Fieno greco: utilizzo, proprietà e tradizione

Pubblicato il Settembre 4, 2019 - Benessere

Il Fieno greco è una pianta erbacea che fa parte della famiglia delle Fabacee (ex Leguminose); è alta 30-50 cm, possiede fusti semplici o ramificati in basso.

Il suo nome botanico, Trigonella foenum-graecum L., deriva dal latino trigonum = triangolo, perché le foglie sono come quelle del trifoglio e foenum-graecum = fieno perché pianta da foraggio e greco per definire la presunta provenienza della specie.

Le foglie sono picciolate e composte da 3 foglioline di forma obovata-allungata, della lunghezza di 15-30 mm e larghe 8-12 mm, con margine seghettato.

I fiori si inseriscono all’ascella delle foglie e sono solitari o a coppie; sono stretti e lunghi circa 1 cm e larghi 3-4 mm. I semi, che rappresentano la droga, hanno forma rettangolare o romboidale; sono appiattiti, lunghi 4-5 mm e larghi 3, di colore giallo-grigio e opachi, presentano un solco obliquo che sembra dividerli in due parti; l’odore è caratteristico e il sapore dolciastro, poi amarognolo.

I semi vengono raccolti a luglio-agosto.

La pianta viene coltivata anche come pianta da foraggio, come suggerisce il suo nome, ma non viene fatta mangiare alle mucche né agli animali da macello perché il latte e la carne degli animali che la mangiano, assumono un odore caratteristico, non gradito ai consumatori.

La droga del Fieno greco contiene saponine steroidee, alcaloidi (trigonellina), fitina, lecitina, olio essenziale, acido nicotico, proteine, mucillagini (galattomannani), flavonoidi e lipidi.

Le proprietà riconosciute alla pianta sono numerose, ed è molto versatile poiché è in grado di aiutare come tonico, stomachico, galattogeno, ipocolesterolemizzante, emolliente, rinfrescante e ipoglicemizzante.

È utilizzato come emolliente e balsamico delle vie respiratorie, soprattutto in presenza di catarro. È considerato un ottimo ricostituente, indicato per convalescenti, persone sottopeso e atleti.

Si può assumere tramite infuso (della polvere) per aiutare la montata lattea nelle puerpere;  come polvere tal quale, utile per recuperare peso, come tonico per gli atleti e come tonico in convalescenza; tintura madre in caso di iperglicemia, ipercolesterolemia, anemia, ipertensione, ulcere gastriche, infiammazioni dell’apparato gastrointestinale; come compresse per risolvere ipercolesterolemie e come tonico;  e come empiastro ottenuto da farina e acqua calda per applicazioni locali in caso di dolori reumatici, foruncoli, ulcere, eczemi e psoriasi.

Dal punto di vista alimurgico il Fieno greco è utilizzato soprattutto in Oriente, dove viene chiamata Erba helba: un uso importante è nella composizione dei masala, soprattutto nei curry piccanti dello Sri Lanka, e nel vindaloo.

Entra nella composizione anche del panch phoron, la miscela indiana di 5 spezie e nel berberè; anche molto usato nei sottaceti e nei chutney ai quali dona un aroma pungente; e miscelato con la farina è usato per fare un pane aromatico.

In Medio Oriente entra nella composizione dell’Halva, un dolce tipico.

Gli Yemeniti utilizzano il Fieno greco e i peperoncini per cucinare la loro salsa nazionale Hilbeh.

Gli antichi Arabi consideravano il Fieno greco un portafortuna e salutavano una persona cara che partiva con queste parole:

“Possa tu sempre camminare in una terra sulla quale cresce erba helba!”.

ANJA LATINI

 Erborista iscritta al RNEP n. GLT0018S

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