Lentisco e mastice di chios: usi e proprietà
Pubblicato il Maggio 6, 2019 - Benessere
Pistacia lentiscus, chiamato comunemente Lentisco appartiene alla famiglia delle Anacardiaceae, è un arbusto sempreverde che può diventare anche un albero alto fino a 3-4 m, con tronco tortuoso, che sembra prostrarsi a terra, e di colore grigio; marrone quando l’esemplare arriva a maturità.
La pianta è dioica e possiede foglie coriacee, composte, di colore verde scuro, alterne, glabre e intere, mentre la lamina inferiore appare più chiara. La pianta fiorisce tra maggio e luglio e produce fiori molto profumati organizzati a spiga; i fiori maschili hanno antere rosso scuro mentre i fiori femminili hanno antere grigie. I frutti sono drupe globose di colore rosso a maturità che poi vira al nero, contenenti un seme. Dall’incisione della corteccia si ricava una resina, molto conosciuta come mastice di Chios, che rappresenta la droga.
Il periodo balsamico è in primavera quando vengono praticate le incisioni sulla corteccia, da cui poi sgorga un secreto che coagula in nodi rotondeggianti o lacrime, trasparenti, gialle, con odore balsamico e sapore acre e amaro; una volta raccolta, la resina viene riposta in contenitori di vetro chiusi ermeticamente.
La resina contiene un olio essenziale (alfa- pinene, beta- pinene, beta- mircene), una sostanza amara (masticina), tannini, acido masticonico, masticoresine, acido masticinico e alcol triterpenici.
La resina deve il suo nome (mastice di Chios) alla zona in cui vene principalmente coltivata, cioè l’isola di Chios in Grecia, dove esiste l’Associazione dei coltivatori della mastica di Chios, l’unico ente autorizzato a commercializzare la resina, ente a cui convogliano i raccolti di tutti i contadini della zona, che si occupa di gestire e regolare tutta la filiera seguendo uno specifico protocollo di produzione; e che poi provvede ad esportarlo in tutto il mondo.
Il mastice ha proprietà espettoranti, toniche, astringenti, emostatiche, diuretiche, stomachiche e antidiarroiche.
Alcuni studi recenti hanno provato la sua efficacia sull’Helicobacter pylori, il microrganismo ritenuto responsabile di gastriti e ulcere gastriche, ma anche un’azione antimicotica. La resina viene impiegata per la preparazione di dentifrici e collutori, avendo la proprietà di sbiancare i denti e purificare l’alito, caratteristiche conosciute anche dall’antica medicina araba. Dioscoride, nella sua opera De Materia Medica consigliava la mastica di Chios in caso di indigestione, tosse e come aiuto nell’igiene orale, ma anche per la cosmesi. Galeno la raccomandava per l’infiammazione dello stomaco, dell’intestino, del fegato e per le sue proprietà emollienti.
La resina oggi è utilizzata molto anche per la produzione di vernici o mastici comuni, e per aromatizzare vini e liquori.
Il Lentisco era consacrato in Grecia a Dictymna, una ninfa di Artemide, che si adornava della pianta e siccome facevano lo stesso le vergini elleniche che la volevano imitare, il Lentisco è diventato simbolo di Purezza e Verginità.
ANJA LATINI
Erborista iscritta al RNEP n. GLT0018S
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