Come distillare il rosmarino
Pubblicato il Aprile 21, 2017 - Attrezzature ed estrazioni

Pianta sacra per numerose civiltà, il Rosmarino rappresenta sicuramente una tra le erbe officinali più importanti e conosciute della nostra area mediterranea. Diffusa oggi in tutti i paesi dal clima temperato, dove la si ritrova sia coltivata che spontanea, è una delle aromatiche più semplici da coltivare in giardino o nell’orto domestico, grazie soprattutto alla grande adattabilità ai vari tipi di terreno, agli ambienti aridi e alle basse temperature. Rinomata e largamente utilizzata in cucina, tanto fresca quanto essiccata, è capace di fornire un olio essenziale dalle innumerevoli proprietà benefiche, sia per la mente che per il corpo.
Possiamo quindi utilizzare la siepe di Rosmarino in giardino come materia prima per la produzione del nostro personale olio essenziale?
Ovviamente si! Attraverso una semplice distillazione in corrente di vapore.
Procediamo per ordine e vediamo tappa per tappa come ottenere il nostro olio essenziale di Rosmarino fatto in casa.
Cosa serve per la distillazione del Rosmarino:
- Distillatore di piccole dimensioni, circa 12 L di capienza, es. mod. SPRING
- Rametti di Rosmarino e sommità fiorite, circa 2 kg
- Acqua corrente
- Piastra elettrica o fornello a gas
Le fasi per distillare il Rosmarino:
Se vuoi visualizzare le fasi vai al Video
Fase 1 – Prepariamo il materiale vegetale:
La prima cosa da fare è quella di preparare il nostro materiale vegetale. Se i rami fioriti che abbiamo a disposizione provengono ad esempio dalla nostra siepe in giardino è bene selezionare il materiale per la distillazione, andando a togliere le parti eccessivamente legnose.
A questo punto possiamo ridurre le dimensioni dei rami eccessivamente lunghi, anche per facilitare il carico in caldaia.
È bene ricordare che l’olio essenziale di Rosmarino è contenuto a livello dei peli ghiandolari presenti sulla superficie delle foglie, quindi non sarà necessario sminuzzare il materiale vegetale per la distillazione. Inoltre è utile mantenere i rametti integri, e non utilizzare solamente le foglie; per garantire un migliore è più omogeneo passaggio del vapore acqueo, ed evitare il dannoso “effetto tappo” dovuto ad un impaccamento delle foglie durante la distillazione.
Fase 2 – Prepariamo il distillatore:
Preparato il materiale vegetale possiamo caricare il distillatore; prima però introduciamo acqua nel fondo della caldaia fino a raggiungere il livello dell’apposita griglia.
A questo punto iniziamo a distribuire i rametti in modo uniforme, creando quasi degli strati. Molto importante è pressare bene il materiale, insistendo soprattutto in prossimità delle pareti del distillatore, per evitare che si formino spazi vuoti attraverso cui il vapore possa fluire senza venire in contatto con il materiale vegetale; impedendo di conseguenza una corretta distillazione.
Terminato il carico, assicuriamoci che tutti i rametti si mantengano all’interno della caldaia, posizionandovi sopra la griglia superiore.
Chiudiamo il distillatore con la sua cerniera e posizioniamolo sulla piastra elettrica o sul fornello a gas, che accenderemo ad una temperatura abbastanza alta, affinché inizi a riscaldarsi l’acqua interna.
Posizioniamo ora il tubo collettore e il condensatore alla caldaia e predisponiamo i tubi in gomma per l’entrata e l’uscita dell’acqua di raffreddamento (colleghiamo il condensatore all’acqua corrente, facendo attenzione a collegare il tubo per l’entrata dell’acqua nel raccordo più in basso e il tubo per la sua uscita nel raccordo della parte superiore).
Fase 3 – Iniziamo la distillazione:
Superati i 40°C, la temperatura del distillatore sale abbastanza velocemente e già intorno agli 85°-90°C gradi si vedranno fuoriuscire le prime goccioline di distillato.
A questo punto possiamo abbassare la temperatura di riscaldamento della piastra elettrica/fornello e tenere monitorata la temperatura dell’acqua di raffreddamento del condensatore e del distillato in uscita, che devono mantenersi tiepide.
Ricordatevi sempre di affiancare il cilindro graduato di raccolta del distillato, ad un contenitore; per evitare di perdere l’acqua aromatica in uscita.
Fase 4 – Imbottigliamo il nostro olio essenziale:
Terminata la distillazione non resta che separare l’olio essenziale dall’acqua aromatica, facilmente distinguibili all’interno del cilindro graduato.
Per fare ciò basta versare il contenuto del cilindro graduato all’interno di un imbuto separatore, lasciar riposare il tutto per qualche minuto ed aprire gradualmente il rubinetto dell’imbuto, facendo gocciolare prima l’idrolato e poi in una apposita boccetta ambrata l’olio essenziale di Rosmarino interamente prodotto da noi!
Fase 5 – Maturazione e conservazione dell’olio essenziale:
Come qualsiasi olio essenziale appena distillato è necessario un tempo di maturazione prima di poter godere appieno dalla sua fragranza. Provate ad annusare giorno per giorno la vostra essenza, per scoprire e fare tesoro di tutte le sue fasi di maturazione.
Per quanto concerne la conservazione: l’olio essenziale è una sostanza molto delicata che, può facilmente alterarsi e irrancidirsi perdendo quindi il suo naturale profumo e sviluppando sostanze che possono anche essere dannose; perciò è importante conservarlo sempre in boccette di vetro scuro lontano dalla luce diretta e da fonti di calore.
Come ben sappiamo l’impiego degli oli essenziali avviene per gocce; il loro uso, infatti, dev’essere limitato a piccole quantità essendo queste sostanze altamente concentrate e ricche di molecole attive, molte delle quali possono anche avere degli effetti tossici. Perciò nell’utilizzarli è sempre necessario procedere con attenzione, chiedendo anche consiglio agli esperti.
Ed ora non vi rimane che utilizzare al meglio il vostro personale olio essenziale di Rosmarino!
Approfondisci con il video:
LAURA EDERLE
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Maggiori informazioni su:
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