Orthosiphon: una pianta diuretica e depurativa
Pubblicato il Ottobre 23, 2019 - Benessere
L’Ortosifon o tè di Giava è una pianta originaria del sud-est asiatico, ed è una Lamiacea con denominazione scientifica Orthosiphon stamineus Benth o anche Orthosiphon aristatus (Blume) Miq.
È un’erbacea perenne di piccole dimensioni, alta da 30 a 80 cm, con fusto quadrangolare, lignificato nella parte inferiore ed erbaceo in quella superiore. Possiede foglie opposte, dentate irregolarmente, dotate di picciolo corto, quadrangolare e lembo ovale, a losanga; cuneiformi alla base, di colore verde scuro sulla pagina superiore, più chiaro e pubescente in quella inferiore. Le nervature principali ed il picciolo sono violacei.
I fiori sono riuniti in un’infiorescenza alla sommità, sono di colore bianco o lilla e possiedono stami evidentemente molto lunghi, circa il doppio della corolla, che gli conferiscono il nomignolo baffo di gatto.
Il frutto è formato da quattro acheni racchiusi nel calice.
La droga è rappresentata dalle foglie che hanno un sapore salato, amaro e astringente e risultano essere aromatiche all’olfatto.
Le foglie contengono una grande quantità di sali di potassio, ma anche diterpeni, triterpeni, olio essenziale e molti composti fenolici, in particolare flavoni lipofili (sinensetina, eupatorina, scutellarina tetrametiletere, ramnazina, ecc.), ed esteri dell’acido caffeico.
L’Ortosifon ha riconosciute proprietà diuretiche, essendo un potente eliminatore dell’urea e dei cloruri, e possiede un’azione depurativa. Oltre a ciò possiede una modesta azione coleretica (ovvero stimola la produzione di bile) e ipocolesterolemizzante.
Viene consigliata dall’erborista in caso di edema, oliguria, ascite, affezioni delle vie genito-urinarie (uretriti, cistiti e nefriti), in caso di artrite, reumatismi e gotta, ma anche come coadiuvante nell’obesità; e la si consiglia spesso come drenante per aiutare a combattere la cellulite.
Non sono noti effetti collaterali, controindicazioni e interazioni con altre droghe o farmaci, tuttavia la “terapia diluente” consigliata nei casi di infezioni batteriche, infiammazione del tratto urinario inferiore e renella, non deve essere praticata nei casi di edema causato da disfunzione cardiaca o renale.
L’Ortosifon può essere assunto tramite un infuso semplice (2 g di droga in 100 ml di acqua, posta in infusione per 10 minuti) una tazza 4-5 volte al giorno; infuso composto (Ortosifon foglie 20 g, Equiseto 25 g, Anice frutti 10 g , Betulla foglie 10 g, Ginepro bacche 25 g, Levistico 10 g); oppure polvere, estratto fluido, tintura madre o estratto secco.
È una pianta considerata diuretica e non semplicemente acquaretica, distinzione molto importante da definire: le diuretiche sono quei preparati che aiutano il corpo ad aumentare l’escrezione di urina, quindi indirizzare l’acqua nei reni, in modo da svolgere una funzione di lavaggio e purificazione degli stessi. Sono impiegati soprattutto per curare l’ipertensione e l’insufficienza cardiaca in quanto viene ridotto il volume del sangue e la pressione che questo esercita sulle pareti vascolari.
Si dicono invece acqueretiche quelle sostanze, piante, ma possono essere anche farmaci, che sono in grado di rimettere nella circolazione sanguigna i liquidi che normalmente vengono accumulati nei tessuti muscolari. Questi liquidi vengono poi espulsi tramite diverse vie, come la sudorazione o le urine.
L’etimologia del nome Ortosifon deriva dal greco orqos = diritto, eretto e sifwn = sifone/cannello, allusione al tubo della corolla lungo e diritto, mentre è denominato anche tè di Giava perché originario delle Indie orientali.
Ecco alcuni esempi di tisane in cui è presente Ortosifon:
TISANA DIURETICA
Orthosiphon stamineus folia……….40 g
Urtica dioica folia..………30 g
Foeniculum vulgare fructus…….30 g
Infuso 5%, una tazza 3 volte al giorno
TISANA ANTISETTICA DEL TRATTO URO-GENITALE
Arctophylos uva-ursi folia……….40 g
Orthosiphon stamineus folia……….30 g
Solidago virga aurea herba……..30 g
Infuso 3%, una tazza 3 volte al giorno
ANJA LATINI
Erborista iscritta al RNEP n. GLT0018S
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