Il pungitopo, pianta per il natale e per il benessere delle vene
Pubblicato il Settembre 26, 2014 - Benessere

Nel pieno dell’inverno, quando tutta la natura sembra morta e coperta di neve, la pianta del Pungitopo è, al contrario, dotata di una particolare vitalità.
Le sue bacche rosse e le foglie verdi, brillanti e lucide la rendono la pianta perfetta per il periodo Natalizio, per decorare tavole, alberi e ghirlande.
Il Pungitopo, chiamato anche Rusco (Ruscus aculeatus L.) è inoltre una arbusto che possiede una millenaria tradizione: il nome deriva dall’uso che se ne faceva per allontanare i topi dalle dispense di cibo o dai frutteti. Venivano infatti disposte delle corone di rami secchi attorno agli alberi da frutto o intorno alle cucine e cantine.
Secondo tradizioni più antiche, i rami secchi del Pungitopo, proprio per la forma aculeata e pungente delle foglie, servivano per allontanare dalla casa gli spiriti maligni; da qui il suo vasto utilizzo nel periodo di Natale, come segno di buon augurio.
Tale uso, purtroppo, ha causato una raccolta indiscriminata, mettendo a serio rischio la crescita spontanea della specie.
Per questo in molte regioni italiane, il Pungitopo è considerata una specie protetta e quindi, prima di raccoglierlo, accertatevi di poterlo fare!
Tuttavia, il Pungitopo non deve la sua grande fama solo perché le sue bacche colorano di rosso il nostro Natale.
Dal punto di vista fitoterapico, il Ruscus aculeatus è il più potente vasocostrittore che si conosca in Natura.
Si utilizzano i rizomi della pianta, che presentano proprietà vasoprotettrici, vasotoniche e astringenti.
Le radici e i rizomi di Pungitopo, infatti, agiscono sulla muscolatura liscia dei vasi, migliorando il tono delle pareti venose e la circolazione in generale.
Oltre a queste proprietà il Pungitopo, manifesta anche azione antinfiammatoria e diuretica; tuttavia, la pianta trova il suo principale impiego nel trattamento dell’insufficienza venosa e quindi risulta un eccezionale rimedio contro la pesantezza e il gonfiore delle gambe, emorroidi, varici, stasi venosa, ma anche crampi muscolari e geloni.
A questi scopi, preparazioni erboristiche a base di estratti di Pungitopo, possono essere somministrate per via interna (per esempio attraverso decotti, infusi, estratti alcolici o secchi) o per applicazione topica con l’utilizzo di creme, ma anche bagni e pediluvi per caviglie e gambe pesanti.
Per rafforzare l’azione venotonica, molto spesso il Pungitopo si ritrova associato ad altre piante che presentano la medesima azione come Meliloto (Melilotus officinalis (L.) Lam.), Ippocastano ( Aesculus hippocastanum L.), Vite Rossa (Vitis vinifera L.) e Amamelide (Hamamelis virginiana L.).
È possibile ritrovare il Pungitopo anche in creme cosmetiche dove ha azione protettiva, lenitiva e disarrossante, quindi utile in caso di fragilità capillare, per le pelli sensibili e delicate, ma efficace anche come protezione dagli agenti chimici-fisici esterni come sole, vento, inquinamento, ecc..
Come abbiamo già detto, alla radice di Pungitopo viene attribuita anche un azione diuretica.
Tale azione, era nota da tempo, tant’è che la vecchia Farmacopea aveva inserito il Pungitopo nella formulazione del cosiddetto “sciroppo delle cinque radici” insieme al Finocchio, Sedano, Prezzemolo e Asparago: rimedio largamente utilizzato in passato per favorire la diuresi e di conseguenza abbassare la pressione arteriosa, ma impiegato anche come adiuvante in caso di piccoli calcoli renali.
Tuttavia, la proprietà diuretica del Rusco, deve essere ancora dimostrata e confermata da studi scientifici.
Oltre alle importantissime proprietà terapeutiche e all’uso decorativo nel periodo di Natale, il Pungitopo lo possiamo utilizzare anche in cucina: vengono utilizzati i giovani germogli, comunemente chiamati turioni, che sono molto simili agli Asparagi selvatici, ma dal sapore amaro più marcato.
Generalmente vengono lessati, conditi e mangiati da soli o aggiunti a frittate o insalate.
Molto spesso il Pungitopo può essere confuso con l’Agrifoglio, altra pianta dall’antica tradizione Natalizia, con bacche rosse, foglie spinose e comunemente chiamato “Pungitopo maggiore”, ma che non presenta le medesime proprietà medicinali del Ruscus aculeatus.