Olio essenziale di incenso: utilizzi e proprietà
Pubblicato il Giugno 11, 2021 - Aromaterapia
La Boswellia sacra è un grazioso albero o arbusto, dalla forma che ricorda molto quella di un cono rovesciato, in quanto i suoi tronchi iniziano a ramificare a breve distanza dal suolo.
All’apice dei suoi rami si sviluppano le foglie, che sono composte e imparipennate; e le infiorescenze racemose di fiori bianchi, con una peculiarità interessante; sono dotati infatti di un disco nettarifero alla base dell’ovario che cambia colore in base alla loro maturità, al fine di rendere immediato agli insetti impollinatori il riconoscimento dei fiori maturi.
Secondo la mitologia quest’albero originò da Leucotoe, la figlia di Orcamo, re di Persia e sovrano del paese degli aromi; quando la ragazza venne fatta seppellire viva da suo padre che la voleva punire per il suo legame innaturale con il dio Sole. Il dio cercò di riscaldarla con i suoi raggi per rianimarla, ma non riuscendovi, decise di cospargere il terreno di nettare divino, mormorando “almeno salirai al cielo”. Il corpo della fanciulla impregnato del nettare divino si sciolse, e il suo aroma intrise la terra, da cui inizio a germogliare la prima pianta d’Incenso.
E così un corpo destinato a decomporsi, venne invece tramutato in un aroma che avrebbe legato le terra con il cielo per sempre; ciò che l’incenso ha effettivamente fatto nelle funzioni e nei riti di quasi tutte le religioni. Il suo utilizzo nelle pratiche religiose e mistiche è infatti antichissimo, e tuttoggi estremamente diffuso.
Viene impiegato però anche in ambito cosmetico e profumiero, nonché a scopo terapeutico per il trattamento di numerose malattie tanto in Oriente quanto in Occidente.
Questa specie è particolarmente diffusa in alcune aree geografiche: Oman, Somalia e Yemen; dalle quali si ritiene derivino le migliori qualità d’incenso.
Ma cos’è esattamente l’incenso? dalla corteccia di Boswellia, in seguito ad incisione, fuoriesce un’oleoresina bianca che solidifica all’aria, dando origine ai famosi granuli di incenso.
L’olio essenziale di questa oleoresina, viene ottenuto tramite idrodistillazione dei granuli, e mostra numerose attività benefiche sull’organismo, scopriamo quali.
Utilizzo e proprietà dell’olio essenziale di incenso
I benefici sulla psiche: come anticipato l’incenso e i suoi estratti venivano e vengono impiegati nelle cerimonie religiose, questo in virtù del suo aroma, che ha il potere di rendere il respiro più lento e profondo, predisponendo al rilassamento e alla meditazione. La diffusione del suo olio essenziale in una stanza aiuta a purificare l’aria, e contribuisce ad alleviare l’ansia, il nervosismo e a dissipare le paure e lo stress.
Ha un effetto “purificante” sulla mente, aiuta quindi in tutte quelle situazioni in cui ci si sente mentalmente appesantiti.
Benessere: quest’olio essenziale è un ottimo espettorante, utile in caso di laringite, bronchite e raffreddore. È possibile utilizzarlo per praticare inalazioni o suffumigi, da solo o in associazione con oli essenziali balsamici come Eucalipto e Abete bianco o Pino silvestre (2 gtt. di o.e. di Incenso, 2 gtt. di o.e. Eucalipto e 1 gtt di o.e. di conifera). È possibile impiegarlo per contrastare raffreddore, congestione nasale e tosse sia in unguenti balsamici da frizionare sul petto, che per la preparazione di bagni aromatici caldi.
Grazie alla sua azione antisettica può essere utile nel trattamento della cistite, ma anche per altri disturbi femminili tra cui dismenorrea, leucorrea e metrorragia.
Viso e corpo: è un efficace astringente che previene la formazione di rughe, restituisce tono alla pelle avvizzita e riduce gli inestetismi causati da acne e cicatrici. Le sue proprietà erano conosciute già nell’antico Egitto, dove si preparavano maschere di bellezza per ringiovanire il viso. Si possono preparare a questo scopo delle preparazioni antirughe miscelando ad un olio vegetale di base, come Jojoba o germe di Grano, degli oli essenziali oltre a quello di Incenso (ad es. Limone, Rosa, Lavanda, etc.).
È ottimo per pelle secca, couperose e macchie cutanee; stimolando la ricostruzione dell’epitelio favorisce la cicatrizzazione, ed è quindi utile in caso di cicatrici e ferite.
Per le cicatrici è possibile aggiungere a 25 ml di oleolito di Calendula, 5 gtt di o.e. di Incenso, 5 gtt di o.e. di Lavanda e 4 gtt di o.e. di Arancio dolce; da applicare sulla zona interessata, ripetendo il trattamento più volte.
Sul corpo è ottimo contro le smagliature e la pelle atona; mentre sui capelli va bene contro forfora e capelli invecchiati.
Altri usi: i granuli di questa oleoresina vengono impiegati tal quali per la produzione di incensi da bruciare o per la produzione di prodotti farmaceutici, per la gola o linimenti antinfiammatori, ma anche per la produzione di cosmetici. L’olio essenziale di Incenso viene utilizzato poi come fissativo e componente di fragranze per profumi, creme e saponi; e in minor quantità per l’aromatizzazione di alcuni alimenti e bevande.
Raccomandazione sull’uso dell’olio essenziale di incenso
Ricordiamo che gli oli essenziali in generale, sono composti estremamente concentrati di cui basta anche una piccola dose per provocare effetti indesiderati. Nel caso in cui si prendono per uso interno si consiglia sempre di consultare una persona esperta ed il proprio medico. È importante fare attenzione anche nell’uso a livello cutaneo poiché, essendo molecole di piccole dimensioni, sono facilmente assorbibili dalla nostra pelle, quindi con dosaggi troppo elevati si rischia di andare incontro a sensibilizzazioni o dermatiti. Non sono da utilizzare in caso di cute lesa e non devono entrare in contatto con mucose e occhi perché possono provocare anche forte irritazione.
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