Origano: una potenza della natura
Pubblicato il Maggio 15, 2017 - Benessere
Origamum vulgare L. è una lamiacea erbacea perenne largamente diffusa in tutta la zona mediterranea. Il fusto arriva fino a 50 cm di altezza; è in genere poco ramificato, rossastro con spigoli poco marcati.
Le foglie sono picciolate, con lamina ovale (lunghe 2-3 cm e larghe 1,5-2 cm), intera, leggermente dentata. I fiori sono di dimensioni ridotte, riuniti in spicastri stretti terminali che quasi assomigliano ad un’infiorescenza a corimbo, di colore porporino, raramente bianchi e odorosi. Sono presenti bratteole (foglie modificate) obovate, glabre con margini rossicci. I peli sono fitti e si trovano sui fusti, sui nervi e sul margine delle foglie e nelle infiorescenze.
L’Origano è una pianta che ama le terre asciutte, i pendii e i dossi; la si trova dal mare alla zona montana dell’intera penisola, dove fiorisce per tutta l’estate.
Propaga facilmente per seme in primavera (marzo-aprile), per talea o radice in autunno. Quando le piante hanno 3 o 4 foglioline si possono distanziare.
Ha bisogno di un clima caldo e asciutto e il terreno va mantenuto umido ma senza eccessi.
Raccolta all’inizio della fioritura; si prelevano le foglie e le sommità fiorite secondo il bisogno.
Per essiccarla, bisogna raccogliere mazzetti di fiori e foglie a metà estate tagliando i fusti alla base e sospenderli capovolti in ambiente asciutto e ben areato, poco illuminato per circa 4 giorni. L’Origano si conserva bene essiccato in vasi a chiusura ermetica.
A differenza di quanto accade per altre piante come ad esempio l’Aglio, il Prezzemolo, il Timo… l’Origano, con l’essiccazione, aumenta il proprio aroma caratteristico.
La sua droga è rappresentata dall’infiorescenza, contenente olio essenziale, costituito da fenoli (carvacrolo e timolo), alfa-terpinene, limonene, borneolo, geranile e cariofillene; ma anche flavonoidi, vitamina A e C.
L’Origano è principalmente conosciuto per il suo utilizzo culinario, ma in realtà possiede numerose proprietà salutistiche.
Per uso interno Jean Valnet lo considerava efficace come battericida, sedativo, antispasmodico, aperitivo, stomachico, carminativo, fluidificante nelle affezioni bronchiali, antisettico delle vie respiratorie, utile per l’inappetenza, emmenagogo; per uso esterno parassiticida (utile in caso di pediculosi), antalgico nei reumatismi muscolari e articolari, utile in caso di cellulite associato ad altre specie officinali.
Ecco un esempio del suo impiego:
Linimento antireumatico
- essenza di Origano 5 g
- alcolato di Rosmarino 95 g
Miscelare i due ingredienti e frizionare sulle parti doloranti.
Secondo un altro famoso fitoterapeuta, Henry Leclerc, l’Origano possiede una spiccata efficacia nella tosse asinina nei bambini tra i 2 e i 12 anni, ma anche tra gli adulti con tracheiti provocate da fumo di sigaretta.
Numerosi e interessanti sono anche gli usi tradizionali: le sommità fiorite pestate insieme a foglie di pomodoro si applicavano su ferite in via di guarigione; con il decotto di foglie di Origano si facevano pediluvi per alleviare la stanchezza dei piedi; il battuto di foglie posto sulle gengive dolenti alleviava il dolore.
Le sommità dell’Origano erano utilizzate anche per tingere la lana nel colore rosso-bruno.
Mentre i monaci di Casamari utilizzano la pianta per preparare liquori digestivi.
L’olio essenziale di Origano si ottiene tramite distillazione in corrente di vapore della pianta fiorita, fresca o essiccata. L’olio essenziale è un liquido di colorazione gialla con odore caldo, canforato, erbaceo-speziato.
Uno studio del 2009, effettuato da autori del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università degli studi di Salerno e del Dipartimento di Chimica delle Sostanze Naturali dell’Università di Napoli “Federico II”, ha evidenziato l’attività antimicrobica dell’olio essenziale di Origanum volgare L. subsp. hirtum, coltivato in Campania. In questo studio si è osservata l’attività antibatterica su 10 microrganismi selezionati. Si è scoperto che l’attività antimicrobica è più marcata verso i patogeni Gram+, mentre verso i Gram- l’attività antimicrobica è risultata efficace soltanto su E. coli, nell’olio essenziale che conteneva una maggior percentuale di fenoli.
Non sono note controindicazioni nell’uso dell’olio essenziale di Origano anche se l’applicazione cutanea deve essere prudente a causa dell’elevato contenuto in fenoli. Va evitato comunque l’utilizzo in gravidanza e nei bambini al di sotto dei 2 anni.
Curiosità: L’Origano costituisce anche un buon metodo per tenere le formiche alla larga; basta cospargerlo nei luoghi frequentati e ricordarsi di sostituirlo spesso. Oltre alle formiche risulta sgradito a numerosi altri parassiti per cui potrebbe essere coltivato assieme ad altre piante che viceversa sono molto più sensibili.
È anche chiamato “erba acciuga” o “acciughero” in quanto è molto usato per aromatizzare le acciughe.
Nell’antica Grecia si era soliti “agghindare” gli sposi con corone di Origano a testimonianza del fatto che era ritenuto simbolo di prosperità e felicità.
Secondo una antica leggenda la scoperta delle proprietà terapeutiche di questa spezia si deve alla cicogna che usava cibarsene dopo aver ingerito cibi tossici.
L’Origano ha avuto buon impiego nella cucina dell’antica Roma. Il suo uso è continuato anche nei secoli successivi per lo più limitato alle regioni meridionali, la risalita verso nord è recente e coincide con la diffusione della pizza.
Nella convinzione che il fumo d’Origano avesse poteri anestetizzanti, i “dentisti” del passato lo facevano assumere ai pazienti attraverso un imbuto o con forme particolari di sigaro, per attenuare il dolore dell’estrazione dei denti.
S. Ildegarda sosteneva che fosse sufficiente toccare o mangiare la pianta per contrarre la Lebbra, ma allo stesso modo questa guariva chi l’aveva già contratta.
Sembra che la pianta d’Origano con l’essenza più attiva sia quella di Spagna (Thymbra capitata (L.) Cav.), mentre il Paese che ne produce di più è la Grecia.
ANJA LATINI
Erborista iscritta al RNEP n. GLT0018S
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