Crespino: utilizzo, proprietà e tradizione
Pubblicato il Luglio 1, 2022 - Benessere

Il Berberis vulgaris L., comunemente conosciuto come Crespino, appartiene alla famiglia delle
Berberidaceae.
Il nome Berberis sembra sia legato alla lucentezza delle foglie, infatti la voce greca berberi indica la lucente madreperla. In Italia deve il suo nome al latino “acrispinum”, che significa “dalle spine acute”.
Il Crespino è un piccolo arbusto alto fino a 3 m circa, con rami spinosi, e foglie molto piccole, ovate e finemente seghettate con struttura a tre, derivata dalla spinificazione della nervatura principale.
I fiori, di colore giallo, sono riuniti in grappoli. Il frutto è una bacca allungata, rossa, edule, di sapore acidulo.
In Italia si trova nei boschi e nelle siepi di montagna e fiorisce da aprile a giugno.
Parte utilizzata: radice (corteccia); foglie e frutti.
I frutti contengono zucchero, acidi (citrico e malico), ma non contengono alcaloidi. Sono usati in medicina popolare per affezioni alle vie urinarie e a quelle gastrointestinali. Hanno sapore gradevole, molto brusco, con fondo amarognolo; se trasformati in marmellate sono gradevoli e rinfrescanti. L’infuso, ottenuto con i frutti o con le foglie, risulta una bevanda rinfrescante contenente vitamina C e che agisce come leggero lassativo e antifebbrile.
La corteccia dei rami giovani e delle radici contiene due alcaloidi: la berberina e l’oxyacantina; particolarmente attivi nella riduzione della colesterolemia (anti-colesterolo e anti-trigliceridi).
Principali proprietà: toniche e colagoghe, stimolano le funzioni digestive e la funzionalità epatica. Si usa come amaro, emostatico, specialmente dell’utero. Ad uso esterno trova impiego come antipiorreico mentre le foglie sono astringenti ed aromatizzanti.
Attività principali: ipotensiva; coleretica e antispasmodica; vasocostrittrice ed emostatica; antibatterica e antipiretica.
Attualmente si utilizza la corteccia delle radici, ma tradizionalmente si impiegavano anche i frutti e le foglie.
La corteccia gialla del crespino (Berberis vulgaris), se presa come decotto nella birra o nel vino bianco si dice sia purgativa e che si sia dimostrata altamente efficace in caso di itterizia, per cui in alcune parti del paese è nota come “bacca dell’itterizia”. (Hogg, “Vegetable Kingdom”)
Le gocce di Berberil® – Augentropfen (Fa. Mann) contengono il cloruro di berberina e sono considerate uno stimolante in caso di ipersensibilità degli occhi, di infiammazioni delle palpebre e di infiammazioni connettivali di origine allergica.
In passato la corteccia era utilizzata per tingere di giallo i tessuti ed il cuoio, oltre che nella preparazione di medicamenti per la sua azione diuretica, emostatica, tonica e leggermente lassativa. Per la sua proprietà di provocare le contrazioni della milza è consigliata come coadiuvante nel trattamento della malaria.
Nell’Ayurveda e nella Medicina Cinese il Crespino è apprezzato come detossificante, in particolare viene impiegato come rimedio per eliminare le tossine dal corpo.
Per la cultura indiana e cinese, il sapore amaro delle radici di questo arbusto tonifica la digestione, perché migliora l’attività dello stomaco: secondo le analogie orientali, alle funzioni gastriche è associato il colore giallo, proprio lo stesso del legno di questa pianta.
Gli studi scientifici riferiscono dell’ampia attività antisettica, che risulta utile nel circoscrivere gli stati infettivi dell’apparato gastrointestinale, genitale, urinario e respiratorio.
Solo l’uso a dosi elevate della radice risulta pericoloso (non superare 0,5 g di berberina). È sconsigliato precauzionalmente in gravidanza e durante l’allattamento. Può ridurre l’efficacia di farmaci “salvavita”.
Se ne sconsiglia la coltivazione nelle zone dove si coltiva il frumento perché sulle foglia del Crespino si compie parte del ciclo della ruggine del Grano, in quanto è un ospite obbligato di questo dannosissimo fungo.
Metrorragia (Leclerc)
Estratto fluido Berberis 2g
Estratto fluido Cupressus 2g
Elixir di Garus * 20g
Sciroppo semplice q.b. a 150g
S/un cucchiaio da minestra ogni 2-3 ore
*L’elisir di Garus è un rimedio la cui formula è stata sviluppata nel XVII ° secolo da Joseph Garus (scritto anche Garrus), secondo una ricetta di Paracelso. L’elisir in questione era costituito principalmente da mirra, zafferano, cannella di Ceylon, chiodi di garofano di noce moscata e aloe dell’isola di Socotra.
Tisana rinfrescante (Van Hellemont)
Berberis (fructus) 10g
Rosa caninae (fructus) ad 50g
S/2 cucchiaini da caffè per tazza, preparare un infuso caldo; parecchie tazze al giorno
GIULIA CALDARELLI
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