Betulla: albero di luce che depura il corpo
Pubblicato il Novembre 9, 2022 - Benessere

Considerata nel medioevo simbolo di saggezza e albero di luce; fa parte del gruppo dei primi alberi colonizzatori, apparso circa 30˙000 anni fa.
Albero monoico, la Betulla, ha il tronco e i rami sottili e la corteccia bianco-argentata. Le foglie sono alterne e per lo più ovali, e i fiori raccolti in amenti sessualmente separati. Predilige i terreni ricchi di silice e preferibilmente asciutti, e le terre montane e fredde dei paesi del Nord, dai quali proviene. È una pianta che rigenera i terreni degradati.
Delle diverse specie di Betulla si distinguono Betula pubescens o B. tomentosa, albero dalla corteccia di colore bianco-grigiastro, con foglie appuntite e che richiede suoli molto umidi e Betula pendula o B. verrucosa, dalla corteccia color argento, con rami più prostrati e foglie più appuntite.
La Betula pubescens necessita di un clima freddo temperato; è una delle specie arboree pioniere dell’era glaciale, favorita per la grande resistenza al freddo, ed è inoltre più rara della Betula pendula.
Parti usate: le foglie e le gemme raccolte a primavera; la linfa che sgorga da incisioni praticate nel fusto e nella corteccia.
Attività principali: diuretica e depurativa.
Impiego terapeutico: litiasi renale, renella; disturbi reumatici, gotta; cellulite.
Principi attivi: betulina, olio essenziale, sesquiterpeni, flavonoidi, salicilato, tannino catechico, saponine, vit. C, acido nicotinico.
Sembra che il potere diuretico della Betula verrucosa si esplichi attraverso l’azione diretta sull’epitelio renale senza effetti collaterali e privo di qualsiasi azione secondaria.
Le foglie e i loro derivati vengono indicati in caso di ritenzione idrica, cellulite, calcolosi, artrosi e per favorire l’eliminazione di acido urico e dei cloruri.
La linfa viene raccolta ai primi di marzo prima che la pianta emetta le foglie, incidendo il tronco a un metro da terra. Questa sostanza ricca di betuline è dotata di proprietà diuretiche e depurative atte a eliminare acidi urici, urea, catabolismi e a ridurre il tasso di colesterolemia. Ha inoltre un’azione antinfiammatoria, analgesica e diuretica e per questo viene impiegata nella cellulite e nei catarri stagnanti delle prime vie aeree.
Secondo i principi di gemmoterapia, gli estratti delle gemme di Betula pubescens vengono usati tradizionalmente per disturbi osteoarticolari, renali e cardiocircolatori con azione antitrombofilica. Invece, quelli di Betula verrucosa vengono usati nei disturbi osteoarticolari, cutanei e per armonizzare il sistema reticoloendoteliale. Di questa specie si usa anche il macerato glicerico dei semi con azione tonica sul SNC e stimolante la memoria.
Betula pubescens e Betula verrucosa o alba sono molto simili sia come piante, sia come componenti, principi attivi ed effetti terapeutici. Sono tra i più importanti rimedi di drenaggio. In linea generale nei bambini e nei soggetti giovani è meglio prescrivere Betula verrucosa. Nell’adulto e nell’anziano è più attiva la Betula pubescens.
Le foglie di Betulla sono riportate nel FN (Formulario Nazionale Fitofarmaceutico) come componenti di tisane, ad esempio quella alla Betulla (Gramigna) e quella alla Gramigna (Solidago, Ononide, Liquirizia).
TISANA COMPOSTA ALLA GRAMIGNA, DEPURATIVA (F.N.)
Composizione, 100g di miscela contengono:
Gramigna radice 20g
Betulla foglie 20g
Solidago erba 20g
Ononide radice 20g
Liquirizia radice 20g
Preparare la tisana al momento dell’uso per infusione. Un cucchiaio (5g circa) per una tazza (250g circa), 1-3 volte al giorno.
GIULIA CALDARELLI