Depurazione: questione di abitudine
Pubblicato il Settembre 18, 2014 - Benessere
Che cosa si intende per depurazione?
Depurare: dal latino “de” – sottrattivo e “pus-puris” – pus, putredine.
Viene detta depurativa una pianta che aiuta l’organismo a eliminare le scorie attraverso i cosiddetti organi emuntori: reni, fegato, intestino o la pelle.
Questi organi sono deputati all’ eliminazione di tutti i prodotti di scarto del metabolismo cellulare e di altre sostanze endogene o esogene (per esempio farmaci, sostanze presenti nell’aria inquinata, pesticidi e diserbanti, radiazioni, metalli pesanti, solventi chimici di uso domestico, ecc..) che sono inutili o che possono diventare altamente dannose per il nostro organismo.
Quando il nostro sistema di detossificazione, attuato dagli organi emuntori, è sovraccarico, pian piano si inattiva e i metaboliti tossici si accumulano, accrescendo notevolmente la sensibilità ad altre sostanze chimiche con le quali il nostro organismo entra comunemente a contatto e che a concentrazioni “normali” generalmente non risultano dannose.
L’accumulo di metaboliti tossici e l’accresciuta sensibilità a sostanze chimiche non dannose può portare all’alterazione dei normali processi metabolici e lo scatenarsi di patologie anche gravi.
L’uso di rimedi depurativi, diventa quindi di fondamentale importanza per prevenire l’insorgere di tali situazioni e favorire il fisiologico mantenimento dello stato di benessere.
Secondo la tradizione erboristica, la depurazione assume, però, un significato più ampio, ossia di promozione del funzionamento ottimale dei sistemi di detossificazione dell’organismo, ed in particolar modo di attivazione dei tessuti e degli organi ad attività emuntoriale, per l’escrezione di sostanze tossiche.
In sostanza, le pratiche depurative fungono da apripista a trattamenti successivi per la cura di disturbi specifici, rendendo l’organismo più recettivo alla terapia somministrata e capace di innescare processi fisiologici di guarigione.
La depurazione diventa quindi un momento molto importante da effettuare sia prima di una terapia farmacologica o non convenzionale, per preparare l’organismo a superare eventuali alterazioni della sua funzionalità, e renderlo così più pronto a reagire alla terapia. Può essere anche utile una pratica di depurazione anche dopo per ridurre gli effetti collaterali della terapia stessa. Va ricordato che, nel momento in cui si sta facendo una cura farmacologica, bisogna fare sempre attenzione ai rimedi fitoterapici che si associano, in quanto alcune piante potrebbero alterare l’assorbimento, l’eliminazione o l’azione dei farmaci utilizzati, ed è perciò necessario effettuare queste pratiche sotto stretto controllo medico.
All’uso delle erbe si possono anche abbinare altri protocolli di supporto, di antica e provata efficacia, come le cure termali, le saune o tecniche di rilassamento, utili nell’eliminare fattori di stress e le cosiddette “ tossine mentali ”, che creano problemi a volte gravi, legati al sistema neuroendocrino e immunitario.
In conclusione la depurazione può essere un valido supporto in casi dove si deve far uso di molti farmaci, per esempio nelle dismetabolie, nell’invecchiamento, nella tossicodipendenza, in certe malattie psicosomatiche, ecc.. ma non solo, è una pratica fondamentale per tutti coloro che sono in buona salute e vogliono mantenerla, visto l’esposizione a tutta una serie di inquinanti ambientali normalmente presenti nei nostri ambienti, alcuni dei quali, purtroppo, non ne conosciamo neppure l’esistenza.
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