Frutta e verdura: una fonte inesauribile di antiossidanti
Pubblicato il Settembre 11, 2014 - Benessere
Gli antiossidanti sono noti fin dall’inizio del ventesimo secolo, ma solo tra gli anni sessanta e ottanta si capì quanto importante fosse il ruolo di queste sostanze nella protezione della cellula umana.
Molte molecole antiossidanti, responsabili ad esempio della colorazione dei frutti e della verdura, sono considerate indispensabili per il corretto funzionamento dell’organismo dato che lo proteggono dai radicali liberi, molecole responsabili tra l’altro di molte malattie degenerative.
Esperti, medici, erboristi sono sempre più attenti al mondo vegetale e naturale e tutti considerano che gli antiossidanti dovrebbero essere assunti in quantità adeguate con l’alimentazione.
Questo può essere fatto in modo molto semplice dato che gli antiossidanti si possono trovare in quantità importanti anche in piante e alimenti che vengono consumati comunemente quali le verdure e la frutta.
Ma perchè sono importanti gli antiossidanti?
La cellula produce l’energia necessaria per le sue funzioni vitali attraverso reazioni di ossido-riduzione.
In queste particolari reazioni si determina la produzione di radicali liberi.
Lo sviluppo dei radicali liberi all’interno dell’organismo è continuo e viene incrementato dall’insieme di fattori fisici, psicologici, ambientali, come attività fisica intensa, stress psicofisico, inquinamento ambientale, fumo di sigaretta, radiazioni solari, abuso alimentare dell’alcol, farmaci, alimenti non tollerati dall’organismo, e alcune disfunzioni e stati patologici come le malattie cardiovascolari, le allergie, il diabete, ecc. Queste molecole agiscono negativamente sull’organismo animale.
Dato che i danni provocati dai radicali avvengono a livello cellulare non si manifestano immediatamente ma nel tempo, provocando patologie quali l’invecchiamento cutaneo precoce e malattie comuni, anche gravi, come il cancro.
Gli organismi animali si possono difendere da questi composti reattivi e pericolosi con un complesso sistema di sostanze antiossidanti costituito da meccanismi enzimatici e non enzimatici, in grado di neutralizzarli.
Quando all’interno del nostro organismo vi è un eccesso di radicali liberi, per un’aumentata produzione di questi e/o per una ridotta efficacia dei meccanismi di difesa, si ha una situazione di “stress ossidativo“.
Diete ricche di alimenti di origine vegetale, in particolare la frutta e la verdura, contengono livelli significativi di molecole antiossidanti e contribuiscono al mantenimento di un buono stato di salute anche potenziando le difese immunitarie dell’organismo.
Frutta e verdura dovrebbero essere consumate giornalmente (5-6 porzioni vengono consigliate dall’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) in modo da soddisfare le esigenze di una persona normale.
Queste dosi, sono salutari per i soggetti di tutte le età, ma gli anziani hanno maggiori rischi di contrarre malattie croniche rispetto ai giovani e quindi la loro dose dovrebbe essere aumentata.
Nella scelta degli alimenti dovrebbe essere privilegiata la varietà, specialmente dei cibi che possono essere consumati crudi.
Gli esperti suggeriscono di controllare l’alimentazione anche limitando i cibi che rischiano di aumentare l’attività dei radicali liberi. Si tratta di cibi ricchi di grassi ed elevate quantità di ferro.
La quantità di antiossidanti realmente disponibile all’interno dell’organismo, non sempre è prevedibile.
Anche il loro contenuto all’interno delle piante dipende da molteplici fattori, come l’andamento climatico, le differenze pedologiche, le diverse modalità di coltivazione e conservazione e, infine, il trattamento che hanno subito gli alimenti.
Con la cottura dei vegetali si ha la degradazione termica di alcuni composti, per esempio la quercetina, il più rappresentativo dei flavonoli, e di alcuni acidi fenolici con percentuale di perdita che varia dal 30% (frittura) al 75% (bollitura).
La vitamina C viene quasi totalmente persa se cotta.
I polifenoli generalmente vengono poco assorbiti, largamente metabolizzati (per la maggior parte delle sostanze, se metabolizzate, diventano inefficaci) e rapidamente eliminati.
Per tale motivo è consigliabile che la loro assunzione sia costante nel tempo affinchè rimangano alte le concentrazioni plasmatiche dei relativi metaboliti.
Da ricordare che se vengono introdotti integratori alimentari le molecole presenti all’interno possono essere più facilmente degradate dagli enzimi intestinali e dalla microflora in quanto non protette dalla matrice alimentare.
Conoscere la quantità giornaliera dei polifenoli e più in generale di antiossidanti necessari, il contenuto di essi nelle diverse piante e la loro capacità antiossidante è utile per poter scegliere i migliori alimenti contro lo stress ossidativo; Inoltre introdurre nell’organismo alimenti detti “di stagione” è più salutare rispetto agli stessi consumati in altri periodi dell’anno perchè apportano una maggior quantità di sostanze antiossidanti.
Gli eventuali integratori antiossidanti presenti in commercio ed acquistabili nelle farmacie, erboristerie e nei supermercati sono importanti ed è necessario il loro utilizzo specialmente in determinate condizioni, come attività fisica intensa, dieta scorretta e non equilibrata e quando si è già colpiti da malattie.
In questi casi, quindi, l’integrazione può andare ad aiutare in modo positivo le difese dell’organismo contro i radicali liberi e gli stati di ossidazione.
L’integrazione però, può risultare superflua se si considera una persona non affetta da alcuna malattia, con una dieta normale e con uno stile di vita sano.
In conclusione assumere frutta e verdura giornalmente in maniera costante assicura una protezione delle cellule contro l’ossidazione.
Si ricorda però che tutti i composti vanno incontro, una volta introdotti nell’organismo, ad una serie di biotrasformazioni, le quali ne limitano la biodisponibilità fino, in alcuni casi, a farla perdere totalmente.
Maria Chiara Sorbaioli
Stefano Bona
(Dipartimento di Agronomia Animali Alimenti risorse Naturali e Ambiente Università degli Studi di Padova)