Olio essenziale di timo: coltivazione e produzione

Pubblicato il Maggio 26, 2021 - Aromaterapia

Coltivazione e produzione dell'olio essenziale di timo

Il timo e il suo olio essenziale

Il Timo è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Lamiaceae (come la Salvia e la Menta). Ha l’aspetto di un piccolo cespuglio, alto non più di 30 cm, che in primavera produce una gran quantità di fiori rosa o bianchi. È una pianta dall’aroma inconfondibile che cresce molto facilmente nell’area mediterranea, anche spontanea, e che possiede svariati utilizzi, da quello in campo alimentare (condimento, liquori) a quello in campo salutistico e cosmetico (tinture madri, tisane, olio essenziale).

Il Timo, rappresenta quindi una pianta essenziera, destinata non solo all’essiccazione, ma anche alla produzione di olio essenziale.

Come può una medio-piccola azienda agricola produrre olio essenziale di timo?

Lo scopo di quest’articolo è quello di fornire una panoramica in questa direzione, partendo da un’ipotesi di coltivazione fino ad arrivare al processo di distillazione in corrente di vapore.

Se invece sei interessato alla produzione di olio essenziale di Timo in casa, vai a questo articolo.

La coltivazione del timo

Come anticipato si tratta di una specie perenne, ma normalmente per questioni economiche e di rendimento, si mantiene in coltura per non più di 3-4 anni, dopodiché le piante tendono a lignificare. Si potrebbe prolungare anche a 4-6 anni la durata d’impianto, ma va tenuto conto che le piante vecchie sopportano male i tagli alla base del fusto, soprattutto se non è stato effettuato periodicamente una volta l’anno.

Il Timo si moltiplica per talea o per divisione del cespo, e questo garantisce una buona omogeneità della coltura; ma è possibile effettuare la propagazione anche per seme, sia in pieno campo su un buon letto di semina con terreno ben affinato; oppure con trapianto di piantine ottenute precedentemente in semenzaio.

L’impianto avviene in primavera oppure anche in autunno negli ambienti più miti (dove le piantine non vengono danneggiate dalle gelate invernali). Nel secondo caso la raccolta potrà essere effettuata prima e con rese più elevate.

In genere il sesto d’impianto si attesta sulle 4-5 piante/mq, in particolar modo se destinato alla produzione di essiccato; se però la coltivazione è destinata alla produzione di olio essenziale è possibile realizzare un sesto d’impianto più fitto di circa 6-8 piantine/mq, con uno spazio di 50-70 cm sull’interfila e 30 cm sulla fila.

Le rese in prodotto fresco vanno da 4000-5000 kg/ha nel secondo anno di produzione fino ai 8000-10000 kg/ha nel terzo-quarto anno, per calare nuovamente negli anni successivi.

Il Timo fresco ha un contenuto in olio essenziale che si attesta indicativamente sullo 0,5-0,8%, considerata quindi la produzione di pianta fresca per ettaro e la sua resa media in o.e., è possibile ottenere indicativamente dai 20 agli 80 kg/ha di olio essenziale, in base all’anno di raccolta.

Ipotesi di coltivazione e produzione in una medio-piccola azienda agricola

Supponendo di disporre di uno spazio di 800 mq da dedicare alla coltivazione del Timo, e considerando una densità d’impianto di 6-8 piante/mq, dovremmo disporre di 4800-6400 piantine per sviluppare il nostro campo, da cui sarà possibile ottenere, in piena produzione, circa 640-800 kg di prodotto fresco. Considerando la resa più bassa in olio essenziale (0,5%) si può pensare di ottenere dal Timo fresco almeno 3-4 kg di olio essenziale totali.

Con a disposizione un distillatore di capienza 125 L, capace di lavorare circa 25 kg di pianta fresca a distillata, sarà necessario attuare dalle 25 alle 32 distillate a pieno carico per poter lavorare la totalità del materiale vegetale, ed ottenere la quantità di olio essenziale sopracitata.

Ipotizzando di svolgere 4 distillate al giorno, saranno necessari 7-8 giorni di lavoro.

Per dimezzare le giornate di lavoro, si potrebbe utilizzare un distillatore da 250 L, capace di lavorare circa 50 kg di materiale fresco per singola distillata.

Come effettuare la distillazione in corrente di vapore passaggio per passaggio

Procedendo per ordine vediamo tutte le fasi, tappa per tappa, di come avviene la produzione dell’olio essenziale di Timo, attraverso l’utilizzo di un distillatore da 125 L di capienza.

