Mito, storia e tradizione del rosmarino
Pubblicato il Aprile 17, 2018 - Benessere
La pianta di Rosmarino (Rosmarinus officinalis) è nota da sempre come pianta odorosa ed aromatica ma anche per le notevoli proprietà medicinali.
Secondo un’opinione condivisa, il suo nome latino Rosmarinus potrebbe derivare dall’associazione delle parole ros e maris, con il significato di “rugiada del mare”: in riferimento al colore lilla-indaco dei fiori che ricorda il colore del mare.
Numerose sono le leggende che rendono affascinante questa pianta ai nostri occhi.
Iniziamo con la mitologia. Come è nata questa pianta?
La leggenda più bella è senza dubbio quella narrata da Ovidio nelle “Metamorfosi”. La storia racconta l’amore di Apollo per la principessa Leucotoe, figlia del re di Babilonia, che veniva tenuta segregata dal padre all’interno del suo palazzo. Per poterla sedurre Apollo entrò di nascosto nelle stanze della giovane che senza indugio si abbandonò all’amore del dio. Clizia, però, una ninfa innamorata di Apollo e da lui rifiutata, informò il re dell’accaduto che furioso fece seppellire viva la figlia. Sulla tomba della giovane principessa i raggi del sole penetrarono fino a raggiungere le spoglie della fanciulla, che lentamente si trasformò in una pianta dalla fragranza intensa, dalle esili foglie e dai fiori viola-azzurro pallido: il Rosmarino.
Il successivo utilizzo funerario di questa pianta è proprio legato a questa leggenda. Infatti, nel Nord Europa, durante i funerali la tradizione voleva che il defunto fosse accompagnato al cimitero tenendo tra le mani un rametto di Rosmarino; in Italia, similmente, si ornava il capo del defunto con una corona composta da questa pianta, oltre che da Alloro e Mirto.
Molte sono le leggende che hanno poi contribuito a far conoscere i diversi utilizzi di questa pianta come rimedio medicinale.
Si narra che nel XVII secolo, la regina Isabella d’Ungheria, settuagenaria e piena d’acciacchi, ritrovò, si dice, la salute e una seconda giovinezza grazie al Rosmarino.
Nella Francia del Sud ancora oggi c’è l’usanza di fumare i fiori di Rosmarino con la pipa assieme a foglie di Eucalipto per allontanare catarro e bronchiti, mentre le donne ne bruciavano gli aghi sulle stufe per facilitare la respirazione degli influenzati.
Come si può ben capire il Rosmarino oltre ad affascinare con il suo profumo è in grado anche di ammaliare con le numerose leggende di cui è protagonista.
È doveroso, prima di procedere con diverse curiosità sugli utilizzi di questa pianta, fare un piccolo excursus.
Appartenente alla famiglia delle Lamiaceae il Rosmarino è comunissimo allo stato spontaneo lungo tutte le coste del Mediterraneo e anche sui pendii asciutti e assolati delle nostre regioni meridionali. E’ un arbusto con foglie sempreverdi alto da alcune decine di centimetri fino a due – tre metri; il fusto, eretto o spesso sdraiato alla base è molto ramificato. Le foglie sono coriacee, persistenti e riunite nei rametti giovani ed inserite a due a due nei nodi. I fiori sono riuniti in gruppetti all’ascella delle foglie superiori; la corolla è azzurra, tubulare. Il frutto è composto da quattro acheni ovoidali con la superficie liscia, di colore bruno e racchiusi al fondo del calice.
Non regge al forte gelo, soprattutto in zone dove sono frequenti le nebbie oppure dove il terreno è poco permeabile all’acqua.
I rametti e le giovani foglie si raccolgono in primavera, evitando quelli lignificati.
Come si conserva?
I rametti si essiccano all’ombra disposti in strati sottili o riuniti in mazzi non molto serrati; e si conservano poi in recipienti di vetro o porcellana.
Sono proprio i rametti del Rosmarino che svolgono un ruolo fondamentale per quanto riguarda l’utilizzo di questa pianta come aromatizzante in cucina.
Da cosa si ricava quel meraviglioso profumo?
È proprio dalle foglie che si ricava l’olio essenziale e gli altri estratti che vengono utilizzati in profumeria, cosmesi, liquoreria ed in farmacia. L’olio essenziale ha proprietà stimolanti e rubefacenti utili per il trattamento di contusioni, dolori articolari e muscolari, reumatismi e torcicollo.
Come già accennato in precedenza, oltre al comunissimo utilizzo di questa pianta come erba aromatica, il Rosmarino viene utilizzato soprattutto grazie alle numerose proprietà curative.
È considerato un ottimo stimolante, un antispasmodico, un colagogo ed un antiparassitario (solo per uso esterno). Inoltre è spesso utilizzato in caso di ritenzione dei liquidi, contro la cellulite, vene varicose, calvizie, forfora, capelli grassi, sfibrati o deboli, alopecia, punti neri, pelle impura (da evitare in caso di couperose e pelle delicata, disturbi cardiaci). Impiegato per bagni rilassanti e tonificanti (uso cosmetico).
I consigli dell’erborista. Concludiamo con alcuni rimedi “fai da te”.
Per favorire la digestione, stimolare la diuresi, calmare la tosse: versare un cucchiaio di foglie in una tazza da tè di acqua calda e coprire. Filtrare dopo 5 minuti e bere.
Un bagno contro la stanchezza: in un litro di acqua calda versare 80 g di foglie di Rosmarino e far bollire per 1° minuti. Filtrare e versare nella vasca.
Contro la caduta dei capelli: far macerare, in 100 g di alcool a 60°, 50 g di foglie di Rosmarino per 8 giorni. Filtrare con un telo e spremere. Aggiungere 300 g di acqua distillata e usare per frizioni da fare al mattino e la sera, proseguendo a lungo il trattamento.
Ed infine, concludiamo con una ricetta culinaria che fa sempre comodo.
LIQUORE AL ROSMARINO
Ingredienti:
- 300 ml di alcol a 95°
- 4-5 rametti di Rsmarino
- 3 Limoni
- 1 Arancia
- 350 ml di acqua
- 300 g di zucchero
Procedimento:
Lavate i rametti di Rosmarino sotto acqua corrente, poneteli ad asciugare su un canovaccio, poi staccate le foglie e pesatene 20 grammi. Sbucciate i Limoni e l’Arancia e mettete le bucce in un vaso di vetro a chiusura ermetica, aggiungete le foglie di Rosmarino, versatevi sopra l’alcol e lasciate macerare il tutto per 48 ore. Trascorso questo tempo spremete gli agrumi e ponete il succo in un pentolino d’acciaio, aggiungetevi l’acqua e lo zucchero, fate bollire per cinque minuti, quindi lasciate raffreddare. Aggiungete questo sciroppo al contenuto del vaso di vetro, mescolate e poi filtrate il liquido attraverso un panno di lino. A questo punto mettete il liquore di Rosmarino così ottenuto in una bottiglia di vetro, tappatela, ponetela in frigorifero e consumate dopo circa un mese.
Dott.ssa DI LEVA LUISANA
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