Amaranto, tutte le specie e le qualità
Pubblicato il Maggio 5, 2021 - Benessere
Appartenente alla famiglia delle Amaranthaceae, il genere Amaranthus vanta più di 60 specie.
Di queste, tre sono considerate le più importanti per la produzione di semi: Amaranthus caudatus o edulis, detto anche coda di volpe; A. hypochondriacus o flavus e A. cruentus o paniculatus.
Ci sono poi le specie A. hybridus e A. tricolor var. gangeticus, coltivale specificamente per il consumo di foglie come verdure, benché siano comunque utilizzate anche le foglie giovani delle prime tre specie citate.
Alcune specie possono essere infestanti; è questo il caso di A. retroflexus, impiegato a scopo terapeutico.
L’Amaranto è una delle rare piante di cui si consumano sia le foglie, che i semi come cereali.
Pianta già nota agli antichi greci, che la battezzarono con il nome di amàrantos “che non appassisce”, per la natura longeva dei suoi fiori. Gli antichi conoscevano la caratteristica della lunga durata dei fiori e li consideravano simbolo d’immortalità.
Le specie di Amaranto sono annuali, erbacee o arbustive, possono raggiungere altezze intorno ai 150 cm e presentano colori variabili dal verde, al porpora, al violetto.
Le foglie da oblunghe a lanceolate, hanno colore verde o porpora e nervature prominenti.
I fiori piccolissimi di tonalità variabile (porpora, rosso, rosato, giallo, arancio, marrone scuro), sono raccolti in grandi infiorescenze a pannocchia, erette o pendenti. I semi sono di colore variabile: rosso, nero, dorato, rosato, porpora, ma il bianco è predominante; mentre l’Amaranto da foglia in genere produce semi piccoli, neri e brillanti.
Un tempo l’Amaranto dai semi bianchi era alla base dell’alimentazione delle popolazioni indigene dell’America centrale, prima dell’arrivo dei conquistadores spagnoli, che ne vietarono la coltivazione nei campi, in quanto era usato nelle cerimonie sacrificali. Campi interi di Amaranto furono dati alle fiamme, nel tentativo di sradicare i rituali pagani, portando a una temporanea scomparsa della cultura. La riscoperta avvenne negli anni ’70 del XX secolo.
La pianta fu oggetto di molti studi volti a stabilirne soprattutto il valore nutrizionale, e in minor misura quello terapeutico.
A tre specie di Amaranto: cruentus, caudatus e hypochondriacus, sono attribuite grosse potenzialità, nell’ottica di aumentare la produzione di cibo per il mondo. Da tener conto poi che le foglie di tutti gli Amaranthus sono commestibili.
L’Amaranto ha bisogno di un clima caldo per crescere. Resiste alla siccità, alle malattie e si adatta facilmente. È un’eccellente coltura per le zone non irrigabili nei Paesi in via di sviluppo.
In Europa i semi dell’Amaranto, chiamato impropriamente cereale, rappresentano una new entry sui mercati; l’uso terapeutico di foglie e fiori è invece più antico.
Sono falsi cereali e privi di glutine: il Grano saraceno, l‘Amaranto, la Quinoa e la Chia.
Sono riconosciute all’Amaranto varie proprietà tra cui quella astringente e in misura minore tonica e diuretica. Tutta la pianta contiene tannini e viene usata internamente per contrastare la diarrea e la menorrea. Per uso esterno sotto forma di gargarismi per alleviare l’infiammazione della faringe e ulcerazioni della bocca. La specie maggiormente usata per questi scopi è A. hypochondriacus seguita da A. retroflexus.
I semi in particolare della specie A. tricolor sono ricchi in ferro, calcio, pigmenti carotenoidi e lisina, con un valore nutrizionale paragonabile a quello del latte. Si consumano sia i semi che le foglie fresche e la pianta è considerata un super-food per l’alto contenuto proteico.
Le foglie dell’Amaranto sono ricche di ferro, molto più dei semi (già comunque molto ricchi), e possono essere cucinate con le stesse modalità degli Spinaci. Contengono inoltre: acidi grassi, sali minerali, vitamine e proteine, nonché il 5% di lisina, anche se va tenuto conto che l’assimilazione di questi nutrienti potrebbe essere limitata dalla presenza di saponine e alcaloidi, mentre il ferro dal contenuto di ossalati. Studi condotti sul contenuto delle giovani foglie di A. retroflexus hanno evidenziato anche concentrazioni elevate di vitamine A e C.
L’Amaranto è poi ricco in fitosteroli, molecole capaci di abbassare i livelli di colesterolo LDL. In particolare i semi delle specie: A. caudatus, A. cruentus e A. hypochondriacus hanno questo effetto fisiologico.
L’Amaranthus caudatus o coda di volpe, per la sua pittoresca infiorescenza a coda, “Love Lies Bleeding“, è uno dei rimedi floreali californiani. Questa essenza aiuta coloro che soffrono di tormento fisico, malattia ed una profonda angoscia; che spingono l’individuo ad isolarsi sempre di più, e a soffrire di una profonda depressione.
La medicina tradizionale fa ricorso a un decotto di fiori di A. caudatus per problemi emorragici di varia natura; in Ecuador infatti si fanno bollire i fiori e il liquido rosso ottenuto è impiegato per regolarizzare il ciclo mestruale.
GIULIA CALDARELLI
Altri articoli che potrebbero interessarti:
La raccolta delle erbe officinali spontanee