Il ciliegio, un diuretico della tradizione
Pubblicato il Giugno 25, 2019 - Benessere
Col nome Ciliegio si intendono due specie diverse: Prunus avium, o Ciliegio a frutti dolci, e Prunus cerasus, o Ciliegio a frutti aciduli, famiglia Rosacee; originarie la prima dell’Asia occidentale e dell’Europa meridionale, la seconda dell’Asia Minore.
Prunus avium L. è un albero alto fino a 20 m. Le foglie sono ovali e seghettate; i fiori bianchi disposti in fascetti di 2-4. Il frutto (una drupa) ha polpa di colore variabile dal rosso cupo al giallo ed il nocciolo è liscio e duro.
Prunus cerasus L. è un piccolo albero di 4-6 metri, con rami esili, le foglie sono ovate o lanceolate di consistenza leggermente coriacea. A differenza del Prunus avium, ove le foglie sono raggruppate all’apice dei rami, esse sono distribuite lungo i rametti. I frutti, dal sapore acidulo, commestibili, sono detti amarene o visciole.
I frutti di entrambe le specie sono un’eccellente fonte di potassio, manganese, ferro e fosforo, oltre a contenere alti livelli di vitamina C, K, B6, tianina, riboflavina ed acido pantotenico. Sono apprezzati sia per il consumo fresco, sia per conserve (marmellate, sciroppi) o in liquoreria.
I peduncoli dei frutti contengono: acidi organici, tannini, sali di potassio.
Il decotto e l’infuso dei peduncoli sono indicati per l’azione diuretica e quelli delle ciliegie acidule sono i preferiti.
Sono consigliati in caso di: cistiti, nefriti urinaria, insufficienza renale, artrite, reumatismo gottoso ed edemi.
TISANA PER LE VIE URINARIE (Chiereghin):
- Ciliegio peduncoli t.t. 30 g,
- Uva ursina foglie t.t. 30 g,
- Mais stigmi t.t. 20 g,
- Malva fiori e foglie t.t. 20 g
Nel 1893 Dorvault scrive: “i peduncoli sono usati in infusione come diuretici. La corteccia del ciliegio è stata impiegata come febbrifugo e antigottoso”.
E il Leclerc: “i loro peduncoli sono utilizzati da Tissot per preparare una infusione piacevole e utile che si raccomanda contro il catarro cronico e da Cazin che dichiara il loro decotto aumentare grandemente la secrezione urinaria quando gli altri diuretici hanno fallito”.
Liquore alle visciole o Ratafià
La produzione del liquore avveniva al termine delle trattative per sancire accordi commerciali o stipule di atti notarili e legali. Per tradizione si brindava con la formula latina “et sic res rata fiant” (e così quanto concordato sia eseguito). Negli anni la parte finale della formula “rata fiant” fu modificata in “Ratafià”.
Ingredienti: 1 kg di Amarene, 1 bottiglia di vino rosso con una gradazione di almeno 13 gradi, 1 bastoncino di Cannella, baccello di Vaniglia, e per dare il sapore di mandorla amara, volendo, si possono mettere alcuni noccioli di Nespoli, 300 g zucchero, 300 g alcool a 95 gradi.
Procedimento: Lavare e togliere il peduncolo alle amarene, metterle in un recipiente di vetro, a chiusura ermetica coperte dal vino rosso e dalle spezie e lasciare a macerare per 40 giorni. Trascorso il termine, filtrare il tutto attraverso una tela leggera, e strizzare delicatamente le amarene. Unire al filtrato lo zucchero e mescolate fino a scioglierlo completamente, e infine unire l’alcool. Lasciare riposare 10 giorni e poi imbottigliate.
GIULIA CALDARELLI
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