Ortica: erbaccia pungente ma dalle grandi propietà nutritive
Pubblicato il Settembre 25, 2014 - Benessere
In genere si cerca di evitarla e di starne alla larga a causa del suo fastidioso ma di sicuro efficace metodo di difesa.
La pianta è dotata di particolari peli posizionati sulle foglie che secernono un liquido urticante provocando una sensazione di bruciore e prurito sulla nostra pelle ma, in realtà, l’Ortica (Urtica dioica L.) “ è come un uomo burbero, ma molto buono di cuore…”.
Questa erbaccia infestante possiede infatti innumerevoli proprietà terapeutiche e nutritive, forse non da tutti conosciute.
Non a caso l’Ortica si ritrova in molti piatti della cucina popolare: vengono usati i germogli e le foglie per fare risotti, oppure cotti come verdure facilmente digeribili.
Per di più le foglie sono ricche in minerali quali ferro, calcio e silicio e perciò considerate dei buoni rimineralizzanti e ricostituenti.
Il verde intenso delle foglie è dovuto alla ricchezza in clorofilla, pigmento responsabile della fotosintesi che, da un punto di vista chimico, è strutturalmente molto simile all’emoglobina umana, proteina presente nei globuli rossi del sangue che ha la funzione di trasportare l’ossigeno ai tessuti che ne hanno bisogno.
La differenza sta solo in un atomo di magnesio al posto di quello del ferro, ma comunque l’organismo umano è in grado di utilizzare la clorofilla in ugual modo all’emoglobina per la rigenerazione dei tessuti di ossigeno.
Per questa sua peculiarità la clorofilla può essere molto utile nel migliorare la funzionalità cardiaca ed in particolare per gli sportivi perché contribuisce ad aumentare la resistenza fisica.
Nella medicina tradizionale le foglie sono note principalmente per le loro proprietà diuretiche e depurative, ma possiedono anche un’azione astringente, per la presenza di tannini e sembra vadano a normalizzare la flora batterica intestinale grazie alla secretina, sostanza che, analogamente alla secretina umana (ormone prodotto dalla mucosa dell’intestino tenue), andrebbe a stimolare la secrezione della bile, la produzione di succhi intestinali, andando a favorire i processi digestivi in generale e la formazione della flora batterica positiva.
L’azione diuretica delle foglie di Ortica è accompagnata da una significativa eliminazione di sali, in particolare di urati, molecole di scarto provenienti dal metabolismo degli amminoacidi e quindi è ben consigliata per la prevenzione di calcoli renali.
L’azione depurativa invece consiste nell’andare a stimolare la funzionalità degli organi deputati all’eliminazione di sostanze inutili o dannose, quali reni, intestino ma anche la pelle ed infatti estratti di Ortica si ritrovano molto spesso all’interno di formulazioni per il trattamento di eruzioni cutanee come acne e dermatiti.
Le foglie della pianta hanno dimostrato avere anche un’ azione antinfiammatoria, osservata per ora solo attraverso studi di laboratorio, ma comunque viene consigliata come coadiuvante nel trattamento di malattie reumatiche.
Interessante è l’uso esterno che si fa della pianta proprio per il suo effetto antinfiammatorio e antidolorifico.
Si consiglia di utilizzare un estratto alcolico delle foglie per effettuare delle frizioni nelle nevralgie o dolori artrosici, sciatalgia, tendiniti, distorsioni, ecc.
Il succo o l’estratto idroalcolico (Tintura Madre) della pianta fresca è utilizzata da sempre come tonificante, in particolar modo per il cuoio capelluto contro la caduta dei capelli e l’eccesso di sebo.
Oltre alle foglie, di sicuro di maggior utilizzo, anche le radici dell’Ortica sono degne di nota.
Esse infatti sembrano agire positivamente nell’iperplasia prostatica benigna, contribuendo a ridurre il volume della ghiandola.
Sono presenti alcuni studi clinico-farmacologici che confermano tale azione, ma sono necessarie ulteriori indagini scientifiche che ne possano confermare l’efficacia.