di cui la roeadina (tetraidrobenzazepina) è il maggioritario. Tale alcaloide è stato trovato in tutte le parti della pianta ad eccezione dei semi. Nelle parti aeree: altri alcaloidi quali protopina (anche nelle radici), captisina, sanguinarina, cheleritrina; glicosidi antocianici (mecocianina, cianina e altri); mucillagini e nitrato di potassio.
Nei semi: olio grasso (35%), costituito in prevalenza acido linoleico, e acidi oleico, palmitico e stearico.
Alla famiglia delle Papaveraceae appartiene anche il Papaver somniferum che fornisce l’oppio e i suoi alcaloidi, fra cui la morfina. Il papavero comune non contiene morfina o composti correlati a questo composto psicotropo.
Proprietà: Sedativo, antispasmodico, bechico, emolliente, sudorifero.
Alla roeadina sono state attribuite proprietà sedative e bechiche.
Indicazioni – uso interno: insonnia, come calmante e analgesico, disturbi e affezioni a carico delle vie respiratorie. Classificato fra i bechici emollienti. Per calmare la tosse e domare l’insonnia, ai bambini, agli anziani e ai soggetti delicati si consiglia o l’infuso (1 pizzico di fiori secchi per una tazza di acqua bollente), o lo sciroppo.
Uso esterno: nel trattamento di pelli irritate e arrossabili, angine, infiammazione alle palpebre.
La pianta è adoperata anche per le proprietà coloranti dovute agli antociani e nelle miscele per tisana come droga di abbellimento. Essendo comunque sensibile all’umidità, la droga va conservata al chiuso e al secco.
Dai semi è possibile estrarre un olio vegetale con buone qualità dietetiche e ottimo come lenitivo ed emolliente. Una volta essiccati i semi, sono comunemente utilizzati per aromatizzare e decorare pane e biscotti.
Tisana espettorante popolare ai 4 fiori (Zambotti)
Verbascum thapsus flores 30 g
Petasites officinalis herba 30 g (*)
Papaver rhoeas flores 25 g
Malva sylvestris flores 15 g
Infuso 5%. Una tazza 2-3 volte al giorno lontano dai pasti. Addolcire con miele.
(*) Non superare le 6 settimane all’anno.
Sciroppo (Garnier)
Petali essiccati di Rosolaccio 100 g
Acqua distillata bollente 1500 g
Zucchero bianco q.b.
Dopo infusione di 6 ore in recipiente chiuso, aggiungere lo zucchero (180 g per 100 g di infuso), portare rapidamente a ebollizione e filtrare.
S/ Adulti: 30 g al dì da assumere in modo frazionato durante la giornata.
Infuso della serenità (Botticelli, Cagnola)
Biancospino fiori 40 g
Iperico sommità t.t. 20 g
Papavero fiori t.t. 20 g
Menta piperita foglie 10 g
Melissa foglie 10 g
S/ Versare su un cucchiaio della miscela una tazza di acqua bollente e lasciare riposare 10-15 minuti; filtrare e bere una tazza la sera (per stati di ansia).
Storia e curiosità: Nel 1735, l’erborista irlandese K’Eogh constatò che il Rosolaccio “ha una natura rinfrescante e raffreddante. Bevendo un decotto di 5 o 6 fiori nel vino, il dolore è alleviato ed il sonno indotto […] le foglie dei boccioli verdi sfregate possono essere applicate su foruncoli e ulcere e usate in caso di febbre”.
La pianta era nominata anche nel British Pharmaceutical Codex (1949).
GIULIA CALDARELLI
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