Ricarichiamoci di vitamina c naturale con l’acerola!
Pubblicato il Novembre 13, 2015 - Benessere
Acerola è il nome comune della pianta Malpighia glabra e appartiene alla famiglia delle Malpighiaceae.
Essa è originaria del Sud-America e della zona tropicale delle Antille, ma la coltivazione avviene in maggior misura in Brasile.
I nomi popolari sono numerosi: ciliegia delle Indie occidentali, Barbados cherry (ciliegia delle Barbados), Puerto Rican cherry, Hesito, Escobillo, Cherry, Cereza, Cerisie, Semeruco.
La pianta è un arbusto o piccolo albero sempreverde che può diventare alto anche 5 metri.
La droga è rappresentata dai frutti che sono di dimensioni di 1-2 cm, di colore rosso intenso e forma ovoidale, simile alle nostre ciliegie; il sapore è acidulo, è succoso e morbido, la buccia è sottile e la polpa rossa è attraversata da venature chiare.
Sul lato inferiore del frutto si trovano i residui del fiore disposti a stella, mentre all’interno ci sono numerosi semi di dimensioni ridotte e duri.
Le foglie sono rossastre e poi il colore vira al verde scuro, sono di forma ovale allungata e consistenza coriacea. La pianta cresce in un clima tropicale, in terreni sabbiosi o argillosi.
Da giugno a luglio l’albero porta fiori di 1-2 cm di diametro. I cinque petali color rosa della corolla si dipartono come le pale di un mulino dal centro del fiore, dal quale si innalzano verso l’alto gli stami gialli di polline.
I fiori non producono nettare, ma i petali hanno ghiandole oleifere il cui secreto oleoso attira api impollinatrici.
I frutti vengono raccolti quando ancora sono verdi ed è il periodo che coincide con la massima concentrazione di vitamina C, il maggiore costituente del frutto.
L’Acerola risulta possedere una concentrazione di vitamina C elevatissima, cioè il 15%.
Come tutti i prodotti di origine vegetale l’Acerola contiene altri costituenti importanti come sali minerali, acidi organici, pectine, caroteni, polifenoli che costituiscono il fitocomplesso il quale agisce di concerto, assumendo un’azione sinergica molto più efficace e potente del singolo componente isolato, nel nostro caso l’acido ascorbico. Uno studio farmacologico su esseri umani ha mostrato che la vitamina C del succo di Acerola è più biodisponibile e rimane più a lungo in circolo della vitamina C isolata.
Assorbita per via orale, la vitamina C ha un’emivita di 16 ore, i livelli ematici nei soggetti normali si aggirano intorno agli 800 µg /100ml, mentre nei soggetti carenti i valori non superano i 150 µg/100 ml. Al giorno d’oggi l’assunzione quotidiana di vitamine attraverso i cibi è considerata soddisfacente, tuttavia esistono fasce della popolazione maggiormente a rischio di carenza: bambini, anziani, alcolisti e fumatori.
Le indicazioni come uso popolare sono per il trattamento o prevenzione delle piaghe da decubito, emorragie retiniche, carie dentali e infezioni gengivali. L’Acerola è un rimedio erboristico sicuro, tuttavia assunta a dosi elevate per bocca potrebbe causare nausea, crampi addominali, stanchezza, insonnia e diarrea. Da usare con cautela nei soggetti affetti da gotta perché potrebbe aumentare i livelli di acidi urici, e potrebbe causare nefrolitiasi (sempre a dosi elevate). Da evitare l’uso in gravidanza e allattamento, ma soltanto a causa dell’assenza di studi specifici.
La vitamina C è un antiossidante, contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario e può ridurre la durata delle comuni problematiche della stagione invernale, aiuta l’assorbimento del ferro a livello intestinale, contribuisce alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo, contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso, a ridurre la stanchezza e l’affaticamento, inoltre favorisce la formazione del collagene. Quindi l’attività antiossidante dell’estratto della polpa di Acerola e della vitamina C in essa contenuta, potrebbe contribuire alla salute del derma in caso di lesioni, ulcere da decubito, problemi gengivali e fotoinvecchiamento della pelle.
ANJA LATINI
Erborista iscritta al RNEP n. GLT0018S
Articoli che potrebbero interessarti:
Vitamine: le ammine della vita
Rosa canina: una sorgente di vitamina C