Idrolati o acque aromatiche: cosa sono e come usarli
Pubblicato il Luglio 31, 2017 - Aromaterapia
La storia delle acque aromatiche o idrolati
La distillazione in corrente di vapore è una tecnica che permette di estrarre gli oli essenziali dal tessuto della pianta, mediante il loro trasporto da parte del vapore acqueo. Al termine di questo processo si ottengono sempre due importanti prodotti: olio essenziale e acqua aromatica.
L’olio essenziale è sicuramente il prodotto della distillazione più pregiato e utilizzato, ciò non toglie però che anche l’acqua aromatica non possa avere altrettanti benefici e impieghi.
Famosi ed ampiamente utilizzati fino a metà del XVIII, gli idrolati (altro termine utilizzato per indicare le acque aromatiche) sono poi stati abbandonati. Eccezion fatta per poche acque aromatiche come quelle ottenute dalla distillazione dei fiori di Arancio amaro o dei petali di Rosa, rimaste in auge a fini tradizionali e commerciali; le altre acque aromatiche sono state considerate semplici scarti di lavorazione.
Riscoperte recentemente, queste acque dal soave profumo, possiedano proprietà non solo gradevoli dal punto di vista dell’aroma, ma anche benefiche e utili.
Ma cosa sono esattamente gli idrolati?
Durante il processo di distillazione alcune molecole idrosolubili (solubili in acqua) o parzialmente solubili, hanno modo di sciogliersi all’interno del vapore acqueo, che trascina al di fuori dai tessuti vegetali l’olio essenziale; per rimanere in soluzione nell’acqua distillata. La loro concentrazione è molto bassa (raramente supera l’1%), ma sufficiente per profumare l’acqua e per esercitare alcuni benefici.
La composizione chimica dell’idrolato è chiaramente diversa da quella che costituisce l’olio essenziale. Le acque aromatiche infatti, presenteranno prevalentemente composti ossigenati (caratterizzati cioè dalla presenza di atomi di ossigeno), in quanto più solubili in acqua.
È chiaro che tanto più la frazione volatile di una pianta aromatica è caratterizzata da composti ossigenati, tanto più l’idrolato sarà profumato. Questo spiega perché le acque aromatiche di piante come il Rosmarino, la Lavanda, il Timo, la Salvia, ecc. presentino una profumazione molto più intensa rispetto a quelle che si possono ottenere dalla distillazione del Pino o dell’Abete.
Queste molecole oltre a conferire un delicato e gradevole profumo all’idrolato, possono chiaramente donargli numerose proprietà (antisettiche, antimicotiche, cicatrizzanti, lenitive, rinfrescanti…).
Grazie alle loro proprietà calmanti e lenitive le acque aromatiche possono risultare molto utili a livello cutaneo, ed è per questo che vengono oggi utilizzate nell’industria cosmetica naturale. Le si ritrova spesso all’interno di tonici o detergenti per il viso, ma anche creme e latti per il corpo, dove sostituiscono la normale acqua distillata (che costituisce l’80% di un prodotto cosmetico). Così facendo possono arricchire in modo semplice e sicuro il prodotto cosmetico.
Va sottolineato comunque, che a differenza degli oli essenziali (che grazie alla loro particolare composizione chimica e alle naturali proprietà antisettiche non necessitano di alcun conservante), le acque aromatiche essendo costituite da acqua con ridotte quantità di composti volatili, risultano facilmente contaminabili dai microrganismi.
Se non utilizzati in tempi brevi dal processo di distillazione, è importante quindi che gli idrolati vengano addizionati con appositi conservanti o siano confezionati tramite specifici sistemi di sicurezza (come accade per le acque minerali in bottiglia).
Chi ama invece la distillazione fai da te, potrà garantirsi in autonomia e sicurezza una piccola produzione personale di acqua aromatica sempre fresa…
Quali possono essere gli impieghi degli idrolati?
Vediamo insieme qualche semplice utilizzo:
Idrolati per il ferro da stiro
Gli idrolati sono ottimi sostituti dell’acqua demineralizzata utilizzata di norma nel ferro da stiro. Oltre a garantire un’ottima funzionalità al ferro da stiro donano un piacevole profumo ai tessuti e rendono più gradevole un momento poco amato come lo stirare, grazie all’aroma che espandono nell’aria. È possibile utilizzare a questo scopo l’idrolato di Lavanda o Lavandino, ma anche di agrumi, Maggiorana o Menta.
Idrolati per la diffusione ambientale
Gli idrolati sono ottimi da utilizzare all’interno dei brucia essenze o dei diffusori ad ultrasuoni. Per avere un effetto più delicato nell’ambiente domestico, ad esempio in caso di bambini piccoli o animali, è possibile sostituire alla comune acqua con olio essenziale, il solo idrolato; versandolo direttamente nella vaschetta del brucia essenze o anche negli umidificatori per termosifoni. A seconda del beneficio e dell’effetto desiderato possono essere utilizzate acque aromatiche di piante dalle proprietà rilassanti (Lavanda, Mandarino, Melissa…), toniche (Basilico, Limone, Menta…) oppure balsamiche (Pino, Eucalipto, Rosmarino…)
Idrolati per cucinare
Un altro impiego molto interessante è quello culinario. Per chi ama gli oli essenziali in cucina o sta facendo esperienza in questo ambito, ma non conosce ancora tutti i vettori e i corretti dosaggi d’impiego; potrebbe risultare utile ed interessante iniziare a sperimentare qualche preparazione utilizzando poche gocce di acqua aromatica. Rosmarino, Timo, Origano, Santoreggia, Basilico… sono ottimi alleati per aromatizzare sughi, salse, risotti, dolci…
Idrolati per la pelle
Un altro impiego molto semplice, utile ed efficace delle acque aromatiche può essere quello di utilizzarle sulla pelle, quali rinfrescanti, tonici ed idratanti. Possono essere versate su di un batuffolo di cotone da applicare sulla cute o spruzzate direttamente da comodi erogatori spray. A questo scopo le più rinomate sono sicuramente l’acqua di Rose, di fiori d’Arancio e di Amamelide; ma sono utili ed efficaci anche quelle di Lavanda, Achillea, Camomilla, Melissa ed Elicriso.
Ora non rimane che riscoprire e sperimentare tutti i frutti della distillazione, godendo dei tanti benefici non solo degli oli essenziali, ma anche delle loro superbe acque aromatiche.
LAURA EDERLE
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