Settembre 21, 2022

FITODEPURAZIONE DELLE ACQUE, QUESTA (S)CONOSCIUTA!

L’acqua che arriva comodamente nelle nostre case è il risultato di un tragitto più o meno lungo nelle reti d’acquedotto delle nostre città. A monte di tutto però troviamo un viaggio ancor più avvincente, tra le diverse fasi della materia: dallo stato solido, a quello liquido e gassoso attraverso il complesso ciclo dell’acqua; grazie all’evaporazione, alla condensazione, alla precipitazione e l’infiltrazione.

Questo flusso continuo tra idrosfera, atmosfera, litosfera è alimentato in modo abbastanza costante dal motore dei motori per eccellenza: la nostra stella più vicina, il Sole.

 

In tutto questo ciclo le piante rivestono un ruolo fondamentale, basti pensare ad esempio all’evapotraspirazione e alla purificazione-depurazione delle acque nei suoli forestali.

Soffermandoci su questo punto specifico, possiamo chiederci:

qual è il ruolo delle piante nella depurazione delle acque?

È possibile averne un riscontro pratico-quotidiano?

Il ruolo delle piante è molto più complesso di quanto possa sembrare e non sta tanto nella specie in sé, ma letteralmente “alla base”: a livello dell’apparato radicale, nel sistema suolo-pianta-microrganismi/batteri.

La fitodepurazione, nello specifico, è una tecnica naturale di rimozione degli inquinanti che si basa sul riprodurre gli stessi processi fisici, chimici e biologici di autodepurazione del sistema suolo-piante-microrganismi che caratterizzano gli habitat acquatici e le zone umide naturali.

È un trattamento biologico secondario o terziario, che necessita comunque di trattamenti a monte la cui tipologia dipende dalle caratteristiche del refluo da trattare e la cui funzione è quella di renderlo adatto al rilascio in ambiente naturale.

impianto di fitodepurazione - Comune di Valgrana

impianto di fitodepurazione – Comune di Valgrana

La capacità di evapotraspirazione del terreno e della vegetazione consente l’umificazione della sostanza organica e l’utilizzo degli elementi nutritivi da parte delle piante.
L’idea di trasformare questo “rifiuto” in risorsa permette di riutilizzare, per l’irrigazione ad esempio, le acque di scarico depurate in un contesto di recupero ambientale, di conservazione dell’energia e di contenimento dei costi.

 

schema di impianto di fitodepurazione - ARPAT

schema di impianto di fitodepurazione – ARPAT

L’impianto di fitodepurazione, orizzontare o verticale, si distingue dagli altri sistemi depurativi perché: non richiede consumi di energia in quanto le piante sfruttano l’energia solare; consente l’attraversamento degli strati filtranti (sabbia, ghiaia, terreno vegetale) grazie alle tubazioni di distribuzione e di drenaggio, consentendo un recupero totale dell’acqua e della sostanza organica e minerale, ed evitandone l’immissione nell’ambiente.

Ultimo ma non meno importante: la fitodepurazione utilizza solamente piante autoctone, cioè originarie dell’area geografica nella quale si trova l’impianto, scelte in considerazione alla loro adattabilità, ad una elevata umidità del suolo, alla capacità di evapotraspirazione sulla base del quantitativo d’acqua e sulla capacità di assorbire i nutrienti. In relazione a tutte queste caratteristiche si ha quindi la possibilità di creare un’area verde in grado di inserirsi in modo armonioso nel paesaggio circostante.

 

impianto di fitodepurazione – Comune di Venegono Inferiore

La fitodepurazione, come Nature Based Solution (NBS), è un trattamento terziario largamente usato nei paesi in via di sviluppo in base al clima dei villaggi di interesse, grazie ai grandi terreni a disposizione, la poca manutenzione e al fatto di essere svincolati completamente dalla rete elettrica.

 

In Italia viene sperimentato nelle zone pianeggianti e in alcuni casi anche in rifugi di montagna per il trattamento delle acque reflue in quota. Un bell’esempio per riflettere su come piccole piante erbacee che comunemente osserviamo, possano fare piccoli e grandi “miracoli” per la depurazione delle acque e come queste possano essere implementate in sistemi più complessi, svincolandosi dalla rete elettrica, in modo inclusivo, partecipativo e “smart” anche a livello globale.

Ecco qui solo alcune delle protagoniste di cui parliamo: Scirpus lacustris, Scirpus maritimus, Eichhornia crassipes, Phragmites australis, Iris pseudacorus, Lemna gibba, Lemna minor, Lemna arrhiza, Mentha aquatica, Typha latifolia.

 

GIULIA MAIMERI

 

Mentha aquatica

Mentha aquatica

Phragmites australis       

Typha latifolia

Lemna minor

Iris pseudacorus