Calzone alla piantaggine
Pubblicato il Settembre 4, 2014 - Food
Ecco un’altra erbaccia che cresce anche ai bordi delle strade.
Non è particolarmente appariscente ma anche lei, come la maggior parte delle erbe medicinali, gode di innumerevoli proprietà di cui i nostri nonni di sicuro ne erano a conoscenza.
La Piantaggine è facilmente riconoscibile per le sue larghe foglie verdi disposte a rosetta e con marcate nervature parallele.
La pianta possiede diverse specie di cui se ne conoscono principalmente due:
Plantago major L. maggiormente utilizzata in fitoterapia e nella tradizione erboristica
Plantago lanceolata L. o Piantaggine minore che trova maggior impiego in ambito culinario.
Il nome Plantago deriva da planta, ossia pianta del piede, in riferimento alla forma delle foglie o perché, essendo molto comune, veniva facilmente calpestata.
Come tutte le erbe che si raccolgono in primavera, anche la Piantaggine ha proprietà depurative e rinfrescanti e per questo viene inserita all’interno di numerosi piatti della tradizione popolare.
Si utilizzano le foglie tenere (quelle più giovani) sia cotte all’interno di minestre e zuppe o fresche all’interno di insalate.
Ora vi proponiamo una sfiziosa ricetta che unisce le proprietà benefiche e nutritive di queste pianta al gusto di una buona focaccia!
Ingredienti (per 4 persone):
300 g. di foglie di Piantaggine
300 g. di ricotta
500 g. di pasta di pane
1 cucchiaio di Parmigiano Reggiano
3 cucchiai di olio d’oliva extravergine
4 uova
Noce moscata
Sale e pepe
Preparazione:
Mondate, lavate e sbollentate la Piantaggine in acqua leggermente salata.
Strizzatela e tritatela grossolanamente. Unite l’erba selvatica alla ricotta, successivamente aggiungete il Parmigiano e spolverizzate con la noce moscata.
Saltate e pepate.
Dividete la pasta in 4 parti ricavando quattro dischi.
Mettete al centro un poco di ripieno e un uovo crudo. Ripiegate la pasta e sistemate i calzoni sulla placca del forno rivestita di carta da forno.
Cuocete a 200° C per 25 minuti circa e servite tiepido.
(Ricetta tratta da: Erbe in Tavola a cura di Silvia Strozzi, MacroEdizioni)