Apparecchiature necessarie per il procedimento:

Se vuoi visualizzare le fasi vai al Video

Fase 1 – Raccolta del materiale vegetale:

La prima cosa da fare è quella di sfalciare le piante in piena fioritura, effettuando un taglio basso a qualche centimetro da terra (3-5 cm), ma non troppo, al fine di non danneggiare i germogli basali, e garantire il futuro ricaccio delle piantine. Su terreno fertile e ben irrigato è possibile effettuare anche due raccolti l’anno.

È bene ricordare che l’olio essenziale di Timo è contenuto a livello dei peli ghiandolari presenti sulla superficie delle foglie, quindi non è necessario sminuzzare il materiale vegetale per la distillazione. Inoltre è utile mantenere i rametti integri, e non utilizzare solamente le foglie; per garantire un migliore è più omogeneo passaggio del vapore acqueo, ed evitare il dannoso “effetto tappo” dovuto ad un impaccamento delle foglie durante la distillazione.

Fase 2 – Caricamento del distillatore:

Raccolto il materiale vegetale è importante procedere alla distillazione nel più breve tempo possibile, per evitare di lasciare ammucchiato per troppo tempo il materiale vegetale, ed innescare dannosi fenomeni di fermentazione.

Montato il distillatore e collegati tutti i tubi di collegamento per il carico e lo scarico dell’acqua di raffreddamento; si può procedere ad introdurre l’acqua nel fondo della caldaia, fino allo sfioramento della griglia di fondo, per caricare poi il materiale vegetale.

Il materiale vegetale, va introdotto in caldaia distribuendo i rametti in modo uniforme, creando quasi degli strati. È molto importante pressare bene il materiale, anche pigiandolo con i piedi, senza timore di schiacciarlo troppo; insistendo soprattutto in prossimità delle pareti del distillatore, per evitare che si formino spazi vuoti attraverso cui il vapore possa fluire senza venire in contatto con tutte le foglie.

Terminato il carico, si procede a posizionare sopra i rametti la griglia superiore, per mantenerli tutti all’interno della caldaia. Dopodiché si chiude il distillatore con l’apposita cerniera.

Si accende a questo punto il fornellone, per riscaldare l’acqua.

Quando la temperatura interna raggiunge i 50-60 gradi, si apre l’acqua di raffreddamento per il circuito di condensazione.

Fase 3 – La distillazione:

Superati i 50°C, la temperatura del distillatore sale abbastanza velocemente e già intorno agli 85°-90°C gradi si vedranno fuoriuscire le prime goccioline di distillato.

A questo punto non resta che tenere monitorata la temperatura dell’acqua di raffreddamento del condensatore, che deve mantenersi tiepida.

Si lascia distillare fintanto che il livello di olio essenziale smette di aumentare all’interno della buretta graduata di raccolta.

Fase 4 – Confezionamento dell’olio essenziale:

Terminata la distillazione non resta che separare l’olio essenziale dall’acqua aromatica, facilmente distinguibili all’interno della buretta in vetro.

Per facilitare la procedura è possibile versare il contenuto della buretta all’interno di un imbuto separatore, lasciar riposare il tutto per il giusto tempo ed aprire gradualmente il rubinetto dell’imbuto, facendo gocciolare prima l’idrolato e poi in una apposita boccetta ambrata l’olio essenziale di Timo.

Fase 5 – Maturazione e conservazione:

Come per qualsiasi olio essenziale appena distillato è necessario un tempo di maturazione prima di poter godere appieno dalla sua fragranza.

Per quanto concerne la conservazione: l’olio essenziale è una sostanza molto delicata che, può facilmente ossidarsi e alterarsi perdendo quindi il suo naturale profumo e sviluppando sostanze che possono anche essere dannose; perciò è importante conservarlo sempre in boccette di vetro scuro, lontano dalla luce diretta e da fonti di calore.

Come ben sappiamo l’impiego degli oli essenziali avviene per gocce; il loro uso, infatti, dev’essere limitato a piccole quantità essendo queste sostanze altamente concentrate e ricche di molecole attive, molte delle quali possono anche avere degli effetti tossici. Perciò nell’utilizzarli è sempre necessario procedere con attenzione, chiedendo anche consiglio agli esperti.

Ed ora non rimane che etichettare al meglio tutte le boccette di olio essenziale di Timo!

Approfondisci con un video dedicato alla distillazione domestica del Timo:

LAURA EDERLE con la collaborazione

di CELESTE MELCHIORI

Maggiori informazioni su:

Timo (Thymus vulgaris)

La distillazione in corrente di vapore

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