Ottobre 3, 2019

LA DISTILLAZIONE DELLE FOGLIE DI TIMO

Distillazione del timo

Il Timo è una pianta aromatica piuttosto semplice da coltivare: è infatti poco esigente per quanto riguarda fertilizzazione e terreno, tollera bene il clima secco, non richiedendo quindi frequenti irrigazioni. Da molti è apprezzata anche come pianta ornamentale grazie all’aspetto delle sue foglie e alla grande quantità di piccoli fiori bianchi o rosa che produce a fine primavera.

Per chi possiede sufficienti conoscenze botaniche è anche possibile raccogliere il timo che spesso cresce spontaneo in area mediterranea, nelle zone rocciose aride e calde.

Se avete nel vostro orto o giardino qualche cespuglio di timo, potete anche ottenere un prezioso olio essenziale con molti interessanti utilizzi.

Cosa serve per la distillazione del timo:

  • Distillatore di piccole dimensioni, circa 12 L di capienza, es. mod. PLUS
  • Parti aeree fiorite di Timo, circa 2 kg
  • Acqua corrente
  • Piastra elettrica/induzione o fornello a gas

Le fasi per distillare il timo:

Se vuoi visualizzare le fasi vai al Video

Fase 1 – Prepariamo il materiale vegetale:

Vi serviranno le parti aeree fiorite fresche del Timo. Fate attenzione a non tagliare i fusti troppo in basso, in questo modo garantirete la sopravvivenza della vostra pianta, che tornerà a ricacciare senza problemi l’anno successivo. Dopo la raccolta le parti eccessivamente legnose dei fusticini, possono essere rimosse, in quanto non contengono olio essenziale ed occupano spazio utile nel distillatore.

I rametti su cui sono disposte le foglie vanno invece tenuti integri, perché facilitano una più omogenea disposizione del materiale vegetale all’interno del distillatore ed evitano che le foglie si impacchino impedendo il corretto passaggio del vapore attraverso il materiale vegetale, evitando così il fastidioso effetto tappo.

Fase 2 – Prepariamo il distillatore:

Raccolto il materiale vegetale possiamo caricarlo nel distillatore; prima però, introduciamo acqua nel fondo della caldaia fino a raggiungere il livello dell’apposita griglia di fondo.

A questo punto iniziamo a distribuire i rametti in modo uniforme, creando quasi degli strati. Molto importante è pressare bene il materiale, insistendo soprattutto in prossimità delle pareti della caldaia, per evitare che si formino spazi vuoti attraverso cui il vapore possa fluire senza venire in contatto con il materiale vegetale; impedendo di conseguenza una corretta distillazione.

Terminato il carico, assicuriamoci che tutti i rametti si mantengano all’interno della caldaia, posizionandovi sopra la griglia superiore.

Chiudiamo ermeticamente la caldaia, posizionando il coperchio e chiudendolo con l’apposita cerniera; poniamola poi sulla piastra elettrica/induzione o sul fornello a gas e proseguiamo il montaggio del distillatore, collegando il tubo condensatore in acciaio e il condensatore in verto. Predisponiamo i tubi in gomma per l’entrata e l’uscita dell’acqua di raffreddamento in modo che l’acqua di raffreddamento abbia sempre un flusso in contro corrente rispetto al flusso del distillato in uscita (colleghiamo quindi i condensatori all’acqua corrente, facendo attenzione a collegare il tubo per l’entrata dell’acqua nel raccordo più in basso del condensatore in vetro, e il tubo per la sua uscita nel raccordo superiore del condensatore in acciaio).

Accendiamo, ad una temperatura abbastanza alta, la piastra elettrica/induzione/fornello, affinché inizi a riscaldarsi l’acqua interna alla caldaia nel più breve tempo possibile.

Fase 3 – Iniziamo la distillazione:

Superati i 40°C, la temperatura del distillatore sale abbastanza velocemente e già intorno agli 85°-90°C gradi si vedranno fuoriuscire le prime goccioline di distillato.

A questo punto possiamo abbassare la temperatura di riscaldamento della piastra elettrica/induzione/fornello e tenere monitorata la temperatura dell’acqua di raffreddamento dei condensatori e del distillato in uscita, che devono mantenersi tiepide.

Se si decide di tenere il rubinetto aperto del condensatore in vetro, per raccogliere maggiori quantità di acqua aromatica di Timo, è importante utilizzare un cilindro graduato di raccolta (es. distillazione del Rosmarino) affiancato ad un apposito contenitore in vetro per consentire una più semplice raccolta dell’idrolato.

Se invece il prodotto di vostro maggior interesse è rappresentato dall’olio essenziale di Timo, basta tenere chiuso il rubinetto del condensatore in vetro e lasciar proseguire la distillazione fino alla fine.

La distillazione in corrente di vapore completa del Timo richiederà circa 1 ora – 1 ora e un quarto.

Fase 4 – Imbottigliamo il nostro olio essenziale:

Terminata la distillazione non resta che separare l’olio essenziale dall’acqua aromatica, facilmente distinguibili all’interno del condensatore in vetro.

Per fare ciò basta aprire il rubinetto del condensatore e lasciar gocciolare prima l’idrolato e poi in una apposita boccetta ambrata l’olio essenziale; o più semplicemente versare tutto il distillato all’interno di un imbuto separatore, lasciar riposare per qualche minuto ed aprire gradualmente il rubinetto dell’imbuto, facendo fuoriuscire prima l’acqua aromatica e poi l’olio essenziale di Timo interamente prodotto da noi!

Fase 5 – Maturazione e conservazione:

Come per qualsiasi olio essenziale appena distillato è necessario un tempo di maturazione prima di poter godere appieno dalla sua fragranza. Provate ad annusare giorno per giorno la vostra essenza, per scoprire e fare tesoro di tutte le sue fasi di maturazione.

Per quanto concerne la conservazione: l’olio essenziale è una sostanza molto delicata che, può facilmente ossidarsi e alterarsi perdendo quindi il suo naturale profumo e sviluppando sostanze che possono anche essere dannose; perciò è importante conservarlo sempre in boccette di vetro scuro lontano dalla luce diretta e da fonti di calore.

Come ben sappiamo l’impiego degli oli essenziali avviene per gocce; il loro uso, infatti, dev’essere limitato a piccole quantità essendo queste sostanze altamente concentrate e ricche di molecole attive, molte delle quali possono anche avere degli effetti tossici. Perciò nell’utilizzarli è sempre necessario procedere con attenzione, chiedendo anche consiglio agli esperti.

Ed ora non vi rimane che utilizzare al meglio il vostro personale olio essenziale di Timo!

Approfondisci con il video:

LAURA EDERLE

Maggiori informazioni su:

Timo (Thymus vulgaris): coltivazione, trasformazione e utilizzo

La distillazione in corrente di vapore

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