Giuggiolo: utilizzo, proprietà e tradizione

Pubblicato il Aprile 28, 2020 - Benessere

utilizzo, proprietà e tradizione del Giuggiolo

Il Giuggiolo, Ziziphus jujuba var. spinosa, appartenente alla famiglia delle Rhamnaceae, è un piccolo albero munito di spine, originario della Cina e introdotto all’inizio dell’era Cristiana in Europa, che non supera i 10 m di altezza.

Il suo nome viene dalla parola greca zizyphon, muoversi a zigzag e in effetti i suoi rami crescono così, rallentandone il ritmo di crescita.

Il legno è molto duro e resistente, i rami sono spinosi dalla forma contorta.

Le foglie, decidue e di forma ovale hanno un colore verde pallido. I fiori sono piccoli e bianchi, riuniti da 3 a 6 in una piccola infiorescenza all’ascella delle foglie.

I frutti (le giuggiole) di forma ovale o rotonda (a seconda del tipo di cultivar), sono di colore marrone, hanno sapore acidulo, se vengono raccolti immaturi, mentre a maturazione avanzata sono dolci, simili al dattero.

La specie può sopravvivere fino a temperature di -4 C°.

Ogni frutto contiene un grosso seme i cui costituenti aiutano a curare l’ansia e i problemi legati all’insonnia.

I maggiori componenti dei semi sono: saponine triterpeniche come jujubosidi A1 e C e acetil jujuboside B, acido betulinico, betulina, Vitamine A, B2, C, Calcio, Fosforo e Ferro. I frutti contengono alcuni dei composti isolati nei semi e hanno mostrato un effetto sedativo similare.

Grazie al contenuto delle saponine triterpeniche, l’estratto da semi di Giuggiolo ha mostrato attività contro l’ansia, l’insonnia, l’ipertensione, l’eccessiva irritabilità, l’anossia, la neurastenia, le palpitazioni, le sudorazioni notturne, l’eccesso di traspirazione, inoltre in alcuni studi è riportato anche un effetto antiossidante.

I piccoli frutti del Giuggiolo sono edibili e dolci e possono essere utilizzati anche per realizzare marmellate, sciroppi e liquori, tra cui il noto brodo di giuggiole.

Nella medicina tradizionale cinese il Giuggiolo agisce sui canali del fegato e del cuore, esso nutre il cuore e calma lo spirito, e per questo è indicato nel trattamento dell’ansia e dell’insonnia. Riduce l’eccessiva traspirazione, tonifica la milza, lo stomaco, ed è usato per diminuire la frequenza respiratoria.

Le Giuggiole rientrano nella composizione della tisana dei quattro frutti pettorali, chiamata anche tisana di frutti bechici; si prepara per decozione d’una miscela in parti uguali di giuggiole e datteri, senza nocciolo, fichi secchi e uva secca. Il gusto è piacevole, il dosaggio è di 50 g per litro d’acqua ed è preparata lasciandola bollire dolcemente per mezz’ora. Efficace in caso di raffreddori, bronchiti e in genere nei disturbi dell’apparato respiratorio.

Zizyphus jujuba (gemme) – (semi) Macerato Glic. M.G. 1 DH:

le gemme del Giuggiolo sono indicate nella distonia neurovegetativa, nelle nevrosi d’angoscia e spasmi muscolari. Da prescrivere nell’insonnia con sonno disturbato da incubi. Nelle reazioni allergiche ed anafilattiche con turbe immunitarie aspecifiche.

I semi sono attivi nelle turbe della concentrazione e nella diminuzione della memoria. Utili anch’essi nella nevrastenia, nell’insonnia, nelle palpitazioni e nelle sudorazioni notturne.

Questi gemmo terapici sono ancora in fase sperimentale. (F. Piterà – M. Rossi).

GIULIA CALDARELLI

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